Icone - L’oro dell’anima

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/5/2010, 20:31     +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:


ICONE L'ORO DELL'ANIMA


Il termine icona deriva dal greco "eikon"( immagine);
indica una raffigurazione sacra dipinta su tavola,
prodotta nell'ambito della cultura bizantina e slava.


23r49px deqi6x


La libertà religiosa concessa da Costantino nel 313 d.C., e la proclamazione del Cristianesimo come religione di Stato nel 380 d.C., diede un forte impulso alla creazione artistica e quindi all'Arte Sacra delle Icone. La devozione manifestata dai Cristiani verso questa forma di arte alimentò il malcontento degli Ebrei e dei Musulmani che, concordemente, aborrivano la raffigurazione umana della Divinità. Anche il Potere Politico vi vedeva, inoltre, una minaccia alla sua autorità.
L'imperatore Leone III, preoccupato per la situazione, ordinò nel 726 d.C. la confisca e la distruzione totale delle Icone ovunque esse si trovassero. Questo stato di cose si protrasse fino all'anno 843 d.C. quando il trionfo delle Icone fu definitivamente affermato dal settimo Concilio Ecumenico di Nicea, ed il lungo periodo iconoclastico fu chiuso per sempre.

terzag

Tempera ad uovo su tavola cm. 26 x 32 ottocento.
Gesù Cristo nell’Eden adorato dai Santi.


" Finestra sull'Eternità "


La parola Icona viene usata abitualmente per pitture a soggetto religioso eseguite con una particolare tecnica e soprattutto secondo una tradizione ecclesiale che ne ha fissato il contenuto, le converte in "sacramentali", cioè in segni portatori di Grazia.
L'icona è, infatti, più di un'immagine religiosa, è vera arte sacra che ha un posto ben determinato nel culto liturgico e nella devozione privata; è un mezzo efficace per poter conoscere Dio, la Madre di Dio ed i Santi.
Nella pittura delle Icone, gli artisti, erano tenuti a rispettare severe regole di comportamento onde evitare l'eresia e per questo seguivano tre testi approvati dalla Chiesa Ortodossa; questi artisti venivano controllati sia nei loro studi che nella loro vita privata. In altre parole, l'Icona non è una rappresentazione pittorica con intenti figurativi ed artistici come i cristiani non ortodossi sono portati a credere. Essa è, invece, una Preghiera che santifica l'anima del credente con il mezzo materiale della vista, come il canto santifica attraverso l'udito.

Su queste pitture, infatti, non appaiono né le firme degli artisti né le date di esecuzione, in quanto l'immagine non deve suscitare emozioni umane, ma far conoscere un mondo soprannaturale che può essere interpretato e recepito anche da un pubblico privo di cultura, purché animato da spiritualità e fede.

quattroxc

Icona russa da viaggio a foggia di trittico con intelaiatura in bronzo,
raffigurante due Santi e un Santo eremita.
Tempera su tavola Metà del XIX secolo. Misure: cm.13 x 25,5



Abitualmente siamo portati a dire " dipingere un Icona ", ma in realtà il temine esatto è " scrivere un' Icona ", perchè anch'essa è parola di Dio scritta con l'immagine, mediante un linguaggio codificato da secoli. In corrispondenza dello "scrivere", c'è un "leggere" l'Icona, che ci riguarda tutti: è un desiderio di scoprirla, di capirla, di approfondirla.
Tutte le Icone, pur diverse tra loro, hanno un'affinità comune: testimoniare l'invisibile - sostenere la nostra fede e speranza - aiutarci a pregare - trasfigurarci nella carità.

5icona_doppia1

(doppia icona portatile da viaggio)


La prima immagine di Cristo è il Suo volto che, secondo la leggenda, Lui stesso impresse miracolosamente sulla tela di lino (Madillion), al fine di inviare la Sua immagine al Re di Edessa "Abgar" morente.

6voltocristo


Questa Icona (Cristo Acheropita), secondo la credenza, venne conservata a Costantinopoli, ma, andata dispersa, fu riprodotta in numerosi esemplari da pittori devoti.

Icone della Ss.ma Madre di Dio


La venerazione che il mondo bizantino ha per la Ss.ma Madre di Dio (Yperaghia Theotòkos) è testimoniato dal gran numero di icone che la raffigurano.
La Vergine è rappresentata abitualmente come Madre, ossia assieme al Figlio, indossa una tunica l'imation e ha le spalle ed il capo coperte da un manto, il maforion, su cui spiccano tre stelle, una sul capo ed una su ciascuna spalla a significare la perpetua verginità: prima, durante e dopo il parto.

Anche della Madonna fu tramandata l'Immagine originale che, secondo la tradizione, venne dipinta da San Luca Evangelista.
Le icone possono essere ricondotte ad un numero limitato di "tipi" che prendono il nome da caratteristiche interne o da fattori esterni, quali il luogo di venerazione. Le differenze tra i "tipi" sono sovente minime: cambia la posizione delle mani, l'inclinazione della testa o la direzione dello sguardo di uno dei personaggi...

I vari "tipi" per comodità di trattazione possono essere raggruppati in:

Vergine a mezza figura con il Bambino in braccio.

Vergine orante - senza Bambino o rappresentata assieme al Bambin Gesù - cosiddette "Icone dell'Incarnazione"

Vergine in trono in posizione frontale con il Bambino.

Altri tipi

Fontedellasalvezza

Fonte della salvezza


alberojesse

Albero di Jesse



Akatisthos


Akathistos è una icona composita, con una figura centrale più grande, con una immagine della Vergine o della sua Vita, ed una cornice di scene più piccole ispirate alle strofe dell'inno Akathistos.

Annunciazione


Evanghelismos (Annunciazione) La Vergine (Theotokos) viene in genere rappresentata sul battente destro (per chi guarda dalla navata) della porta centrale dell'iconostasi. L'arcangelo Gabriele sul battente sinistro completa la scena dell'Annunciazione.

Vergine con il Bambino


Nella maggior parte dei casi Maria sostiene il Bambino con il braccio sinistro, questa forma è detta aristerokratusa, più raramente la Madre dà al Bambino la destra, in riconoscimento di preminenza: questa forma prende il nome di dexiokratusa.

Dexiocratousa_Egitto_XIII


Il maggior numero di icone della Madre di Dio la raffigurano a mezza figura con il Bambino sul braccio. Le Icone della Madre di Dio con il Bambino vengono anche definite "Icone dell'Incarnazione" .

Le icone più frequenti appartengono a due tipi: l'Eleousa e l'Hodigitria

Eleousa (La misericordiosa o immagine della Tenerezza ) è probabilmente il tipo più diffuso di icona mariana, nella quale i visi dei protagonisti ritratti appaiono vicini stretti in un materno sentimento. Solitamente queste icone raffigurano Maria e Gesù comunque la figura principale è Gesù infatti la Madre è china su di lui. La Vergine reca il bambino sul braccio sinistro e china il capo verso di Lui in segno di affetto. Il Bambino le si stringe ed è volto verso di Lei.Il nome fa riferimento all'atteggiamento della Vergine verso l'Umanità, mentre il nome con cui è talvolta conosciuta in occidente: Madre di Dio della Tenerezza, che deriva dal nome russo dell'icona Umilenye, si riferisce all'atteggiamento verso il Bambino.

Hodigitria


Madonna Hodighitria (da "odigos, guida" Colei che indica la Via);l'origine del nome non è chiara, la versione più diffusa " sembra essere posteriore, in realtà il nome avrebbe indicato l'immagine della Vergine venerato nel monastero costantinopolitano di Hodegon, ovvero delle Guide, i cui monaci svolgevano funzione di guida per i ciechi. L'icona è caratterizzata dal gesto della mano della Vergine che indica il Bambino, la Via di Salvazione. E' uno dei "tipi" più diffusi.La Vergine sostiene il Bambino con il braccio sinistro e con la mano destra lo addita alla venerazione dei fedeli; lo sguardo di entrambi è rivolto verso il fedele.

Dolcebacio


Glycophilousa (Dolce bacio) La distinzione con la Eleusa non è netta, ma di grado nella dimostrazione di affetto tra la Madre ed il Figlio. Secondo alcuni studiosi in questa icona il Bambino tocca con la mano il mento della Vergine.

Kardiotissa


Kardiotissa Il Bambino ha il capo piegato all'indietro ed allarga le braccia come per meglio abbracciare la Madre.

Immacolata


Amolyntos (Immacolata) anche Madre di Dio della Passione La Vergine sostiene il Bambino con il braccio sinistro e ne stringe la mano con la mano destra. Due piccoli angeli negli angoli superiori dell'icona reggono gli strumenti della Passione. Il Bambino è volto indietro verso l'angelo che reca la croce.

MOrante

Vergine orante

Madonna Orante (senza Bambino)


Platitera


Platitera (più ampia dei cieli: perché contiene Colui che i cieli non possono contenere) è una variante della precedente, presenta il Bambino ritratto come in un medaglione sul petto della Vergine. E' di regola rappresentata a mosaico od affresco nel catino absidale delle chiese. E' la Vergine del Segno della tradizione iconografica russa.

Aghiosoritissa



Aghiosoritissa (da Aghia Soros, santa urna, in cui si conservava il cinto della Vergine nel santuario della Kalcoprateia)E’ detta anche dell'Intercessione: raffigura la Vergine quasi di profilo, con le braccia protese in atto di intercedere. Il suo prototipo attribuito a san Luca pare che sia stato portato a Costantinopoli dalla Palestina nel V secolo.

Kiriotissa

Vergine in trono


Kiriotissa (Signora) La Vergine in trono costituisce una delle più antiche rappresentazioni.


Pantanassa

Pantanassa (Signora dell'universo)



Basilissa

Basilissa (Regina)


Dalla tradizione russa, sono stati affinati tre precisi schemi che si rifanno all'immagine originale dipinta da S. Luca:

Madonna Orante -senza Bambino- o rappresentata assieme al Bambin Gesù, cosiddette "Icone dell'Incarnazione"

Madonna Hodighitria -Colei che indica la retta via- Odigitria: Da "odigos, guida"; la Madonna sostiene con un braccio il Bambino Gesù mentre con l'altra mano lo addita alla venerazione dei fedeli.

MTenerezza


Madonna Eleusa -immagine della tenerezza- nella quale i visi dei protagonisti ritratti appaiono vicini stretti in un materno sentimento. Solitamente queste icone raffigurano Maria e Gesù comunque la figura principale è Gesù infatti la Madre è china su di lui.

Glossario


Acheropita: Si dice della raffigurazione del volto di Cristo non dipinto da mano umana, in memoria del miracolo della guarigione del re di Edessa "Abgar" dove il Cristo appare dipinto sopra una tela di lino.

Bazma:
Cornice metallica con sbalzi a copertura laterale della tavola.

Deesis: Parola greca che significa "Supplica"; è una particolare composizione generalmente distribuita su tre tavole dove al centro appare la figura del Cristo in trono ed al lato sinistro la Vergine Maria mentre a quello destro c'è San Giovanni Battista.

Emmanuele: Cristo fanciullo - Dio con noi.

Iconoclasta:
Distruttore di Immagini Sacre.

Iconostasi
: Parete di Icone che separa l'altare dove officia il sacerdote dai fedeli. Levkas: Strato bianco che costituisce la base definitiva per la pittura dell'Icona.

Mandylion: Il sacro lino dove appare il volto di Cristo non dipinto da mano umana.

Marphorion:
Manto della madonna e delle Sante.

Menologica: Dicesi di Icona mensile; calendario sacro dove ogni giorno è raffigurato da un santo secondo la liturgia.

Odigitria: Da "odigos, guida"; la Madonna sostiene con un braccio il Bambino Gesù mentre con l'altra mano lo addita alla venerazione dei fedeli.

Okhlad: Copertura parziale dell'Immagine in un unico pezzo che lascia intravedere almeno due terzi dell'Icona.

Olifa: Vernice protettiva della pittura che viene data all'Icona una volta finita. Pantokrator: Dio Onnipotente; ritratto a mezzo busto con la mano destra benedicente ed il vangelo nella mano sinistra.

Pokrov: Intercessione della Madre di Dio, protezione. Riza: copertura metallica completa dell'Immagine - in metallo, argento ed altri materiali più o meno preziosi.

Tsata: Pettorale a forma di mezzaluna applicato direttamente sull'Icona o sulla Riza.



Edited by Milea - 21/7/2021, 08:49
 
Web  Top
0 replies since 27/5/2010, 20:31   2228 views
  Share