Milea |
|
|
Marc Chagall (1887-1985) Nudo con ciclamino (Nu au cyclamen, Gstaad) firmato “Marc Chagall” (in basso a destra) 1971 gouache, acquerello, pastelli a cera colorati, pennello e inchiostro nero su carta 63,8 x 50,4 cm. Collezione privata
Marc Chagall si affermò fin dall’inizio come colorista, ma fu solo nell’ultima parte della sua vita che il colore raggiunse la sua piena luminosità e pienezza nelle sue opere. Fu nei primi anni Settanta (sfruttando le lezioni apprese lavorando a diverse commissioni pubbliche su larga scala per vetrate) che la luce e il colore divennero elementi essenziali nell’opera dell’artista. “Nu au cyclamen, Gstaad” è soffuso di luce e di colori inondati dal sole, che Chagall ha completato con la sua gestione ariosa e libera del pigmento. L’immagine impiegata combina alcuni dei soggetti preferiti da Chagall in una composizione di grande bellezza poetica. Come molte delle sue opere migliori, questo dipinto a guazzo e acquerello rappresenta due amanti colti nell’iniziale eccitazione dell’amore, circondati da bouquet floreali che esplodono in un tripudio di colori.
Il tema dei giovani amanti è il soggetto più frequente nei dipinti del maestro. Ha eseguito molte varianti di questo tema e, come si addice ai misteri dell’amore umano e come è caratteristico dell’opera di Chagall in generale, raramente c’è una narrazione lineare o chiaramente logica dietro questi dipinti. Il tempo è stato compresso e gli eventi sembrano svolgersi nella nebbia dei ricordi o dei sogni. Susan Compton scrive: “Era una visione dell’amore ‘vero’, quello che l’artista avrebbe condiviso con la moglie Bella… Questa celebrazione degli amanti è altrettanto fantastica, perché la loro gioia li ha fatti levitare da terra. I volti sono abbastanza reali, ma ora la loro posizione è immaginaria. Eppure, con questo espediente Chagall è riuscito a condensare la magia dell’amore umano, mutuato forse dal mondo delle fiabe popolari, dove l’eroe e l’eroina vivono per sempre felici e contenti”. (Chagall, Royal Academy, Londra, 1985). (M.@rt)
|
| |