CLIZIA (CLYTIE) - Evelyn de Morgan, 1886-1887, Collezione privata

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view post Posted on 1/12/2023, 14:51     +5   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Evelyn de Morgan
(Mary Evelyn Pickering de Morgan,1855 -1919)
1886 - 1887
Clizia (Clytie)
olio su tela - 106 x 44.5 cm.
Collezione privata


“Clytie” è un’opera iconica tra i dipinti allegorici di Evelyn Pickering, la principale donna preraffaellita e sostenitrice dei movimenti estetico e simbolista. Formatasi sotto la guida dello zio Roddam Spencer Stanhope e alla Slade School of Art, a metà dei suoi vent’anni trascorse gli inverni a Firenze, dove conobbe e trovò ispirazione nelle opere di Botticelli. Dal 1877 espose regolarmente alla Grosvenor Gallery di Londra e nel 1887, lo stesso anno in cui completò l’opera in esame, sposò il ceramista e romanziere William de Morgan, uno dei leader del movimento Arts and Crafts. Amico da sempre di William Morris, disegnò piastrelle, vetri colorati e mobili per Morris & Co. dal 1863 al 1872.


Nel corso di quasi cinquant’anni di carriera, Evelyn de Morgan, producendo oltre cento dipinti, disegni e sculture, si distinse dai contemporanei per la sua attenzione allo spiritismo e al corpo femminile, in un momento in cui la società vittoriana gli imponeva dei limiti.
La singola figura femminile, nuda in un paesaggio dall’orizzonte basso, era un soggetto che l’artista londinese rivisitava regolarmente, spesso attingendo a note narrazioni mitologiche e letterarie che presentavano personaggi psicologicamente complessi e forti; il presente lavoro non fa eccezione.


In questo suggestivo dipinto, Evelyn de Morgan interpreta la storia della ninfa Clytie, figlia del re di Babilonia. Come racconta Ovidio nelle sue Metamorfosi, Clitia si innamora del dio del sole, Apollo, e quando questi l’abbandona per un’altra, si spoglia e si siede nuda sulle rocce al sole, nutrendosi solo delle sue lacrime. Ogni giorno, dall’alba al tramonto, fissa il carro del sole, guidato dal suo ex amante, mentre viaggia nel cielo. Il nono giorno si trasforma in un girasole (emblema popolare del movimento estetico), che gira la testa per contemplare con nostalgia il suo amato.


Il tema della donna che si trasforma in fiore o pianta affascinava gli artisti vittoriani del XIX secolo, da Edward Burne-Jones che illustrò la storia di Phyllis, che in preda all’angoscia per la scomparsa dell’amato Demapone si uccide ma viene trasformata in un mandorlo per pietà dagli dei, nel suo “Tree of Forgiveness”, esposto nel 1882 alla Grosvenor Gallery.

Nell’affrontare la storia di Clytie, molti artisti dell’epoca ritraggono la ninfa rivolta verso il cielo, un riferimento al potere di Apollo sulla ninfa devota e alla sua incapacità di determinare le proprie azioni. Nella versione di Clytie di Frederic Leighton, il suo ultimo dipinto che rimase incompiuto nel suo studio, la ninfa è raffigurata in ginocchio con la testa rivolta all’indietro e le braccia tese verso il cielo. Nella sua interpretazione, invece, Evelyn de Morgan ritrae Clytie in piena trasformazione, mentre i girasoli ai suoi piedi avvolgono le gambe del suo corpo slanciato. Girata pacificamente verso il basso, con gli occhi chiusi, appoggia delicatamente le mani sulla corona del capo per ripararsi dai potenti raggi di Apollo. Non è più definita solo in base alle azioni del suo amante.


Evelyn de Morgan completò uno studio a pastello dell’opera in esame nel 1885 e il reverendo George Tugwell acquistò l’affascinante composizione direttamente dall’artista nel 1907. Il 14 ottobre 1907 scrisse: “Il suo Clytie è appeso nella nostra saletta della prima colazione tra la porta scorrevole e l’armadietto delle porcellane, la luce migliore che possiamo trovare al momento. Sta molto bene, è la luce della stanza e ne sono entusiasta... quando ci rivedremo potrò... parlare dell’eventuale rimozione di due foglie del girasole”. Il giorno dopo, l'artista rispose gentilmente: “Sono molto contenta che Clytie le piaccia e mi fa molto piacere che abbia trovato una casa nella sua bella valle di Lee. Riguardo a ciò che dice sulle foglie, temo che qualsiasi modifica sarebbe impossibile, poiché il quadro è stato dipinto con un metodo particolare per ottenere la brillantezza del colore e verniciato, cosicché qualsiasi tentativo di modifica ora danneggerebbe la qualità del dipinto”. (M.@rt)





 
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