Inferno Dan Brown [ebook-PDF]

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/5/2013, 22:04     +6   +1   -1
Avatar

Group:
Tazzulella fumante
Posts:
369
Reputation:
+58
Location:
Come si fa a essere modesti quando si è i migliori!

Status:



Inferno
Dan Brown





Inferno
Dan Brown
Ed.Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 600
Prezzo: € 25,00





In breve

Inferno è il titolo del quarto romanzo di Dan Brown con protagonista il Professore di Harvard Robert Langdon. Ancora una volta, lo scrittore statunitense mescola sapientemente le tematiche a lui più congeniali, dando vita ad un thriller dai risvolti misterici in cui arte, storia, codici e simboli sono al centro dell'intreccio. Il docente di Simbologia di Harvard Robert Langdon, questa volta, si reca in Italia per svolgere delle ricerche sulla Divina Commedia di Dante.

Langdon viene risucchiato in un mondo sconvolgente la cui chiave di volta sembra risiedere nel capolavoro del Sommo Poeta, un’opera dai risvolti misteriosi ed oscuri, le cui parole sono pregne di un fascino in grado di travalicare i secoli. Langdon, nel tentativo di risolvere l’enigma, dovrà vedersela con un avversario temibile. Lo scenario in cui si svolge questa nuova avventura di Robert Langdon, è caratterizzato dallo splendore dell’arte classica.

Il nostro eroe per giungere alla risoluzione del mistero passerà attraverso gli arcani nascosti nelle opere d’arte, individuerà passaggi segreti e usufruirà di strumenti scientifici all’avanguardia. Dan Brown, con Inferno, consegna ai lettori un altro incredibile thriller fatto di storia ed enigmi. “I luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali.”

Compra l'ebook - Pdf



Il libro

Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di 'infernale' ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d'azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità.

Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. E’ naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard.

E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il ‘David’ e Piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine.




Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare.

E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti aversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione. Alla fine di un'avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.



SFOGLIA L’ANTEPRIMA




danbrown_main-300x0


L’autore

Dan Brown è nato a Exeter, New Hampshire,nel 1964. Ha raggiunto la notorietà con il thriller Il Codice da Vinci, un caso editoriale senza precedenti che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con oltre 70 milioni di copie vendute.

È l’autore anche di Angeli e demoni (l’opera in cui compare per la prima volta Robert Langdon, il protagonista di Il Codice da Vinci), La verità del ghiaccio, Crypto e il simbolo perduto.

Nei suoi bestseller internazionali - Il Codice da Vinci, Angeli e demoni e Il simbolo perduto -, Dan Brown ha mescolato in modo magistrale storia, arte, codici e simboli. In questo nuovo e avvincente thriller, ritorna ai temi che gli sono più congeniali per dare vita al suo romanzo più esaltante.










Edited by Milea - 19/8/2021, 22:19
 
Web  Top
view post Posted on 14/5/2013, 08:51     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Dan Brown racconta il suo Inferno:
"Un modo per scoprire e riscoprire Dante.
E riflettere sulla sovrappopolazione"


La mia speranza è che il nuovo libro faccia scoprire Dante e l'incredibile arte che ha ispirato per 700 anni". Esce in Italia l'ultima fatica dello scrittore americano. Stavolta il dottor Langdon si districa fra le strade di Firenze.


o-INFERNO-570


Riscoprire Dante e, allo stesso tempo, interrogarsi su uno dei temi più delicati del mondo contemporaneo: la sovrappopolazione, ossia il fatto che, su questa Terra, potremmo essere in troppi. Sono questi i due “movimenti” che Dan Brown spera di suscitare con Inferno, il suo nuovo libro che esce oggi in Italia, Stati Uniti e Gran Bretagna.

“La mia speranza è che questo libro ispiri il pubblico a scoprire e riscoprire Dante”, ha spiegato lo scrittore all’Ap prima di imbarcarsi alla volta della sua amata Ita-lia. “Così, se tutto andrà bene, i lettori potranno di conseguenza apprezzare almeno una parte dell’incredibile arte che Dante ha ispirato negli ultimi 700 anni”. A lui, di viaggiare “per piacere”, non capita tanto spesso. Più che altro, pare non ne sia capace: “Mi piacerebbe poter viaggiare per piacere”, ha detto all’Ap prima di imbarcarsi alla volta dell’Italia. “Ma ogni cosa che vedo, ogni piccola opera d’arte, ogni posto, si trasforma ai miei occhi in una potenziale idea”.

La trama del nuovo romanzo è incentrata su uno dei più duraturi e misteriosi capolavori letterari della storia, l'Inferno di Dante. “Anche se ho studiato l'Inferno quando ero giovane - ha spiegato Dan Brown - è stato solo recentemente, quando ho cominciato a fare delle ricerche a Firenze, che sono riuscito ad apprezzare la persistente influenza del lavoro di Dante sul mondo moderno. Con questo nuovo libro, sono felice di portare i miei lettori in un viaggio nelle profondità di un regno misterioso un paesaggio di codici, simboli, e con molto più di qualche passaggio segreto”.

Robert Langdon si sveglia in mezzo agli incubi in un letto di ospedale, ma anziché essere al Massachusetts General Hospital, non lontano dalla sua Cambridge, il professore di simbologia di Harvard vede dalla finestra la torre di Palazzo Vecchio. Con Dante come guida, anche la data di pubblicazione dell'ennesimo bestseller annunciato dello scrittore americano è una strizzata d'occhio ai simboli: 14/5/13 è l'anagramma numerico di 3,1415,il valore approssimato di pi greco. Perché? Dante ha diviso l'inferno in cerchi concentrici e pi greco è la pista per misurarli.




Alla vigilia dell'uscita mondiale, Inferno è già in testa alla classifica dei bestseller di Amazon, Barnes and Nobles e, in Gran Bretagna, Amozon.co.uk e Waterstones. Con 200 milioni di copie vendute dei thriller precedenti (81 soltanto il Codice da Vinci), Brown ha già battuto il livello di prevendite di The Casual Vacancy di J.K. Rowling, il romanzo per adulti della mamma di Harry Potter.

Secondo gli addetti ai lavori sarà il libro dell'anno.
Lo scrittore intanto ha promesso scintille: "È una storia così terrificante che ha fatto gran parte del lavoro per me. Non scrivo più di massoni e storie antiche, che sono cose un po’ eteree ma della visione di Dante dell'Inferno", ha detto lo scrittore al Sunday Times nell'unica intervista apparsa alla vigilia dell'uscita del libro.





L’obiettivo del libro – scrive l’Ap – è la sovrappopolazione, un tema che Dante non ha mai sollevato, nemmeno nei gironi dell’Inferno più affollati. A New York, durante la presentazione del romanzo, Brown ha criticato il Vaticano per quanto riguarda la sua “intromissione sulle questioni riproduttive”, elogiando invece Melinda Gates, “una cattolica devota”, per aver raccolto centinaia di milioni di dollari per migliorare l’accesso agli strumenti per il controllo delle nascite. Il nuovo libro non fa fede a nessuna religione, ma contiene una morale, che vorrebbe essere la stessa di Dante: l’inattività durante un periodo di crisi è di per sé un peccato.

La sovrappopolazione, per l’autore, è una questione profonda su cui tutti dovremmo interrogarci. La soluzione, per ora, non ce l’ha nemmeno lui. “Non è un libro attivista, non ho nessuna soluzione. Non propendo per nessuna soluzione in particolare. È il mio modo di dire, ‘ehilà, c’è un problema importante che persone molto più competenti di me devono in qualche modo affrontare’.

Così - come l'Opus Dei nel Codice da Vinci, i massoni nel Simbolo Perduto e gli Illuminati di Angeli e Demoni - stavolta Langdon deve fare i conti con il Consorzio, organizzazione guidata da un ricco maltusiano, il cui obiettivo è di decimare la rapida crescita della popolazione mondiale. Inferno, ispirandosi a Dante, mette la peste al centro della trama rivisitandola, secondo il New York Times, in chiave di pandemia mondiale. Fonte


 
Web  Top
view post Posted on 15/5/2013, 19:52     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Dan Brown, iI girone dei traduttori:
''Noi, chiusi nel bunker''



Isolamento e divieto assoluto di contatti con l'esterno. Hanno lavorato in regime di massima sicurezza i traduttori del nuovo romanzo di Dan Brown, Inferno, da oggi nelle librerie europee. Per evitare fughe di notizie il team internazionale è rimasto per due lunghissimi mesi in un 'bunker' sotterraneo della Mondadori, a Segrate. Un'esperienza unica raccontata dai protagonisti.





5 motivi per i quali vale la pena di leggere «Inferno»
il prima possibile.


1. Perché per un po' non si parlerà d'altro. Tutti gli analisti del settore aspettano vendite clamorose già dalla prima settimana, tanto che le copie stampate per la prima edizione sono 600mila. Questo vuol dire che, intorno a voi, tutti ne parleranno e che, di conseguenza, anche voi dovrete avere un'opinione in merito, se non volete rischiare di assentire in silenzio senza poter intervenire.

2. Per dar soddisfazione ai traduttori. Per la traduzione di Inferno, la cui uscità è contemporanea in tutta Europa, 11 traduttori sono stati praticamente murati vivi in un bunker sotto la sede della Mondadori a Segrate. Hanno lavorato per dieci ore al giorno per due mesi, senza quasi vedere nessuno e senza poterne parlare nemmeno con i propri partner. Un lavoro a cui bisogna dare soddisfazione.

3. Per criticarlo a ragion veduta, anzi, letta.
Si scateneranno in molti nel criticare «Inferno», e molti lo faranno - c'è da scommetterci - senze neppure averlo letto. Essere tra i primi, domani, a comprarlo, vi metterebbe nella comoda posizione di poterlo criticare e, se lo riterrete opportuno, stroncare, sapendo sul serio di cosa parlate.

4. Per scoprire subito la sua prossima profezia.
In «Angeli e demoni», Dan Brown fece lasciare al Papa il Vaticano in elicottero, prefigurando una scena che poi tutti abbiamo visto, in ogni salsa, quando Joseph Ratzinger abbandonò dimissionario la sede papale. Non vorrete essere gli ultimi a sapere quale nuova profezia si potrebbe celare tra le righe di «Inferno».

5. Per spoilerare il finale agli amici.
La trama di «Inferno» è stata protetta per mesi da possibili spoiler da parte di qualche malintenzionato che fosse venuto a conoscenza del finale. Ora che il libro uscirà finalmente in libreria potreste essere i primi tra i vostri amici a sapere il finale e, se siete sadici, potrete rovinare il finale a tutti, ma anche dimostrare la vostra infinita bontà evitando di farlo.



LEGGI IL PRIMO CAPITOLO







Edited by Milea - 19/5/2013, 10:20
 
Web  Top
view post Posted on 15/5/2013, 20:10     +1   +1   -1
Avatar


Group:
Tazzulella fumante
Posts:
1,149
Reputation:
+202

Status:



Chi ha sparato a Robert Langdon?

Ecco un estratto dal libro




"Va tutto bene" disse la dottoressa. "È lunedì mattina, 18 marzo". "Lunedì". Langdon costrinse la mente dolorante a riavvolgere le immagini fino alle ultime che riusciva a ricordare, fredde e scure: lui che attraversava da solo il campus di Harvard, diretto alla conferenza del sabato pomeriggio. "È successo due giorni fa?". Si sentì afferrare da un panico ancora più raggelante mentre cercava di rammentare qualcosa della conferenza e di ciò che era successo dopo. "Niente". Il ping del monitor si fece più veloce.

Il medico si grattò la barba e continuò a regolare le apparecchiature.
La dottoressa Brooks si sedette accanto al paziente. "Starà benissimo" gli assicurò con voce gentile. "Le abbiamo diagnosticato una forma di amnesia retrograda, molto comune in casi di trauma cranico. I suoi ricordi degli ultimi giorni potrebbero essere confusi o del tutto assenti, ma non dovrebbe avere riportato danni permanenti". Fece una pausa. "Ricorda il mio nome di battesimo? Gliel'ho detto quando sono entrata qui la prima volta".
Langdon ci pensò un momento. "Sienna". "Dottoressa Sienna Brooks".

Lei sorrise.
"Vede? Sta già formando nuovi ricordi".
Il dolore alla testa era quasi insopportabile e la visione da vicino restava confusa. "Cosa... cosa mi è successo? Come sono finito qui?".

"Okay, cerchi di respirare normalmente" disse la dottoressa Brooks, scambiando un'occhiata nervosa con il collega. "Glielo dirò". La voce si fece molto più seria. "Professor Langdon, tre ore fa lei è entrato barcollando al pronto soccorso. Perdeva sangue da una ferita alla testa ed è svenuto. Nessuno aveva la minima idea di chi lei fosse né di come fosse arrivato qui. Farfugliava in inglese, per cui il dottor Marconi mi ha chiesto di aiutarlo. Io sto trascorrendo un periodo sabbatico qui in Italia, ma sono originaria del Regno Unito".

Langdon aveva la sensazione di essersi svegliato all'interno di un quadro di Max Ernst. "Cosa diavolo ci faccio in Italia?". Di solito ci andava ogni due anni, in giugno, per tenere una conferenza sull'arte. Ma adesso era marzo.
I sedativi stavano facendo sentire con prepotenza il loro effetto e gli sembrava che a ogni secondo la forza di gravità diventasse sempre più potente e cercasse di trascinarlo giù, attraverso il materasso. Langdon lottò contro quella sensazione, sollevando la testa e cercando di restare vigile.

La dottoressa Brooks si chinò su di lui, protettiva come un angelo. "Per favore, professore" mormorò. "I traumi cranici sono pericolosi nelle prime ventiquattr'ore. Lei deve riposare, altrimenti potrebbe riportare gravi danni".
Una voce gracchiò all'improvviso nell'interfono della stanza: "Dottor Marconi?".

Il medico barbuto premette un pulsante sulla parete e rispose: "Sì?".

La voce parlò in un italiano veloce. Langdon non afferrò il senso, ma colse lo sguardo di sorpresa che si scambiarono i due medici. "O è uno sguardo di allarme?".
"Un minuto" rispose Marconi, chiudendo la comunicazione.
"Cosa succede?" chiese Langdon.

Gli occhi della dottoressa sembrarono socchiudersi. "Era l'accettazione della Terapia intensiva. C'è una persona che desidera vederla".
Un raggio di speranza perforò lo stordimento di Langdon. "È una buona notizia! Forse questa persona sa cosa mi è successo".
La dottoressa Brooks sembrava incerta. "Però è strano che si sia presentato qualcuno. Noi non sapevamo il suo nome e lei non è stato ancora inserito nel nostro sistema informatico".

Langdon lottò contro i sedativi e, a fatica, si mise a sedere sul letto. "Se qualcuno sa che sono qui, deve sapere anche cosa mi è capitato!".
La dottoressa Brooks lanciò un'altra occhiata al collega, il quale scosse immediatamente la testa e picchiettò l'indice sull'orologio da polso. Lei si rivolse di nuovo al paziente. "Qui siamo in Terapia intensiva" spiegò. "A nessuno è consentito entrare prima delle nove di mattina. Tra un momento il dottor Marconi andrà a vedere chi è il suo visitatore e cosa vuole".
"E che mi dice di quello che voglio io?" chiese Langdon.

La dottoressa sorrise paziente e abbassò la voce, avvicinandosi a lui. "Professor Langdon, ci sono alcune cose che non sa a proposito di ieri sera... a proposito di quello che le è successo. E, prima che lei parli con qualcuno, penso che sia giusto metterla al corrente di tutti i fatti. Purtroppo non credo che sia sufficientemente in forze per...".

"Quali fatti?". Langdon tentò di assumere una posizione un po' più eretta, ma l'ago della flebo gli morse il braccio. Aveva la sensazione di pesare centinaia di chili. "Tutto quello che so è che mi trovo in un ospedale di Firenze e che sono arrivato ripetendo le parole "very sorry"...".

Lo colpì un pensiero improvviso e spaventoso.
"Ho provocato un incidente stradale?" domandò. "Ho fatto del male a qualcuno?".
"No, no" lo rassicurò Brooks. "Non credo".
"Allora cosa?" insistette Langdon infuriato, passando lo sguardo da un medico all'altro. "Ho il diritto di sapere cosa sta succedendo!".
Ci fu un lungo silenzio, poi il dottor Marconi rivolse un cenno riluttante alla giovane e attraente collega. La dottoressa fece un sospiro e si avvicinò al paziente. "Okay, le dirò tutto quello che so... e lei mi ascolterà senza agitarsi, d'accordo?".

Langdon annuì, e il movimento della testa gli innescò un lampo di dolore che si irradiò nel cranio. Lo ignorò, ansioso di avere delle risposte.
"Innanzitutto... la sua ferita alla testa non è stata provocata da un incidente".
"Be', è un sollievo".
"Non proprio. La ferita è stata causata da una pallottola".
Il monitor di Langdon accelerò il ritmo. "Come ha detto?".
La dottoressa parlò con voce ferma, senza interrompersi: "Una pallottola l'ha colpita di striscio alla sommità della testa e con ogni probabilità le ha provocato una commozione cerebrale. È molto fortunato a essere ancora vivo. Un millimetro più in basso e...". Scosse il capo.
Langdon la fissava incredulo. "Qualcuno mi ha sparato?".

Voci rabbiose esplosero nel corridoio. A quanto pareva, chiunque fosse la persona che si era presentata per far visita a Langdon non aveva intenzione di aspettare. Pochi istanti dopo, Langdon sentì spalancarsi una porta in fondo al corridoio. Attese finché non vide avvicinarsi una figura.

La donna era vestita completamente di pelle nera. Aveva un fisico atletico e capelli scuri a spine. Si muoveva agile, come se i piedi non toccassero il suolo, e puntava direttamente alla camera di Langdon.
Senza esitare, il dottor Marconi si piazzò sulla soglia per bloccare la visitatrice. "Aspetti!" ordinò, mostrando il palmo della mano come un poliziotto. "Non si può entrare!".

Senza perdere il passo, la sconosciuta estrasse una pistola munita di silenziatore, la puntò al petto del dottor Marconi e fece fuoco.
Si sentì un colpo secco e sibilante.
Langdon guardò sbigottito il medico barcollare all'indietro nella stanza e crollare a terra, le mani premute sul petto, il camice bianco inzuppato di sangue.

© 2013 by Dan Brown © 2013 Arnoldo Mondadori Editore S. p. A., Milano
Per gentile concessione di Luigi Bernabò Associati.
Traduzione di Nicoletta Lamberti, Annamaria Raffo, Roberta Scarabelli

Fonte

 
Top
3 replies since 13/5/2013, 22:04   2907 views
  Share