La storia del profumo, Breve storia del mondo delle fragranze

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view post Posted on 30/9/2014, 13:02     +2   +1   -1
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Cleopatra e il profumo

Il fascino della regina tra storia e leggenda



almatademaantonioecleop



Uno dei personaggi più affascinanti della civiltà egizia e dell’antichità è senza dubbio la regina Cleopatra, che oltre ad essere dotta e dotata di un particolare charme, tanto da conquistare il cuore di uomini quali i condottieri romani Giulio Cesare e Marco Antonio, era particolarmente attenta alla cura di sé e grande conoscitrice di essenze e profumi.

cleopatra

Numerosi aneddoti, tra storia e leggenda, vedono la regina legata al mondo del benessere e delle fragranze.
Si dice, ad esempio, che facesse profumare le vele delle sue navi perché, al soffio del vento del Nilo, diffondessero al suo passaggio le fragranze che lei amava. L’essenza prescelta era il gelsomino, molto usata all’epoca, impiegata anche nell’incontro su un battello con Marco Antonio. Si dice anche che accogliesse il guerriero, al loro primo incontro d’amore, in una stanza cosparsa di petali di rosadove bruciavano incenso ed erbe aromatiche.

Tra i composti usati alla corte della donna c’era anche il Susinum, olio di lillà famosissimo in quel tempo.La regina faceva uso anche dell’unguento Myrtum laurum, probabilmente composto da giglio, maggiorana e trigonella greca.
Il condottiero romano regalò a Cleopatra – o meglio fece sì che Erode il Grande gli cedesse il territorio interessato – una fabbrica di profumi in omaggio alla sua competenza sull’argomento: la sovrana fu l’autrice di un libro di ricette per fragranze dal titolo che in latino suona “Cleopatra gynaeciarum libri”. La struttura si trovava all’estremità Sud del Mar Morto a 30 Km da Ein Gedi, dove furono scoperti vasi con residui di antichi profumi.

Qui si producevano fragranze e cosmetici e le clienti vi si affollavano. La struttura comprendeva nove saloni, due mulini per sminuzzare semi e radici, due grandi vasche per macerare i petali dei fiori, due forni e un focolare per gli unguenti. Rimangono anche i resti di una torretta usata per controllare le piantagioni circostanti, i sali e i celebri fanghi del Mar Morto.

Cleopatra era solita anche sottoporsi a trattamenti di bellezza, in primo luogo il bagno.
Per rendere la pelle tonica oltre che profumata preparava un decotto da disperdere nell’acqua calda a base di timo, rosmarino, lavanda, origano, chiodi di garofano e noce moscata. Per ammorbidire la pelle inpiegava un decotto a con orzo, fave, riso, rosmarino e angelica o salvia e finocchio. Si dice che questi preparati fossero usati anche dalla cortigiana francese Ninon de Lenclos nel XVII Secolo, nota per la sua bellezza e la sua pelle chiara e priva di imperfezioni. Fu ispiratrice di Voltaire e fu amata dal principe di Condè. Fonte

 
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view post Posted on 2/1/2015, 13:11     +2   +1   -1
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Museo del profumo di Milano:
profumi d'artista





Elsa Schiaparelli. Le Roy Soleil, 1947, disegno di Salvador Dalì,
realizzato in 2.000 esemplari dalle cristallerie Baccarat


Ci sono flaconi realizzati sul disegno di Salvador Dalì e altri che provengono dalle vetrerie di Murano. Ci sono le fragranze amate da Gabriele D'Annunzio ed essenze rarissime, quasi sconosciute: il Museo del profumo di Milano, in via Messina 55, custodisce centinaia e centinaia di essenze, esposte come autentiche opere d'arte. Diretto dall'esperto di profumeria d'epoca Giorgio Dalla Villa, rimane aperto anche in occasione delle festività natalizie e offre quotidianamente la possibilità di prenotare visite guidate. "A condurre i visitatori nel mondo dei profumi è lo stesso Dalla Villa, considerato la massima autorità italiana in questo particolare campo - spiegano dal museo, che è anche un centro culturale di studi sulla profumeria d'epoca e organizza corsi per addetti ai lavori - Ogni giorno, Epifania compresa, sono previsti due tour alle 10 e alle 15, ma gli orari possono variare a seconda delle esigenze di chi prenota". La prenotazione è obbligatoria al 349.690.1045.



Alcuni flaconi degli anni Trenta della casa di profumo Borsari & Figli




Carlo Erba. Subdola, flacone disegnato da Giuseppe Visconti di Modrone,
esemplare in terracotta realizzato dalle officine Signa.
Il nome della fragranza fu inventato da Gabriele D'Annunzio




Roger & Gallet. Quercia, flacone realizzato nelle officine Venini
su disegno di Carlo Scarpa nel 1938




Giviemme. Ricordo d'estate, flacone realizzato da Fulvio Bianconi nelle vetrerie Venini




Christian Dior. Diorama, i flaconi sono stati realizzati dalle cristallerie Baccarat




Giviemme. Gardenia, disegno di Carlo Scarpa,
il flacone venne realizzato nelle officine Venini nel 1938




Coty. Le Muse. Flacone realizzato da René Lalique e prodotto nelle sue officine




Prodotti della casa di profumo Migone, nata nel 1787 a Milano, in via Torino




Lepit. La Rosa degli Uscocchi, 1921
La fragranza appartiene alla linea 'I Profumi del Carnaro',
i nomi delle essenze vennero assegnati da Gabriele D'Annunzio,
disegno di De Carolis, vetri prodotti dalle vetrerie Borovier di Murano




Una vetrina del Museo del profumo dedicata alla casa di profumo Bertelli



 
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