Simone Martini - Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita, Galleria degli Uffizi, Firenze, (1333)

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view post Posted on 12/12/2010, 13:28     +3   +1   -1
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AnnunciazioneMartini65

Simone Martini - Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita (1333)
Tempera e oro su tavola - 305x265 cm.
(proveniente dal Duomo di Siena) Galleria degli Uffizi, Firenze



L'ultima opera del periodo senese di Simone Martini è la raffinatissima ed enigmatica Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita, eseguita assieme al cognato Lippo Memmi per la cappella di Sant'Ansano nel Duomo di Siena. La tavola, firmata e datata dai due autori, è oggi visibile agli Uffizi di Firenze. Poco dopo averla eseguita, Simone partì per Avignone, alla corte di papa Benedetto XII.
Il dipinto rappresenta l’annuncio a Maria. L’intera opera, è racchiusa in un’architettura in rilievo, in stile gotico, come si capisce dalla copertura che presenta cinque cuspidi separate da sei sottili pinnacoli che ricordano quelli di una chiesa gotica. Questa architettura ripartisce le scene per mezzo di due colonnine in rilievo. La parte centrale, più ampia delle altre due laterali, coperta da tre cuspidi di cui quella centrale più grande, ospita la scena dell’annuncio a Maria da parte dell’Angelo Gabriele.

DettMartiniAnn



La Vergine ha un volto giovane e sottile ed è seduta su un ricco trono disposto obliquamente, intagliato con motivi decorativi; sullo schienale del sedile è appoggiato un prezioso drappo ornato con motivi floreali dorati su fondo rosso. Ella è timida e schiva, raffigurata nell’atto di ritrarsi turbata con un gesto scontroso delle spalle e del braccio destro, con il quale sembra che cerchi di coprirsi il volto.


Simone_Martini_Maria



L’arcangelo Gabriele è inginocchiato e tiene nella mano destra un ramoscello d’ulivo: ha un movimento slanciato, concentrato sul messaggio che sta per consegnarLe. La testa è tesa in avanti quasi per aiutare le parole del suo saluto “Ave gratia plena dominus tecum” a giungere all’orecchio della Vergine. E’ appena giunto e ha il mantello ancora gonfio dell’aria del volo: l’istante è proprio quello del turbamento di Maria che si ritrae spaventata dall’improvvisa visione dell’angelo.


Simone_Martini_Gabriele



La tavola è impreziosita da particolari di rara bellezza, come il vaso dorato e i gigli che invadono il centro della scena, i ramoscelli di olivo tenuti in mano dall'angelo e sulla sua testa, la fantasia a quadri scozzesi del manto svolazzante dell'angelo, le penne di pavone sulle sue ali, il rovello gotico del manto dell'angelo e del bordo dorato della Vergine, il messale con il bordo decorato. L’angelo solitamente tiene in mano un giglio, noto simbolo di purezza, tuttavia nella pittura senese, reca un ramo di ulivo: il giglio, infatti, era anche il simbolo di Firenze, nei confronti della quale Siena aveva una ben radicata ostilità.

DettSimone_Martini

Sopra di essi, si nota la colomba dello Spirito Santo, simbolo della grazia divina, circondata dai cherubini.
Le due scene laterali, che sono distinte dalla scena centrale non solo grazie alle colonnine ma anche per un differente piano di appoggio dei personaggi, sono coperte da una sola cuspide e ospitano a sinistra Sant’Ansano, che regge una penna nella mano sinistra e indossa un drappo rosso orlato d’oro. A destra una santa di non facile identificazione ( forse Santa Giustina o Santa Giuditta; per altri la santa raffigurata è Massima, la madrina di Sant'Ansano; per altri ancora, trattasi di Santa Margherita), che indossa un manto blu che le copre anche la testa e una veste rossa. Ella tiene nella mano sinistra una penna d’oca e nella destra una croce. Su ogni cuspide si notano dei tondi raffiguranti i quattro evangelisti mentre nel tondo della cuspide centrale era presente, un po’ più ampio, il tondo raffigurante il Padreterno, che però è stato rubato. L’opera intera è a fondo oro.




Il luogo e il tempo


Simone Martini rappresenta una casa; lo intuiamo dall’architettura che racchiude tutta la scena e dall’arredamento (vaso di gigli, trono). Tuttavia non si tratta della vera casa di Maria: la scelta di Simone Martini è probabilmente quella di rendere divino il luogo in cui avviene l’annuncio e di renderlo sacro. Per questo ricorre all’uso dell’oro per il fondo della scena, per i cherubini che circondano la colomba e per l’architettura, molto simile a quella di una chiesa gotica. È interessante la scelta dell’artista di rappresentare Maria seduta in trono, ancor prima di aver accettato la volontà di Dio. L’angelo, infatti, non le ha ancora portato l’annuncio.


Simone_Martini64



I personaggi


Al di fuori della scena centrale sono presenti molti altri personaggi a cominciare dai due santi Ansano e Margherita che occupano le parti laterali e i tondi contenenti i quattro evangelisti e il Padreterno al centro. Maria veste un mantello blu e una veste rossa ed è seduta su un trono come una regina. L’angelo ha una veste color oro e porta nella mano destra un ramoscello di ulivo, le sue ali dorate sono ancora interamente spiegate. Sant’Ansano è rappresentato con una veste rossa, con una penna d’oca nella mano sinistra e un’asta con una bandiera nella mano destra. Santa Margherita ha anch’essa una penna d’oca nella mano sinistra e una croce nella destra. Gli evangelisti sono rappresentati ognuno con una carta arrotolata davanti e l’immagine del padreterno è invece mancante.


Analisi iconologica


In quest’opera la posizione di ogni singolo elemento non è per nulla scontata e, anzi permette di capire il rapporto tra le parti. Un asse verticale al centro, collega il tondo raffigurante il Padreterno, la colomba e il vaso con i gigli. La colomba, simbolo dello Spirito Santo sembra infatti provenire dal Padreterno, e scendere sulla scena. Lo Spirito Santo è un dono di Dio ed è dispensato agli uomini per mezzo della vergine che accoglie l’annuncio dell’angelo grazie alla sua purezza (i gigli infatti si trovano esattamente tra l’angelo e Maria). La purezza della Vergine è il presupposto, è necessaria affinché Maria possa ascoltare le parole dell’angelo e accettare la volontà del Padre. È grazie alla Madonna che accoglie l’annuncio dell’angelo che Dio può farsi uomo e portare la sua pace sulla Terra, come ci è reso esplicito dall’ulivo portato dall’angelo alla madonna, simbolo della pace portata dal Salvatore.

Madonna_0


Proprio per il ruolo fondamentale di Maria che accetta l’arrivo di Cristo non solo per sé ma anche per tutti gli uomini, Simone Martini la rappresenta seduta su un trono come una regina, immersa nell’oro del fondo, degna di ricchezza e di lode da parte dell’umanità. I quattro tondi con gli evangelisti si trovano a mezza altezza tra il Padreterno e i personaggi delle tre scene sotto ( Sant’Ansano, l’angelo con Maria e santa Margherita). I vangeli sono il continuo annuncio di Cristo agli uomini e coloro che lo accolgono, come i Santi Ansano e Margherita, seguendo e osservando Maria, potranno raggiungere il Padre.

L'opera in esame reca la firma e la data in un listello appartenente alla cornice originale, immesso in una finta cornice dell'Ottocento. La scritta riporta le seguenti parole: "SYMON MARTINI ET LIPPVS MEMMl DE SENIS ME PINXERVNT. ANNO DOMINI MCCCXXXIII".

La tavola fu realizzata per la cappella di Sant'Ansano della cattedrale senese. Il dipinto venne trasferito nella chiesa di Sant'Ansano in Castelvecchio, nella quale un inventario del 1741 la descrive ubicata nelle vicinanze della porta d'ingresso. Un altro importante documento riporta che, il 1° gennaio 1799 il complesso fu traslocato da Siena alla Galleria degli Uffizi per decisione di Ferdinando III di Lorena, granduca di Toscana. Per quanto riguarda l'identificazione della stesura pittorica di Simone e quella di Lippo Memmi, la questione si fa alquanto discutibile. Il Cavalcaselle [1885], l'attribuisce completamente a Simone Martini, mentre ritiene sia opera del Memmi cornice e doratura. A. Venturi [1907] ritiene non identificabili le mani dei due artisti asserendo che un modo "è così prossimo e ligio" a quello dell'altro". La critica moderna è ormai concorde nell'attribuire l'Annunciazione a Simone Martini ed i due santi e i medaglioni, al collaboratore, data la stesura più "corposa".




Edited by Milea - 13/9/2021, 15:16
 
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