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Jan Van Eyck La Messa dei Morti Un funerale ( bas-de-page ) ante 1417 o 1422-1424 circa Miniatura su pergamena foglio 28X19cm Museo Civico d'arte Antica - Torino
Per illustrare l’Ufficio dei Morti, presente in quasi ogni libro d’Ore, Van Eyck concepisce una composizione grandiosa: sceglie infatti di ambientare la scena entro la navata di una cattedrale gotica, creando un vero e proprio ritratto architettonico.
La chiesa occupa tutta la superficie a disposizione, illudendoci che il bordo sia una sorta di finestra, oltre il quale l’edificio prosegue. Esso continua anzi oltre il margine superiore e l’artista lo fa passare accuratamente dietro di esso, mantenendo la finzione. La parte di muro di mattoni ci dimostra addirittura, con un’ invenzione di incredibile novità, che la cattedrale è ancora in costruzione.
Nell’interno maestoso, con le finestre oscurate in accordo al tema funebre, le figure paiono perdersi. Domina un’atmosfera silenziosa, nonostante la presenza di un cane che tende il collo, incuriosito dall’evento. I personaggi, vestiti di scuro, sono raccolti nel lutto attorno al catafalco, coperto da un baldacchino illuminato da candele, sul quale è ripetuto lo stemma di Baviera e Hainault. La scena prosegue nel più convenzionale bas-de-page - l’iniziale con Cristo Giudice è attribuita a un collaboratore – con il corteo funebre al cimitero.
Con grande sobrietà l’artista riunisce le figure in tre piccoli gruppi, che ritmano lo spazio e paiono scorrere con esso, come se, in analogia con la concezione della scena maggiore, continuando a camminare debbano sparire ben presto dalla nostra visuale. In contrasto con il foglio precedente, dominato dalla rappresentazione di un interno e dal luminoso paesaggio, Van Eyck accorda la nuova scena su tonalità buie e si dedica alla descrizione di uno spazio sacro, innovativo tanto quanto lo era la Stanza della Nascita : nessuno prima di lui aveva infatti ideato una visione di tale ampiezza e respiro. La descrizione dell’architettura è accuratissima, chiaramente desunta dalla realtà e la navata viene ripresa in obliquo, ottenendo in tal modo una forte idea di profondità. ( M.@rt )
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