Di Ilde ce n'è una sola Andrea Vitali
Di Ilde ce n'è una sola Andrea Vitali Ed.Garzanti Collana: Narratori moderni Pagine: 160 Prezzo: € 14,90
In breve
Alla stazione di Bellano c'è trambusto. Il capotreno Ermete Licuti è sceso dal convoglio scortando una passeggera pizzicata senza il biglietto regolare, e senza un quattrino per pagare la multa. Dice che arriva da Milano, che ha fatto il viaggio in corriera, ma che da Varenna ha dovuto prendere il treno a scrocco perché non le bastavano i soldi. Ligio alle norme, il capotreno non sente ragioni e la consegna al capostazione, Amilcare Mezzanotti, che protesta vivacemente. Ma il regolamento parla chiaro, la faccenda tocca a lui sbrogliarla. E così adesso il povero capostazione si trova lì, nel suo ufficietto, con davanti Marta Bisovich. Bella, scura di carnagione, capelli corvini, dentatura perfetta, origini triestine, italiano stentato ed esotico. Siamo nel luglio del 1949, e sul lago di Como, in quel di Bellano, tira un'aria effervescente di novità. Ci sono in ballo le elezioni del nuovo sindaco, e le varie fazioni si stanno organizzando per la sfida nelle urne. Su tutte, la Dc, fresca dei clamorosi successi alle politiche del '48, attraversata ora da lotte intestine orchestrate dall'attuale vicesindaco Amedeo Torelli, che aspira alla massima carica ed è disposto a giocare tutte le sue carte, lecite e anche non. La bella e conturbante Marta, invece, ha altre aspirazioni. Le basterebbe intanto trovare un posto dove poter ricominciare a vivere, e questo è il motivo per cui ha deciso di puntare le sue ultime chance sulla ruota di Bellano.
Un ritrovamento fortuito, un marito sospettoso, una moglie giovane e disinibita dal caratterino pieno di aghi.
«Con la Ilde bisognava andarci piano. Sempre avuto un bel caratterino, per un niente aveva la berretta in piedi.»
«Chapeau a Andrea Vitali, inesauribile tessitore di trame.» Bruno Quaranta, « La Stampa»
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Il libro
In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L'aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l'acqua che scorre rombando tra le rocce dell'Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come per esempio una carta d'identità finita nell'acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c'è sotto qualcosa che compete invece ai carabinieri? Alla fine, a sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace cioè di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornate sul divano con addosso le scarpe da lavoro, con la punta grossa. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po' sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può.
In Di Ilde ce n'è una sola, Andrea Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all'irridente spavalderia di chi invece ce l'ha fatta e crede di aver domato il mondo e l'avvenire. Con l'umorismo spesso salace della sua scrittura, Vitali ci regala un'altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre, specchio di vite semplici e reali in cui può riconoscersi ognuno di noi.
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L’autore
Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla sponda orientale del lago di Como, dove vive e svolge la professione medica. Ha pubblicato A partire dai nomi (1994), L'ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), L'aria del lago (2001), Una finestra vistalago (2003, premioGrinzane Cavour e premio Bruno Gioffrè), Un amore di zitella (2004), La signora Tecla Manzi(2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella), Il procuratore (2006, premioMontblanc), Olive comprese (2006, premio Alda Merini), Il segreto di Ortelia (2007), La modista(2008, premio Ernest Hemingway), Dopo lunga e penosa malattia (2008), Almeno il cappello(2009, premio Casanova; premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante; premio Campiello selezione giuria dei letterati; finalista premio Strega), Pianoforte vendesi (2009), La mamma del sole (2010), Il meccanico Landru (2010), La leggenda del morto contento (2011), Zia Antonia sapeva di menta (2011), Galeotto fu il collier (2012), Regalo di nozze (2012). Nel 2008 ha ricevuto il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia. www.andreavitali.info/
Edited by Milea - 26/12/2013, 20:42
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