Posts written by RockCafè

view post Posted: 24/9/2016, 11:30     +1Nevermind, anatomia di un capolavoro: l'album dei Nirvana compie 25 anni - MUSICA STRANIERA

Nirvana, scatti inediti
dal backstage di "Nevermind”








































Edited by Milea - 24/9/2016, 12:31
view post Posted: 27/9/2015, 16:30     +1Creature marine coloratissime [FOTO] - Animals

Creature marine coloratissime


Gli animali che popolano oceani e barriere coralline sfoggiano
infinite sfumature di colore per camuffarsi o scoraggiare i predatori





Amore tra i nudibranchi. Due nudibranchi che si accoppiano. Questi molluschi che abitano le barriere coralline e le profondità degli oceani hanno colori accesi per segnalare ai predatori che la loro carne è velenosa e immangiabile. Ogni nudibranco ha sia gli organi maschili che quelli femminili; durante l'accoppiamento si fertilizzano a vicenda, per poi deporre entrambi le uova.





Anemone e stella marina. Un anemone di mare bianco in compagnia di una stella marina nelle acque della British Columbia. Esistono un migliaio di specie di anemone di mare: nonostante il nome - mutuato dall'altrettanto vistoso fiore - si tratta in realtà di animali.




Parenti colorati. Questo stomatopode fotografato nelle acque dello stretto di Lembeh, in Indonesia, è un parente molto più colorato della nostra canocchia. Si pensa che gli occhi bulbosi e mobilissimi di questi crostacei siano tra i più complessi che esistano in natura




Chirurghi blu. Un banco di pesci chirurgo blu (Acanthurus coeruleus) nuota nelle acque del Messico. La colorazione di questo pesce può variare dal giallo, all'azzurro, al viola.




Pesce pagliaccio e anemone. Un pesce pagliaccio nel suo anemone, che protegge il coloratissimo abitante della barriera e le sue uova dai predatori. Legato al suo ospite da un rapporto di mutua convenienza, il pesce pagliaccio difficilmente se ne allontana per più di qualche metro nel corso di tutta la sua vita (a meno che non sia alla ricerca di Nemo...).




Pesce regale. Un pesce angelo reale attira lo sguardo con le sue strisce di colori accesi. Questo pesce del reef viaggia da solo o al massimo in coppia e si nutre di spugne e tunicati.




Colore ingannevole. Con le sue sfumature viola, la rara medusa Olindias formosa sembra attraente, ma il contatto con i suoi tentacoli può essere molto doloroso. L'animale abita le acque del Brasile, dell'Argentina e del sud del Giappone: può stendere e ritrarre i suoi tentacoli per catturare piccoli pesci e altre prede.




Il veleno nascosto. Simile a un girasole, l'anemone di mare ha un aspetto benigno; in realtà questo stretto parente di coralli e meduse passa il tempo ad aspettare il passaggio di qualche pesce, per poi catturarlo con i suoi tentacoli velenosi.




Le star del mare. Le stelle marine appartengono al phylum degli Echinodermi, che comprende anche i ricci di mare. Negli oceani vivono circa 2.000 specie di stelle marine, molte delle quali sfoggiano colori sgargianti per camuffarsi o scoraggiare i predatori.




Natale tra i coralli. Questi anellidi, detti vermi albero di Natale, ospitano un ghiozzo nel loro habitat nella barriera corallina.




Il mimetismo del chitone. Il mollusco Tonicella lineata, un chitone, ha le valve a strisce colorate e il perinoto - un lembo che circonda le piastre - solcato da strisce o chiazze bianco-giallo. Riesce così a mimetizzarsi con il colore rosato dell'ambiente.




Trasformista degli oceani. Abbondanti nelle barriere coralline di tutto il mondo, i pesci pappagallo cambiano forma, colore e persino sesso nel corso della loro vita. Fonte




Edited by Milea - 30/10/2015, 22:14
view post Posted: 28/7/2015, 16:47     +1Serie A, l'inno di Giovanni Allevi: "O Generosa!" - Sport

Perché l'abbiamo anche pagata 'sta merda???

INASCOLTABILE!!!!!!!!!!



Edited by Milea - 28/7/2015, 17:49
view post Posted: 5/7/2015, 21:19     +3David Gilmour,"Rattle that Lock": rivelata la copertina del nuovo album - MUSICA STRANIERA

David Gilmour, "Rattle that Lock":
rivelata la copertina del suo nuovo album



L'album dell'ex cantante e chitarrista dei Pink Floyd, in uscita il 18 settembre
e anticipato dal singolo omonimo, arriva a nove anni dal disco precedente, "On an Island"





Il nuovo album solista di David Gilmour, Rattle that Lock, uscirà il 18 settembre su etichetta Columbia Records. Il primo, omonimo singolo, sarà disponibile a partire dal 17 luglio. Lo ha annunciato sul sito ufficiale lo stesso ex cantante e chitarrista dei Pink Floyd. Rattle that Lock, che segue il disco di platino del 2006 On an Island, è stato prodotto da Gilmour e da Phil Manzanera, mentre i testi sono firmati principalmente da Polly Samson, sua collaboratrice e compagna.

La copertina dell'album è opera di Dave Stansbie di The Creative Corporation, realizzata sotto la direzione di AubreyPowell di Hipgnosis, lo studio che ha creato alcune delle più famose copertine dei Pink Floyd. Hipgnosis ha curato anche la criticatissima copertina di Endless River, il recente album dei Pink Floyd, pensata dal giovanissimo artista digitale egiziano Ahmed Emad Eldin.

Gilmour, intanto, ha confermato le date nordamericane di marzo e aprile del suo tour, con tappe a Los Angeles, Toronto, Chicago e New York. I concerti del 2016 saranno i primi dai tempi del tour On an Island e l'acquisto del biglietto darà diritto a una copia del nuovo album. I tagliandi saranno in vendita dal 17 luglio in contemporanea con l'uscita del primo singolo.



Insieme alla copertina di Rattle that Lock è stata svelata anche la tracklist, di dieci pezzi:
5 A. M. (Gilmour)
Rattle That Lock (Gilmour/Samson/Boumendil)
Faces Of Stone (Gilmour)
A Boat Lies Waiting (Gilmour/Samson)
Dancing Right In Front Of Me (Gilmour)
In Any Tongue (Gilmour/Samson)
Beauty (Gilmour)
The Girl In The Yellow Dress (Gilmour/Samson)
Today (Gilmour/Samson)
And Then... (Gilmour)




Edited by Milea - 18/7/2015, 14:30
view post Posted: 30/6/2015, 21:02     +3Le vedove del giovedì - Claudia Pineiro [ebook-PDF] - ANGOLO LETTURA

Le vedove del giovedì
Claudia Pineiro





Le vedove del giovedì
Claudia Pineiro
Traduzione: Michela Finassi Parolo
Ed.Feltrinelli
Collana: I Narratori
Pagine: 256
Prezzo: € 15,00










In breve

Un nuovo feroce, divertente, dissacrante, romanzo su una società in decadenza. Con sapori noir.
Angela Bruno, TuttoLibri - La Stampa

Si dice che gli alberi impediscono di vedere il bosco, ma a volte sono i boschi a impedirci di vedere un albero. Sarebbe un peccato se la fitta foresta editoriale lasciasse in ombra la pubblicazione di un libro importante come Le vedove del giovedì di Claudia Piñeiro. Ernesto Calabruig, El Mundo

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Il libro

Alla periferia di Buenos Aires, dietro alti muri perimetrali, al di là di cancelli rinforzati e affiancati dalle garitte della vigilanza, si trova il complesso residenziale di lusso Altos de la Cascada. Fuori, la strada, la baraccopoli di Santa Maria de los Tigrecitos, l’autostrada, la città, il resto del mondo. Ad Altos de la Cascada vivono famiglie facoltose che hanno lo stesso stile di vita e che vogliono mantenerlo, costi quel che costi. In quest’oasi dorata di pace e tranquillità, un gruppo di amici si riunisce una volta alla settimana lontano dalla vista dei figli, delle donne di servizio e soprattutto delle mogli che, escluse da questi incontri virili, si autonominano, ironicamente, “le vedove del giovedì”. Ma una notte la routine si spezza rivelando il lato oscuro di una vita “perfetta”.
Un complesso residenziale di lusso pervaso da un dolciastro odore di gelsomino e tre cadaveri in una piscina.

“Un romanzo agile, un’analisi feroce di un microcosmo sociale in un accelerato processo di decadenza.” José Saramago


L’autrice

Claudia Piñeiro è nata a Buenos Aires nel 1960. Scrittrice, drammaturga, sceneggiatrice, ha vinto numerosi premi, tra i quali il Premio Clarin nel 2005 per il romanzo Le vedove del giovedì (il Saggiatore, 2008), poi adattato al cinema da Marcelo Piñeyro nel 2009. Con Feltrinelli ha pubblicato Tua (2011), Betibú (2012), La crepa (2013), Un comunista in mutande (2014) e Le vedove del giovedì (2015). Con La crepa si è aggiudicata il Premio Sor Juana Inés de la Cruz 2010, un premio messicano che riconosce l’eccellenza del lavoro letterario delle donne latinoamericane di lingua spagnola, in precedenza vinto anche da Almuneda Grandes, Marcela Serrano e Gioconda Belli.



Edited by Milea - 2/8/2015, 11:06
view post Posted: 22/5/2015, 20:15     +2Caleidoscopio: la vita a colori [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Burkina Faso:
quando il mercato è una festa per gli occhi


Come i colori, i suoni e i volti di un villaggio sperduto in
Africa occidentale hanno stregato per sempre un fotografo californiano





Il villaggio di Bereba, in Burkina Faso, è isolato, non ha né elettricità né acqua corrente. Il paesaggio è piatto e anonimo, con temperature medie diurne attorno ai 38C. Cosa spinge un fotografo californiano che non conosceva l'Africa né aveva particolare desiderio di visitarla a tornarci ogni anno per un mese da dieci anni a questa parte?
Tutto è iniziato quando due colleghi di David Pace alla Santa Clara University, dove insegna fotografia, lo hanno invitato a seguirli per documentare il loro lavoro: costruire biblioteche in Africa. Ben presto però l'interesse di Pace si è focalizzato sulla gente del posto: “Qui tutto succede all'aperto”, dice il fotografo. “Ci sono moltissimi artigiani, contadini, sarti. Sono rimasto affascinato da ciò che facevano e dal loro modo di vivere".
L'altra cosa che lo ha affascinato sono stati i colori accesi dei tessuti locali. C'è talmente tanto colore in Burkina Faso che ha cominciato a fotografare a colori, abbandonando il suo amato bianco e nero. Una delle situazioni che più lo hanno ispirato è il mercato settimanale all'aperto, dove sono state scattate queste immagini: Pace prende da parte le persone e le fotografa avendo come sfondo i banchetti di stoffe.



Ogni volta che torna, Pace porta con sé delle stampe e le distribuisce; per il resto dell'anno resta in contatto con loro tramite Facebook (anche se manca l'elettricità, nel villaggio si sono attrezzati con batterie solari e altri sistemi ingegnosi per ricaricare i loro smartphone). Ma cosa vuole raccontare con queste immagini? “Sono convinto che la gente non sappia nulla di come di vive in Africa occidentale. Abbiamo un sacco di idee distorte, preconcetti negativi. Queste persone sono come noi; condividono le nostre stesse preoccupazioni, i nostri stessi problemi. È una cultura molto vivace, moderna, mutevole, attenta al resto del mondo. Siamo davvero connessi”. Il venerdì, il mercato principale di Bereba è affollato, rumoroso e pieno di colori, racconta David Pace. Il resto della settimana, quando la gente è al lavoro nei campi, è calmo e quasi deserto.
“Il mercato fa incontrare persone di etnie diverse, proveniente da molti villaggi: alcuni sono Bwaba, alcuni Mossi, alcuni Fulani”, racconta Pace. “Gli amici, come queste due ragazze, spesso si vestono allo stesso modo”.



Uno dei periodi dell'anno preferiti da Pace cade fra Natale e Capodanno, quando la gente va al mercato a comprare stoffe per fare nuovi vestiti. “I suoni nei giorni di mercato sono molto interessanti”, dice Pace. “Si parla, si ride e si scherza in molte lingue. C'è musica. La gente porta radio e stereo alimentati dalle batterie delle auto per suonare il pop dell'Africa occidentale. C'è un sottofondo ritmico continuo che viene dai sarti che lavorano alle macchine da cucire".
“È entusiasmante vedere quanto sia creativo il senso dello stile in ciò che le persone indossano il giorno di mercato", racconta Pace. "Si vestono apposta per l'occasione". “Spesso le persone mi chiedono di scattare una foto", racconta Pace. "Sanno che al mio ritorno porterò loro una stampa”. In Burkina Faso Pace ha imparato a parlare francese, ma è stato grazie alla fotografia se è riuscito a instaurare rapporti profondi e a venire accettato dalla comunità. “Molti sono miei amici su facebook. Sento qualcuno quasi tutti i giorni". “I banchetti sono ombreggiati da canne intrecciate, e vendono cibi essiccati, detersivi, scarpe, erbe, attrezzi da lavoro", racconta Pace. “I banchetti sono stracarichi, appiccicati l'uno all'altro. Il mercato è così affollato che a volte è impossibile muoversi", dice il fotografo. Fonte



















Edited by *stellinat* - 11/6/2015, 11:17
view post Posted: 17/5/2015, 20:22     +4Terra: le stravaganti forme della natura [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Terra: le stravaganti forme della natura




Alcune formazioni naturali sono così particolari da sembrare finte: per il loro colore, per la forma e per la posizione. Alberi rari come quelli dello Yemen o come gli altissimi baobab del Madagascar e rocce scolpite dal tempo e dalle intemperie fino a sembrare funghi giganti, come quelle dei deserti, dall'Egitto allo Utah. Una fotogallery che mostra quanto sia strano il nostro pianeta di cui la natura è la più antica, e forse più bella, forma d'arte.



Tianzi Mountain, Cina




Tianzi Mountain, Cina




Dancalia, Etiopia




Dancalia, Etiopia




Fly Geyser, Nevada




Fly Geyser, Nevada




Chocolate Hills, Filippine




Chocolate Hills, Filippine




I dodici apostoli, Australia




I dodici apostoli, Australia




Socotra, Yemen




Socotra, Yemen




The Marble Cathedral, Patagonia




The Marble Cathedral, Patagonia




Koekohe Beach, Nuova Zelanda




Koekohe Beach, Nuova Zelanda




Torre del diavolo, Wyoming, Usa







Strada dei Baobab, Madagascar




Strada dei Baobab, Madagascar




White Desert, Egitto







Shilin Stone Forest, Cina




Shilin Stone Forest, Cina




Goblin Valley State Park, Utah




Goblin Valley State Park, Utah




Selciato del gigante, Irlanda




Selciato del gigante, Irlanda




Grand Staircase-Escalante National Monument, Utah






Edited by Milea - 18/5/2015, 13:55
view post Posted: 4/5/2015, 13:33     +5Quelli del San Patricio - Pino Cacucci - ANGOLO LETTURA

Quelli del San Patricio

Pino Cacucci






Quelli del San Patricio
Pino Cacucci
Ed.Feltrinelli
Collana: I Narratori
Pagine: 224
Prezzo: € 15,00



In breve

Strinse le labbra e scosse la testa. Mi limitai a salutarlo portando la mano sul cuore. In fin dei conti, la colpa di tutto stava proprio lì, nella parte sinistra del petto.

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Il libro

Seconda metà dell’Ottocento, Veracruz. John Riley, accanto all’amata Consuelo, torna con la memoria agli anni in cui si è battuto a fianco dei messicani contro l’esercito degli Stati Uniti e le milizie volontarie del Texas, i terribili ranger. In circa due anni di sanguinose battaglie, il paese a sud del Río Bravo perde, oltre al Texas, buona parte del suo territorio. E si registra un fenomeno singolare: molti degli irlandesi arruolatisi nelle file statunitensi disertano per unirsi ai messicani. Tra questi, anche il tenente di artiglieria John Riley che, a capo del Batallón San Patricio, diventa l’incubo degli invasori: abili artiglieri e temibili fanti d’assalto, riescono spesso a compensare l’enorme disparità di armamenti. Dopo l’ultimo scontro nei sobborghi di Città del Messico, i vincitori si accaniscono con inaudita ferocia sui pochi superstiti del San Patricio: li impiccano tutti, tranne uno, il tenente Riley, perché era passato con i messicani prima che la guerra fosse formalmente dichiarata.


Guarda foto di "Quelli del San Patricio"



Ma anche per lui la punizione dev’essere esemplare: flagellazione e marchiatura a fuoco sul volto. E dopo le battaglie torna l’onda della memoria: la povertà, la fame, la fuga dall’Irlanda e, insieme all’orrore delle stragi, il ricordo della conflittuale amicizia con il capitano Aaron Cohen, ufficiale di West Point di origini ebraiche. Cohen e Riley sono le due facce di una stessa medaglia: da una parte l’uomo che continua a credere fermamente nella possibilità di “costruire un grande paese democratico”, dall’altra il ribelle che sceglie di combattere con i perdenti – per rabbia, ma anche per dignità. Quelli del San Patricio è una grande storia epica di sangue, di sentimenti, di idee: accende la fame di giustizia, il sogno di una patria gentile, il calore dell’amicizia e della lealtà.
Strinse le labbra e scosse la testa. Mi limitai a salutarlo portando la mano sul cuore. In fin dei conti, la colpa di tutto stava proprio lì, nella parte sinistra del petto.



Illustrazione di Stefano Delli Veneri ispirata ai personaggi di “Quelli del San Patricio”







L’autore
Pino Cacucci è nato nel 1955 ad Alessandria, cresciuto a Chiavari (Ge), e trasferitosi a Bologna nel 1975 per frequentare il Dams. All'inizio degli anni ottanta ha trascorso lunghi periodi a Parigi e a Barcellona, a cui sono seguiti i primi viaggi in Messico e in Centroamerica, dove ha poi risieduto per alcuni anni. All'attività narrativa affianca un intenso lavoro di traduttore. Fra le sue opere ricordiamo Outland rock (Feltrinelli, 2007), Puerto Escondido (Interno Giallo, 1990; Feltrinelli, 2015), da cui Gabriele Salvatores ha tratto il film omonimo, La polvere del Messico (Feltrinelli,1996; 2004), Nessuno può portarti un fiore (2012, premio Chiara), Mahahual (2014) e Quelli del San Patricio (2015).






Edited by Milea - 7/5/2015, 20:05
view post Posted: 3/4/2015, 19:40     +4Grandi città... piccoli pianeti: i panorami sono circolari [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Grandi città... piccoli pianeti:
i panorami sono circolari






Roma, Italia


La Torre Eiffel, l'Empire State Building o lo skyline di Shangai in queste foto sono quasi irriconoscibili. Alcune delle città più iconiche del mondo sono state fotografate, grazie alla tecnica della proiezione stereografica, in un modo mai visto prima, ovvero come piccoli pianeti. La tecnica fotografica utilizzata, chiamata appunto proiezione stereografica, permette di trasformare le foto panoramiche a 360° in immagini di forma circolare, opportunamente manipolate con Photoshop. Ecco una selezione di alcune città che assomigliano a pianeti.






Shangai, Cina



Venezia, Italia



Berlino, Germania



San Pietroburgo, Russia



Honk Kong, Cina



Vienna, Austria



Chicago, Usa



Abu Dabi, Emirati Arabi Uniti



San Paolo, Brasile



Valencia, Spagna



Singapore



San Francisco, Usa



Miami, Usa



Sydney, Australia



Parigi, Francia



Praga, Repubblica Ceca



New York, Usa



Città del Messico, Messico



Madrid, Spagna



Cannes, Francia







Edited by Milea - 4/4/2015, 07:44
view post Posted: 27/2/2015, 16:22     +1Stefano Perego, “Extinction”: la Terra sembra disabitata [FOTO] - Ghost town

Stefano Perego, “Extinction”:
la Terra sembra disabitata




Stefano Perego , classe 1984, ha scattato centinaia di fotografie in luoghi ed edifici densi di fascino e inquietudine. La sua passione per gli scenari decadenti lo ha portato a girare il mondo alla loro ricerca. Nel progetto 'Extinction' (Estinzione) l'autore lascia che questi spazi rivelino il loro lato post-apocalittico. Atmosfere alienanti e di desolazione che il fotografo milanese ha catturato in Italia, Belgio, Germania, Polonia, Islanda e Giappone.




















































Edited by Milea - 27/2/2015, 17:55
view post Posted: 20/12/2014, 12:39     +5Bergamo Alta sotto la nebbia: un paesaggio da fiaba [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Bergamo Alta sotto la nebbia:
un paesaggio da fiaba





Potrebbe sembrare una cartolina natalizia, con le lucine del presepe che emergono dalle nuvole, ma in realtà è il paesaggio che gli abitanti di Bergamo si sono trovati di fronte al risveglio. Negli scatti postati sul suo profilo Facebook, Pietro Mastinu ha catturato la bellezza della Città alta avvolta in una coltre di nebbia, mentre all’orizzonte spunta l’alba con la sua luce rosata













Edited by Milea - 20/12/2014, 12:41
view post Posted: 29/11/2014, 13:38     +4Tiebelè: il villaggio africano è un'opera d'arte [FOTO] - VIAGGI & NATURA

Tiebelè, fango, pietra e gesso:
il villaggio africano è un'opera d'arte




In Burkina Faso, al confine con il Ghana, c’è un villaggio in cui le case sono vere e proprie opere d’arte: a Tiebelè, le abitazioni sono costruite in fango e terra dal popolo Kassena, uno dei gruppi etnici più antichi, e sono decorate dalle donne del villaggio con immagini di vita quotidiana o con simboli d’ispirazione religiosa. Le decorazioni in nero sono realizzate con pietre scurite sul fuoco, quelle chiare con il gesso. Le donne abbelliscono le case dopo la stagione delle piogge e per proteggere i disegni dalle intemperie utilizzano una speciale tinta naturale. I Kassena sono prevalentemente una popolazione di agricoltori e allevatori. Nel corso della loro storia si sono sempre dovuti difendere dagli invasori e dai cercatori di schiavi. Le loro case hanno infatti una struttura molto particolare, con muri di difesa e pareti molto spesse per proteggere dall’eccessivo calore. Inoltre, hanno diverse forme a seconda dello “stato sociale” di chi le abita: sono rotonde e piccole per i giovani scapoli, rettangolari per le giovani coppie, a forma di 8 per le signore anziane con bimbi piccoli. Foto di Rita Willaert





















































Edited by Milea - 29/11/2014, 13:41
view post Posted: 21/11/2014, 09:42     +1Per me - PRECIOUS MOMENTS

Manco solo io...







Edited by Milea - 21/11/2014, 09:56
view post Posted: 16/10/2014, 17:50     +4Il secolo spezzato delle avanguardie - Philippe Daverio [ebook-PDF] - ANGOLO LETTURA

Il secolo spezzato delle avanguardie
Philippe Daverio



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Il secolo spezzato delle avanguardie
Philippe Daverio
Ed.Rizzoli
Collana: Arte - Illustrati
Pagine: 384
Prezzo: € 35,00





In breve

L’arte del Novecento, in modo particolare nella prima metà del secolo, è un vorticoso susseguirsi di movimenti e “ismi”. Difficile dunque definirla in un sistema museale chiuso e immutabile, meglio, e forse più giusto, cercare di catturarne lo spirito di molteplicità e di contaminazione continua attraverso un programma di mostre temporanee, tematiche, che tengono conto di connessioni, rimandi e affinità fra artisti anche apparentemente lontani. Daverio diventa curatore di “esposizioni immaginate” e, come di consueto, rovescia le categorie storicizzate e propone di guardare con occhi nuovi al secolo passato. La danza, l’ansia dell’uomo contemporaneo, la città del futuro sono solo alcuni dei temi affrontati.

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Il libro

“Questo è il libro d’un curatore frustrato, al quale nessuno mai ha concesso la libertà del pensiero folle, ovvero la possibilità di fare alcune mostre riassuntive degli anni che ci hanno formati, quelli del secolo breve che ha sconvolto tutti i parametri preesistenti, scoprendo il profondo della psiche e del linguaggio.”
L’arte della prima metà del Novecento è un vorticoso susseguirsi di movimenti e “ismi”. Difficile dunque definirla in un sistema chiuso e immutabile, meglio, e forse più giusto, cercare di catturarne lo spirito di molteplicità e di contaminazione continua attraverso un programma di mostre temporanee, percorsi visivi, tematici o storici che tengono conto di connessioni, rimandi e affinità tra artisti anche apparentemente lontani. Il secolo breve, racchiuso fra l’illuminazione elettrica del cielo di Parigi dall’alto della Tour Eiffel per l’expo del 1889 e il lampo devastante del fungo atomico a Hiroshima, ha forgiato il nostro immaginario di uomini contemporanei, frantumando le certezze del secolo lungo. Con queste esposizioni immaginate Philippe Daverio percorre strade poco battute, e si allontana dai consueti percorsi scolastici, cercando piuttosto assonanze e migrazioni, incontri reali o fantastici fra opere e artisti. Klimt, Balla, Kandinskij, Picasso e alcuni altri diventano così i cavalieri dell’arte, che hanno gettato i semi e inventato le “forme” del Novecento, e alcuni temi come la danza, l’ansia dell’uomo contemporaneo e la città, sono i luoghi, reali o ideali, che raccontano la joie de vivre, la frenesia e la solitudine dell’esistenza nel XX secolo.

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L’autore
Philippe Daverio è nato nel 1949 a Mulhouse, in Alsazia, e vive a Milano. Professore ordinario alla Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo e incaricato al Politecnico e allo IULM di Milano, è direttore della rivista Art e Dossier. È autore e conduttore in tv di Passepartout e di Emporio Daverio.





Edited by Milea - 28/12/2014, 11:07
172 replies since 9/6/2011