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Burkina Faso: quando il mercato è una festa per gli occhi
Come i colori, i suoni e i volti di un villaggio sperduto in Africa occidentale hanno stregato per sempre un fotografo californiano
Il villaggio di Bereba, in Burkina Faso, è isolato, non ha né elettricità né acqua corrente. Il paesaggio è piatto e anonimo, con temperature medie diurne attorno ai 38C. Cosa spinge un fotografo californiano che non conosceva l'Africa né aveva particolare desiderio di visitarla a tornarci ogni anno per un mese da dieci anni a questa parte? Tutto è iniziato quando due colleghi di David Pace alla Santa Clara University, dove insegna fotografia, lo hanno invitato a seguirli per documentare il loro lavoro: costruire biblioteche in Africa. Ben presto però l'interesse di Pace si è focalizzato sulla gente del posto: “Qui tutto succede all'aperto”, dice il fotografo. “Ci sono moltissimi artigiani, contadini, sarti. Sono rimasto affascinato da ciò che facevano e dal loro modo di vivere". L'altra cosa che lo ha affascinato sono stati i colori accesi dei tessuti locali. C'è talmente tanto colore in Burkina Faso che ha cominciato a fotografare a colori, abbandonando il suo amato bianco e nero. Una delle situazioni che più lo hanno ispirato è il mercato settimanale all'aperto, dove sono state scattate queste immagini: Pace prende da parte le persone e le fotografa avendo come sfondo i banchetti di stoffe.
Ogni volta che torna, Pace porta con sé delle stampe e le distribuisce; per il resto dell'anno resta in contatto con loro tramite Facebook (anche se manca l'elettricità, nel villaggio si sono attrezzati con batterie solari e altri sistemi ingegnosi per ricaricare i loro smartphone). Ma cosa vuole raccontare con queste immagini? “Sono convinto che la gente non sappia nulla di come di vive in Africa occidentale. Abbiamo un sacco di idee distorte, preconcetti negativi. Queste persone sono come noi; condividono le nostre stesse preoccupazioni, i nostri stessi problemi. È una cultura molto vivace, moderna, mutevole, attenta al resto del mondo. Siamo davvero connessi”. Il venerdì, il mercato principale di Bereba è affollato, rumoroso e pieno di colori, racconta David Pace. Il resto della settimana, quando la gente è al lavoro nei campi, è calmo e quasi deserto. “Il mercato fa incontrare persone di etnie diverse, proveniente da molti villaggi: alcuni sono Bwaba, alcuni Mossi, alcuni Fulani”, racconta Pace. “Gli amici, come queste due ragazze, spesso si vestono allo stesso modo”.
Uno dei periodi dell'anno preferiti da Pace cade fra Natale e Capodanno, quando la gente va al mercato a comprare stoffe per fare nuovi vestiti. “I suoni nei giorni di mercato sono molto interessanti”, dice Pace. “Si parla, si ride e si scherza in molte lingue. C'è musica. La gente porta radio e stereo alimentati dalle batterie delle auto per suonare il pop dell'Africa occidentale. C'è un sottofondo ritmico continuo che viene dai sarti che lavorano alle macchine da cucire". “È entusiasmante vedere quanto sia creativo il senso dello stile in ciò che le persone indossano il giorno di mercato", racconta Pace. "Si vestono apposta per l'occasione". “Spesso le persone mi chiedono di scattare una foto", racconta Pace. "Sanno che al mio ritorno porterò loro una stampa”. In Burkina Faso Pace ha imparato a parlare francese, ma è stato grazie alla fotografia se è riuscito a instaurare rapporti profondi e a venire accettato dalla comunità. “Molti sono miei amici su facebook. Sento qualcuno quasi tutti i giorni". “I banchetti sono ombreggiati da canne intrecciate, e vendono cibi essiccati, detersivi, scarpe, erbe, attrezzi da lavoro", racconta Pace. “I banchetti sono stracarichi, appiccicati l'uno all'altro. Il mercato è così affollato che a volte è impossibile muoversi", dice il fotografo. Fonte
Edited by *stellinat* - 11/6/2015, 11:17
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