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view post Posted: 12/7/2012, 09:19     +1George Harrison: living in the material world - Martin Scorsese - ANGOLO LETTURA

George Harrison: living in the material world
Martin Scorsese



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George Harrison: living in the material world
Martin Scorsese
Ed.Feltrinelli
Collana: Real Cinema
Contenuto: DVD + libro 96 pp
Prezzo: € 19,90




In breve

La splendente epopea dei Beatles e del membro più intimista e spirituale del gruppo, George Harrison, raccontata da un grande regista cinematografico come Martin Scorsese.


Il film

George Harrison: living in the material world. Quattro ore di grande musica, cinema, materiali di repertorio inediti (oltre 600 le ore di filmati messe a disposizione di Scorsese da Olivia Harrison), contribuiscono al racconto di un'icona immortale, offrendo autentiche "rarità" ai suoi fan e ai beatlesiani di ogni età.
Nei contenuti extra del cofanetto (che propone il film sia in versione italiana che in originale con sottotitoli), le interviste a Paul McCartney, Jeff Lynne e all'amico e campione di Formula Uno Damon Hill, le clip "Here Comes The Sun" e "Dispute & Violence" e il trailer cinematografico.



Il libro

Dopo Bob Dylan e gli Stones, Martin Scorsese continua il suo viaggio nella grande musica pop/rock del Novecento con un documentario sulla vita di George Harrison, il “terzo” Beatles, il chitarrista, colui che più di tutti gli altri ha saputo defilarsi dalle scene scegliendo un percorso spirituale intimo e irripetibile. George Harrison: Living in the Material World è prima di tutto il racconto di un’esperienza straordinaria e fuggente, gli otto anni che hanno cambiato la storia della musica pop con la rivoluzione culturale dei Beatles, un quadrato illuminato da un successo immortale di cui George Harrison era un vertice. Poi, dopo il 1970, la storia di un uomo in viaggio verso una spiritualità sempre più intensa, una ricerca di se stesso e di nuovi significati costellata da nuovi successi da solista.

Una storia di musica e vita raccontata sulla scena, oltre che da Harrison stesso e dagli altri tre Beatles, da personaggi come Ravi Shankar, Eric Clapton, Jackie Stewart, Terry Gilliam, George Martin, Jane Birkin, Yoko Ono, Klaus Voorman, Phil Spector, Tom Petty e altri ancora, compresi moglie e figlio di Harrison. Nel LIBRO intervista al regista, il ruolo della musica nel cinema di Scorsese, analisi critica del film. A cura di Federico Pontiggia.


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L’autore

Settant’anni nel 2012, Martin Scorsese è uno dei più grandi registi cinematografici di tutti i tempi. Dopo l’esordio con Chi sta bussando alla mia porta?, per Scorsese la stagione dei capolavori comincia con Mean Streets (1973), Alice non abita più qui (1974) e Taxi Driver. Poliedrico e vulcanico, Scorsese salta di genere in genere con la massima naturalezza: nel 1977 gira un musical sulla sua città, New York New York, mentre nel 1978 comincia una lunga stagione di documentari musicali con L’ultimo valzer. Dopo Toro scatenato (1980) e Fuori orario (1985), Scorsese descrive il mondo della mafia italoamericana in Quei bravi ragazzi (1990).

La sua carriera procede all’insegna dell’eccellenza e della consueta voglia di esplorare mondi e storie sempre diverse. Ecco quindi l’adattamento di un romanzo storico - L’età dell’innocenza (1993) - e il film sull’esilio all’estero del Dalai Lama - Kundun (1997) -, intervallati da un ritorno alla descrizione delle cosche criminali con lo straordinario Casinò (1995). Nel 2002 arriva Gangs of New York e nel 2004 The Aviator, ispirato alla figura di Howard Hughes. L’agognato Oscar come miglior regista arriva nel 2007 per The Departed.

Il documentario George Harrison Living in the Material World ha avuto la sua anteprima italiana al Torino Film Festival del 2011 e compone un trittico di documentari su mostri sacri della musica pop: oltre a quello sull’ex Beatles, Scorsese ha realizzato nel 2005 No direction Home, dedicato a Bob Dylan, e nel 2008 Shine a Light sui Rolling Stones.


Edited by Milea - 5/9/2014, 18:12
view post Posted: 12/7/2012, 07:58     +1Le vere avventure dei Rolling Stones - Stanley Booth - ANGOLO LETTURA

Le vere avventure dei Rolling Stones
Stanley Booth



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Le vere avventure dei Rolling Stones
Stanley Booth
Ed.Feltrinelli
Collana: Varia
Pagine: 528
Prezzo: € 24,00



In breve

“I Rolling Stones da giovani hanno messo più volte a repentaglio se stessi a causa di quello che erano, di come vivevano, di quello in cui credevano. In quegli anni, e a lungo, sono stato insieme a loro. Qualcuno è sopravvissuto a quell’epoca, qualcuno no. Questo libro è la storia di quei giorni, quando il mondo era più giovane e il suo senso più chiaro.”


Il libro

Pubblicato per la prima volta nel 1984 e ampiamente rivisto per i cinquant’anni della fondazione dei Rolling Stones questo è un libro-guida, un libro-culto non meno delle gesta dei suoi protagonisti. Stanley Booth agita fantasmi, strappa silenzi, si lascia coinvolgere e guadagna distanza critica, e così facendo evoca un’epoca rapida come un’alba tropicale, risveglia l’epica della gioventù, della ribellione, dell’anticonformismo, chiede all’ideale vinile di queste “vere avventure” il suono che è arrivato sino a ora intatto.

Ma Booth ci racconta anche di qualcosa che intatto non è, che si è anzi rotto subito – nella stagione in cui tutto sembrava chiedere ed essere futuro. Non è un caso che questo libro fa perno intorno a due anni crucialissimi, il 1968 e il 1969, che si concludono con la morte di Brian Jones in una piscina e il tragico concerto di Altamont Speedway in California dove gli Hell’s Angels, chiamati a svolgere il servizio di sicurezza, finirono con lo scatenare l’inferno.

Attraverso il taglio prospettico di quei due anni, Stanley Booth riesce a raccontare la vera storia dei Rolling Stones e a catturare lo spirito dei Sessanta, come mai nessuno ha fatto, lasciandocene toccare con mano l’eccesso, la violenza e l’idealismo. Dice Booth: “Volevo scrivere un libro in cui i lettori potessero muoversi agilmente e sapere com’era vivere a Londra nel 1968 o in America nel 1969. Volevo trattare persone famose e non famose allo stesso modo – altrimenti avrei scritto pubblicità”. E così ha fatto.

SFOGLIA L’ANTEPRIMA



L’autore

Stanley Booth (Waycross, Georgia, 1942) è uno dei più celebri giornalisti musicali americani. Ha scritto di Otis Redding, Janis Joplin, James Brown, Elvis Presley, B.B. King. Ha collaborato con riviste come “Rolling Stone”, “Esquire”, “GQ” e “Playboy”. Vive a sud di Savannah.



Edited by Milea - 5/9/2014, 13:38
view post Posted: 21/6/2012, 10:18     +1Gulnara Karimova: Googoosha, la figlia del dittatore che sfida Lady Gaga - NEWS

La figlia del dittatore
che sfida Lady Gaga


Suo padre è Ismail Karimov, spietato padrone dell'Uzbekistan. Lei è Googoosha e adesso pubblica il suo primo cd americano


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Bisogna ammettere che come cantante non è male. Voce piacevole, ritmi esotici, buon gusto negli arrangiamenti, e una bellezza un po' vistosa che non guasta mai. Googoosha, che ha appena lanciato il suo primo cd sul mercato americano, ha tutto per diventare una star al pari dei suoi modelli Lady Gaga, Rihanna, Sade. Peccato che a guastare le cose ci si metta la sua biografia. È infatti la figlia di uno dei più spietati dittatori dell'Asia Centrale accusato di durissime repressioni fino a eccessi criminali come la bizzarria di far bollire vivi un paio di oppositori particolarmente ostinati.

Gli americani, che da qualche tempo osservano in tv le immagini raffinate di "Round run", il video di lancio del cd, scopriranno presto che la bionda ingioiellata che danza tra boschi e antichi palazzi orientali è in realtà Gulnara Karimova, primogenita di Ismail Karimov, da 22 anni presidente-dittatore della ex repubblica socialista sovietica dell'Uzbekistan.

L'improvvisa passione per la musica della quarantenne ereditiera non cancella la sua partecipazione attiva al regime del padre. Prima come diplomatica, consigliere d'ambasciata a New York a Mosca e tuttora presso la sede Onu di Ginevra. Poi, soprattutto, come manager cui sarebbero affidate le sorti di una larga fetta del patrimonio di famiglia accumulato in tanti anni e gestito dalla sua lussuosa residenza svizzera.


Per questo, un gruppo di emigrati e fuoriusciti uzbeki residenti negli Stati Uniti aveva fatto di tutto per bloccare qualche mese fa una sfilata della sua personale linea di abbigliamento alla settimana della moda di New York. Obiettivo raggiunto quando sul tavolo degli organizzatori è arrivata una lunga relazione di Human Rights Watch sul coinvolgimento di Googoosha nella attività preferita del padre: l'utilizzo dei bambini per i lavori forzati dei campi. Secondo l'organizzazione internazionale per i diritti umani, almeno due milioni di bambini uzbeki sarebbero costretti a lasciare la scuola due mesi all'anno per essere impiegati gratuitamente nella raccolta del cotone.

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Karimov padre, che prese il potere nel 1990, poco prima del disfacimento dell'Urss, è quel che si suol dire un dittatore patentato. Accertati da tutti gli osservatori internazionali i brogli alle sue prime elezioni che si conclusero con quasi il 90 percento dei consensi e diverse migliaia di arresti in tutto il Paese. Da allora le accuse di nefandezze contro ogni forma di dissenso si sprecano a cominciare dal massacro di 500 manifestanti in una piazza della capitale Tashkent compiuto nel 2005 da parte di cecchini e truppe antisommossa.

Vittime principali della repressioni sono i musulmani e questo forse spiega la tolleranza di alcuni governi nei suoi confronti. In Uzbekistan l'Islam è proibito e tutti i fedeli sono incarcerati o addirittura eliminati.

In un clima del genere Googoosha, che poi sarebbe il vezzeggiativo preferito da papà per la sua Gulnara, è cresciuta come una futura leader partecipando alle grandi decisioni e curando l'immagine del governo all'estero. Trasferitasi a Ginevra con tutti i suoi cospicui conti in banca, ha vissuto da "delfina" prima di essere fulminata dalla voglia di diventare una star.

Per una come lei c'è voluto poco, solo questione di soldi: un noto arrangiatore russo, il meglio dei registi di video musicali, un paio di stilisti per la scelta del look più adatto. E il lancio mondiale della sua sfida personale: la figlia del dittatore contro Lady Gaga.



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Fonte



Edited by Milea - 21/6/2012, 14:27
view post Posted: 13/6/2012, 07:34     "Underground Against Earthquake Fest": dal concerto metal soldi ai terremotati - NEWS

Dal concerto metal
soldi ai terremotati



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4.600 Euro, è questa la cifra raccolta in occasione dell'"Underground Against Earthquake Fest", dieci ore di musica metal e punk per sostenere le vittime del terremoto in Emilia.
Le donazioni degli oltre seicento partecipanti, che hanno riempito il Circolo Onirica e il suo piazzale, saranno devolute agli sfollati perché siano loro forniti beni necessari per affrontare questo durissimo periodo, a seguito del sisma.

L’evento è stato organizzato da Apocalypse Extreme Agency e Long Live Rock 'n' Roll & Friends e ha visto schierati numerosi volontari che si sono impegnati per rendere possibile una giornata intera di concerti in cui si sono esibite band culto del panorama underground italiano, dal Metal al Punk, dall’Hardcore al Crust.
I gruppi si sono esibiti gratuitamente e tra questi sono saliti sul palco i Bulldozer, la band seminale del Thrash italiano, l’instancabile gruppo Hardcore dei Raw Power, e i neo-riformati Distruzione, emblema del Death Metal tricolore.

La line-up del Festival è stata interamente di tutto rispetto ed ha attirato fan da tutta Italia.Oltre ai gruppi sopraccitati hanno suonato anche i Death Mechanism, altro nome importante del panorama Thrash Metal italiano, la band Crust/Hardcore Kontatto, i parmigiani Rotten Bo!s, band simbolo dello Street Punk italiano, il gruppo Speed Metal Asgard, i Cancer Spreading band Crust/Hardcore, I Violentor con il loro Thrash Metal, i Viscera band Experimental Metal, il gruppo Heavy Metal dei Revenge e ancora i Calendula, gruppo Post-Hardcore con accenti Sludge e Doom, il gruppo Death Kaptivity, i Los Grezzos con il loro Punk ‘n Roll, i Nyarlathotep band Death, i Beggars on Highway, parmigiani, gruppo Hard-Rock, gli Hateful, band Death Metal e il gruppo Hardcore Unabomber. Gli organizzatori ringraziano per il supporto Servizi di Segreteria SRL, Bar Pizzeria Totò & Peppino, Hotel Branca (CS)e Studio Era.


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Fonte



view post Posted: 13/6/2011, 12:45     +1Marta sui tubi - MUSICA ITALIANA

Marta sui Tubi


I Marta sui Tubi sono un progetto nato quando Giovanni Gulino (già voce degli Use And Abuse) e Carmelo Pipitone (già voce e chitarra dei RYM), entrambi marsalesi, vengono a conoscenza dei rispettivi progetti acustici scambiandosi dei demo nell’estate del 2002, e decidono di fare musica assieme.

Nell’autunno dello stesso anno si trasferiscono a Bologna. Nella città emiliana danno vita ai Marta sui tubi, gruppo che si basa su due voci e una chitarra acustica.
Il repertorio è molto vario, si parte da varie cover che spaziano da Jeff Buckley fino a Bugo, aggiungendo a queste una trentina di canzoni inedite. Continuano a suonare per tutta la stagione fredda nei pub bolognesi, riuscendo ad attirare sempre più pubblico e diventando un vero e proprio fenomeno underground. Nel mentre scrivono nuove canzoni che man mano propongono alla gente che va a vederli.

Nel gennaio 2003 i Marta sui Tubi registrano un demo con un solo microfono, 11 canzoni per farsi conoscere da produttori e case discografiche. Fabio Magistrali, produttore di molti artisti tra cui anche il già citato Bugo, ascolta il demo ed accetta subito il ruolo di produttore artistico per la band.

L'album di esordio della band, Muscoli e dei, viene pubblicato nel 2003. Nel 2004 entra a far parte del gruppo il batterista Ivan Paolini.

Nel 2005 viene pubblicato il secondo album, C'è gente che deve dormire, che vede la partecipazione di alcuni musicisti italiani quali Bobby Solo, Moltheni e Paolo Benvegnù.

Nel 2008 i Marta sui Tubi fondano una loro etichetta discografica, la Tamburi Usati, il cui nome è un'anagramma del nome della band. Sotto questa etichetta vengono pubblicati, sempre nel 2008, il DVD+CD Nudi e crudi, contenente registrazioni e video più un EP di 4 brani, e l'album Sushi & Coca.

Il 2011 vede i Marta sui tubi a un passo dal 61° Festival di Sanremo, dove la band avrebbe dovuto esibirsi per una sola serata come ospite di Anna Oxa,[6] poi eliminata dalla gara. Il 22 marzo dello stesso anno esce il quarto album della band, Carne con gli occhi, anticipato dal singolo Al guinzaglio.










Edited by Milea - 13/6/2011, 14:10
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