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Maman giorno per giorno
Pamela Druckerman
100 consigli dalle mamme francesi per il tuo bebé
Maman giorno per giorno 100 consigli dalle mamme francesi per il tuo bebé Pamela Druckerman Ed. Sonzogno Collana: Infanzia Pagine: 160 Prezzo: € 14,00
In breve
Il metodo maman è ora un divertente e pratico abbecedario da regalare a tutte le neo-mamme. Nel suo libro precedente, Il metodo maman, l’autrice aveva spiegato al mondo la superiore bravura delle madri francesi nel far crescere bene educati i loro bambini, senza viziarli e senza farsi tiranneggiare dai loro capricci. Ora, a grande richiesta, il suo insegnamento è diventato un pratico manuale. Diviso in dieci sezioni – dormire, mangiare, istinto materno e così via - fornisce semplici istruzioni, da seguire giorno dopo giorno, ricavate dalla saggezza francese. Il tutto arricchito con ricette di cucina per neonati e con le illustrazioni di Margaux Motin.
«Ecco il libro perfetto per i genitori attratti dalle idee del Metodo maman ma che non hanno il tempo di leggerlo tutto» The Huffington Post
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Il libro
Come insegnare a tuo figlio a essere paziente? Come fargli piacere gli spinaci? Come metterlo a dormire tranquillo per tutta la notte? Come avere un bambino e, insieme, una vita propria? Pamela Druckerman, giornalista e madre, distilla in questa guida di facile lettura per genitori la lezione del suo precedente libro, Il metodo maman, in cui raccontava la superiore bravura delle mamme francesi nel crescere bambini bene educati, conservando per sé tempo libero e buon umore, e cercava di capire, attraverso le esperienze di vita della propria giovane famiglia a Parigi, come i francesi riescano a ottenere i loro brillanti risultati. Arguto, essenziale, ricco di buonsenso, Maman giorno per giorno offre una miscela di suggerimenti pratici e di principi guida per aiutare i genitori a trovare la propria strada. E accanto ai suoi consigli, sperimentati sul campo, troverete le migliori ricette di cucina prese dai menu degli asili d'infanzia parigini, nonché i graziosi disegni della celebre illustratrice francese Margaux Motin.
L’autrice
Pamela Druckerman , giornalista e scrittrice, esperta di politica estera, collabora con le più prestigiose testate americane: «The Wall Street Journal», «The Washington Post», «The New York Times». Il metodo maman (Sonzogno 2013) è stato un successo internazionale, tradotto in trenta lingue. L'autrice vive a Parigi.
Né viziati né stressati: il metodo francese per educare i figli Dopo Il metodo maman, esce un nuovo manuale pratico della giornalista Pamela Druckerman, parigina d'adozione. Con le indicazioni per vivere la maternità senza far male alla coppia, e tanto meno a se stesse. Puntando più sulla qualità che sui risultati. Abbiamo scelto 10 punti
Ma come fanno le mamme francesi a far tutto? A essere presenti e pazienti, a delegare e ad accentrare, a trovare tempo per sé, il marito, il lavoro e i bambini senza prendere chili e senza mai - dico mai- mettersi in tuta? Deve esserselo chiesto anche Pamela Druckerman, giornalista americana esperta di politica estera che si è trasferita a Parigi dopo il matrimonio, e là ha avuto, e sta crescendo, i suoi 3 figli. Dall'osservazione delle altre mamme, dall'esperienza personale e dalle sue ricerche è nato prima il bestseller Il metodo maman, pubblicato in Italia da Sonzogno e, adesso, un manuale pratico che arriva proprio in questi giorni in libreria, Maman giorno per giorno (stesso editore). Pamela Druckerman racconta di essersi stupita lei stessa del successo di queste mamme francesi, né tigri, né zerbini, né ipercompetitive, né iperansiose. Il segreto dell'educazione transalpina è nel fissare un cadre, una cornice, rigida, all'interno della quale lasciare però ampia libertà. Quindi poche regole, chiare ed espresse con fermezza, ma anche flessibilità. Il riferimento culturale di base non è qualche pedagogista contemporaneo ma Jean-Jacques Rousseau e la sua teoria dell'educazione "naturale" nell'Emilio: bisogna lasciare che i bambini facciano da soli le scoperte, lasciando loro spazi e tempi, senza ansia da prestazione. Non importa che imparino a leggere a tre anni o studino più lingue; meglio portarli ai giardinetti. In quanto ai genitori, è necessario che fin da subito mettano dei paletti e conservino una vita di coppia. Obiettivo finale: che quei 18 anni passati insieme (sic!), adulti e bambini, siano di qualità, sostiene l'autrice. Abbiamo scelto da Maman giorno per giorno i 10 punti più significativi, almeno per noi apprensive e iperprotettive mamme italiane (che facciamo fatica a perdere i chili presi in gravidanza). Eccoli, direttamente dal libro.
1 Nove mesi zen Se non riuscite a restare calme per il vostro bene, fatelo per quello del bambino. È agitato dal troppo stress e rassicurato quando gli ormoni del piacere arrivano nella placenta. Gli esperti incoraggiano le donne incinte a tenere a bada le preoccupazioni, parlandone con un medico o uno psicologo e coccolandosi con un pedicure, una serata romantica (meglio se con il padre del bambino) e un pranzo con le amiche. Come dicono i francesi, da una maman zen viene un bébé zen, e una gravidanza serena getta le basi di un’educazione serena. Non vestitevi come un ammasso informe: non fa bene al morale (né al vostro né a quello del vostro compagno; e probabilmente neanche a quello del bambino). Investite strategicamente in qualche abito prémaman che vi doni.
2 Un genio in pannolino Quando chiedete a una neomamma francese di spiegarvi la sua filosofia educativa, lei di solito alza le spalle e risponde: «Mi limito a osservare il bambino.» È più importante – e meno ovvio – di quanto sembri. Cerca di sintonizzarti con tuo figlio e di imparare a decifrare i suoi indizi. E' importante esserci quando il bambino ha bisogno di noi. Ma se è lì che canta e sbava tranquillo sul tappetino da gioco, meglio lasciarlo in pace. In questo modo ci si sforza di ottenere quella che i francesi chiamano complicité: la fiducia e la comprensione reciproca, perfino verso qualcuno che ci vomita regolarmente addosso (...) Certo che dovete parlare al vostro bambino, mostrargli le cose e leggergli libri. Ma un bambino, come chiunque altro, ha bisogno di tempo libero. Non vuole essere costantemente osservato e interpellato. Gli serve del tempo per assimilare tutte le nuove informazioni che riceve. (Così come i suoi genitori.) Concedete al bambino il tempo per rotolare in giro in uno spazio sicuro ed essere libero.
3 Notti poco magiche Sappiamo che i bambini spesso piangono mentre imparano a unire i cicli di sonno. Allora, fin da quando il bambino ha qualche settimana, aspettate un attimo se lo sentite piangere di notte. Aspettate per capire se, questa volta, il bambino farà un passo avanti e si tufferà nel ciclo di sonno successivo da solo, senza bisogno dell’aiuto di nessuno. Se vi precipitate a tirarlo su, non avrà modo di sviluppare questa capacità. Forse il bambino non è ancora pronto per collegare i cicli di sonno. Ma se non farete una Pausa, non lo saprete e non lo saprà neanche lui. Il bambino finirà col credere di avere bisogno che lo riaddormentiate al termine di ogni ciclo. Correre da lui può anche farvi sentire una madre devota e disposta al sacrificio, ma in realtà state trattando vostro figlio come un ammasso inutile che non è pronto per crescere. La Pausa non deve durare a lungo. Alcuni genitori francesi aspettano più o meno cinque minuti.
4 Bebé gourmet Un tempo stentavo a credere che i bambini potessero passare dalla colazione al pranzo senza mangiare neanche un’uvetta. Eppure sembra che sia proprio possibile, e che possa perfino essere piacevole. I bambini francesi mangiano solo all’ora dei pasti e a merenda, che loro chiamano goûter. (...) In Francia, i bambini non hanno il diritto di aprire il frigo e prendere quello che vogliono. Devono chiedere prima il permesso ai genitori. Questo non solo limita la quantità di spuntini domestici, ma anche il caos. (...) La nostra vicina francese di cinque anni è in grado di misurare e mescolare da sola olio, aceto, senape e sale per la vinaigrette della famiglia. Non è un caso che ami l’insalata. Siamo tutti più invogliati a mangiare se abbiamo preso parte alla preparazione. In Francia i bambini non decidono che cosa mangeranno a cena. Non hanno la possibilità di scegliere o di avere un menu personalizzato. C’è solo un pasto, lo stesso per tutti. Se vostro figlio non mangia un cibo, o lo prova appena, reagite in modo neutrale. Non offritegli qualcos’altro in alternativa. Soprattutto, siate positivi e tranquilli.
5 Niente fretta, dategli tempo Certo, è tecnicamente possibile insegnare a un bambino di tre anni a riconoscere le parole. Ma che fretta c’è? Perché sottrarre tempo all’insegnamento di quel che è importante imparare a quell’età, come organizzarsi, esprimersi ed essere empatici? Gli asili francesi insegnano ai bambini a fare conversazione, a portare a termine i progetti e ad affrontare i problemi.(...) I francesi hanno un detto: «Non si può andare più veloci della musica». Sono convinti che un bambino si girerà, si alzerà, imparerà a usare il vasino e a parlare quando sarà pronto. I genitori dovrebbero incoraggiarlo e appoggiarlo con affetto, non trasformare la sua infanzia in un campo di addestramento militare. Essere piccoli non dovrebbe essere una faticaccia.
6 Santa pazienza Seguite il ritmo di vita francese. Se state cucinando le uova strapazzate e vostra figlia vi chiede di guardare la sua torre di rotoli di carta igienica, spiegatele gentilmente che sarete da lei fra qualche minuto. A tavola, non saltate su a prendere un tovagliolo nell’istante in cui lei ve lo chiede. Questo non solo rende la vita più tranquilla. I francesi la considerano una tappa obbligatoria per il bambino, che impara così di non essere il centro dell’universo. Quando un bambino li interrompe (a meno che non abbia un’emorragia in corso) i genitori francesi pensano che gli si debba rispondere con calma qualcosa come: «Sto parlando con qualcuno. Aspetta per favore, fra un attimo sono da te».
7 La cornice e l'interno Il cadre (che significa “cornice” o “struttura”) è l’immagine mentale che hanno i genitori francesi del modo migliore per crescere i figli. I francesi si sforzano di essere molto severi su alcuni punti fondamentali: ecco la cornice. Dentro quella cornice, però, tendono a dare ai bambini tutta la libertà che sono in grado di gestire. Ciascun genitore decide su che cosa essere severo. I parigini che conosco spesso scelgono il rispetto per gli altri, il tempo concesso davanti alla televisione e tutto ciò che riguarda il cibo. (...). Tutti hanno bisogno di una parolaccia. Ne esiste una speciale per i bambini in età prescolare: caca boudin. Letteralmente significa “salsiccia di cacca”, ma è una parola multiuso, che può significare “col cavolo”, “stronzate” o “chi se ne frega”. Nessuno insegna al proprio figlio a dire caca boudin. I bambini imparano fra loro. I genitori possono storcere il naso quando la sentono, ma tendono a non proibirla. Insegnano però a brandirla in modo appropriato.
8 Una vita oltre le pappe Non solo le madri francesi hanno piaceri e interessi che vanno oltre i figli, desiderano anche che i figli ne siano a conoscenza. Credono che sia opprimente per un bambino sentire di essere l’unica fonte di felicità e soddisfazione della madre. Le donne francesi inoltre desiderano che gli altri adulti sappiano che hanno una vita oltre l'essere madri. Per le francesi, non c’è prova migliore di non essersi trasformate da femme a maman che tornare alla linea che avevano prima della gravidanza, o almeno a un’imitazione convincente. Le parigine di solito puntano a riuscirci a tre mesi dal parto. Le madri parigine trovano che sia del tutto ragionevole prendere le decisioni per il bambino valutando prima le conseguenze sulla loro qualità di vita. Una francese che trascorre quasi tutto il tempo a scarrozzare i figli fra un’attività extrascolastica e l’altra non è considerata una madre devota: è considerata una persona che ha perso gravemente il proprio equilibrio.
9 Avanti la coppia Vostro figlio non dovrebbe prendere il posto del vostro compagno in modo permanente. «La famiglia si fonda sulla coppia. Se esiste solo attraverso i figli, appassisce» spiega uno psicologo francese. In alcune famiglie, a tre mesi il bambino inizia a dormire nella sua stanza. È risaputo che i francesi sono convinti che tutte le persone sane – che siano vecchie, orribili o perfino neogenitori – abbiano impulsi sessuali. La sera dopo le storie, le canzoni e le coccole, i genitori francesi sono rigidi sull’ora in cui si va a letto. Ritengono che avere un po’ di tempo senza bambini non sia un privilegio occasionale, ma un diritto umano fondamentale. Così come trascorrere una serata fuori ogni tanto o scappare per un lungo e ristoratore fine settimana à deux. I francesi escono e basta, come facevano i nostri genitori. Ritengono che un matrimonio solido e affettuoso sia fondamentale per il buon funzionamento dell’intera famiglia. Spiegatelo onestamente ai bambini: lo capiranno.
10 Pochi no, ma convinti I francesi non hanno inventato il non, ma sono particolarmente bravi a dirlo. Non si preoccupano di reprimere la creatività di un bambino o di soffocare il suo spirito, se lo bloccano. Credono che i bambini fioriscano meglio all’interno di determinati limiti e che sia rassicurante sapere che c’è un adulto a governare la nave. Il non francese è convincente anche perché i genitori non lo dicono in continuazione. I francesi ritengono che un altro segreto per avere autorità sui figli sia dire di sì il più spesso possibile. Quando ci si riesce, ha un effetto rilassante. Il bambino si sente più rispettato e vede soddisfatto il proprio bisogno di fare le cose da solo. Una libertà totale ovviamente sarebbe opprimente. L’ideale francese è che il bambino chieda il permesso di fare qualcosa e il genitore glielo accordi.
Edited by Milea - 4/10/2014, 12:46
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