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view post Posted: 24/4/2010, 22:07 by: Milea     +1"D’UN TRATTO NEL FOLTO DEL BOSCO" - Amos Oz - ANGOLO LETTURA

"D’UN TRATTO NEL FOLTO DEL BOSCO"
Amos Oz



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D'un tratto nel folto del bosco
Amos Oz
Traduzione: Elena Loewenthal
Ed. Feltrinelli
Collana: I Narratori
Pagine: 114
€ 10





In breve

La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l’assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev’essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande, ma i grandi rispondono in modo evasivo, per non dire irritato. Tutti o quasi: perché nei disegni della maestra Emanuela, nella solitudine del vecchio Almon, che una volta faceva il pescatore nel fiume e aveva un cane fedele, nei gesti tristi della fornaia, che sparge invano briciole di pane all’aria, qualcosa di strano s’intende. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi. Nel folto del bosco troveranno Nimi, il bambino puledrino ammalato di nitrillo, Nehi, il demone del bosco e una triste verità.




Il libro

Cosa può aver spinto tutte le creature animali a fuggire dal mondo degli esseri umani? Che vita sarebbe una vita senza cani e gatti nelle case, senza uccelli tra gli alberi e senza pesci nelle acque? Questa favola racconta il coraggio di due bambini, due amici che vogliono scoprire quale sia il misterioso segreto che gli adulti non vogliono svelare ai figli.

Mati e Maya vivono in un villaggio dove ormai è abitudine vivere senza fare domande sul passato, senza chiedere dove siano finite le creature di cui parla la maestra Emanuela nei suoi racconti. Ma i due amici, a differenza degli altri bambini del villaggio, decidono di fare luce sul mistero della scomparsa degli animali, sulla malattia che ha colpito Nimi il Puledrino, sul misterioso nono albero che compare di notte e scompare all’alba, sul perché è severamente proibito uscire di casa dopo il tramonto, e soprattutto sul misterioso demone che rapisce chi si inoltra nel bosco nel cuore della notte.

Amos Oz dà voce alla maledizione di un anonimo paese, condannato all’assenza di vita animale, e, nei racconti della maestra Emanuela, nella follia della fornaia che distribuisce pane ad uccellini invisibili, nella solitudine del vecchio pescatore che parla agli alberi, nella emarginazione del “demone” del bosco, l’autore nasconde il barlume della speranza di poter ritrovare un giorno la serenità di un equilibrio fra le forme di vita del Pianeta.

"D’un tratto nel folto del bosco" è una favola “moderna”, che insegna in una trama semplice ma ben articolata l’amore per la natura ma non solo: il rispetto per ciò che dalla massa viene considerato “diverso”, la capacità di vedere la ricchezza in esso, e non solamente la non conformità al vivere della maggioranza.

Mette in luce come l’essere umano tenda ad allontanare da sé ciò che spaventa, piuttosto che affrontarlo, e come sia difficile uscire dal circolo dell’emarginazione quando ormai essa è radicata nell’animo. Interessante è l’analisi della natura umana nelle sue debolezze e nei suoi lati più innocentemente meschini.


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L'autore

Amos Oz è nato a Gerusalemme il 4 maggio 1939 è uno scrittore israeliano. Il suo nome vero (in ebraico עמוס עוז‎) è Amos Klausner. Oltre ad essere autore di romanzi e saggi, Oz è giornalista e docente di letteratura alla Università Ben Gurion del Negev, a Be'er Sheva. Sin dal 1967 è un autorevole sostenitore della "soluzione dei due stati" del conflitto arabo-israeliano. Nel 2008 ha ricevuto una laurea honoris causa dall'Universtià di Anversa. Nel 2007 ha vinto il premio "Premio Príncipe de Asturias de las Letras" e il premio Fondazione Carical Grinzane per la cultura mediterranea. Nel 2008 ha ricevuto il premio Dan David nel 2008. Nel 2008 ha vinto anche il Premio Internazionale Primo Levi. La cerimonia di consegna è avvenuta a Genova, Palazzo Ducale.

Nel suo romanzo autobiografico "Una storia di amore e di tenebra", Oz ha raccontato, attraverso la storia della sua famiglia, le vicende storiche del nascente Stato di Israele dalla fine del protettorato britannico: la guerra di indipendenza, gli attacchi terroristici dei feddayn, la vita nei kibbutz. Nella vita dello scrittore è stato determinante il suicidio della madre, avvenuto quando il piccolo Amos aveva appena dodici anni. L'elaborazione del dolore si sviluppa ben presto in un contrasto con il padre, un intellettuale vicino alla destra ebraica. Il contrasto padre-figlio portò alla decisione del ragazzo di entrare nel kibbutz Hulda e di cambiare il cognome originario "Klausner" in "Oz", che in ebraico significa "forza". Negli ultimi anni Oz è considerato uno dei più probabili candidati al Premio Nobel per la letteratura.


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Ho letto questo libro cinque volte: la prima volta l'ho iniziato al mattino e terminato la sera... non riuscivo a staccarmene... Le altre volte l'ho gustato, trovando sempre nuove sfumature di forma e contenuto. Un libro bellissimo che ho consigliato spesso...un piccolo intenso capolavoro di uno scrittore squisito.

La frase che più mi è piaciuta:

“…la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede ,
l’orecchio ode e la mano può toccare,
bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto,
e si svela ogni tanto, solo per un momento,
a chi lo cerca con gli occhi della mente,
a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo
e toccare con le dita del pensiero.”

(Milea)




Edited by Milea - 25/7/2021, 10:42
view post Posted: 5/1/2010, 21:58 by: Milea     +1La vera storia della Befana - Pensieri e poesie





Storia della Befana


La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.
L'iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Si rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata) che viene recitata in suo onore:






La Befana vien di notte

con le scarpe tutte rotte

col cappello alla romana...







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Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.
Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un'arancia e un bicchiere di vino.

Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l'impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto. Nella società contadina e preindustriale, salvo rari casi, i doni consistevano in caramelle, dolcetti, noci e mandarini, insieme a dosi più o meno consistenti (a insindacabile giudizio della Befana) di cenere e carbone, come punizione delle inevitabili marachelle dell'anno.

La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura "straniera" di Babbo Natale, rappresentava anche l'occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, per lo più in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso.

Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per impossessarsi nuovamente del suo ruolo. La sua figura è dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti.
Dopo un periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio, ora la Befana sta vivendo una seconda giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche radici e della più autentica identità culturale.

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La manifestazione




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L'epifania ha radici lontanissime nel tempo e i rituali a essa legati non hanno mai perso importanza, è per questo che, da ben 30 anni, la Pro Loco Casteldurante organizza manifestazioni dedicate a questa bella tradizione, molto sentita sia dai bambini sia dagli adulti, i quali ritrovano in essa il sapore del loro passato.

Nonostante l'importanza che ha sempre avuto nella nostra area, la festa della Befana di Urbania è salita alla ribalta della cronaca nazionale solo nel 1997, anno in cui i giornali e le televisioni hanno dato ampio spazio all'evento.

La città viene coinvolta totalmente per preparare questa festa, una delle poche dedicate ai bambini. Centinaia di calze appese alle finestre, innumerevoli Befane che animano il centro, vetrine allestite per l'occasione, menù della Befana, mercatini, musica, tutto contribuisce a trasformare Urbania nella città della Befana, allegra, gioiosa e ospitale.

La festa è arricchita ogni anno da manifestazioni collaterali, per migliorarne la spettacolarità ed accogliere nel miglior modo possibile i visitatori che affluiscono numerosissimi da ogni parte d'Italia, offrendo così una giornata di sana e festosa allegria a grandi e piccoli.




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La leggenda della Befana



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I Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere. Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme perchè là era nato il Salvatore. La donna che non capì dove stessero andando i Re Magi, non seppe dare loro nessuna indicazione.
I Re Magi chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perchè aveva molto lavoro da sbrigare. Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li cercasse per ore non riuscì a trovarli. Camminò così tanto che a sera, sfinita, si sdraiò sotto un albero magico e pianse tanto, finchè si addormentò. Quando si svegliò trovò accanto a se un ramo trasformato in scopa, a cavallo della quale ogni anno, la notte dell'Epifania, si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c'è un bambino per lasciare un regalo, nella speranza che questo sia proprio Gesù Bambino.



Festa della Befana
frasi di auguri simpatiche da dedicare



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• Se la Befana vedendoti dovesse buttarsi ai tuoi piedi, e cominciare a piangere… capiscila, ha paura che le freghi il posto di lavoro.

• Ciao, potresti inviarmi una tua foto? I miei amici non credono che io conosca di persona la Befana…

• Befanina befanina, fa che io trovi domattina, nè regali nè balocchi, ma il colore dei tuoi occhi, che mi dicon con calore, è sol per te tutto il mio amore.

• A.B.I. Associazione Befane Italiane. Gentili socie, vi preghiamo gentilmente di rinnovare entro il sei gennaio le vostre tessere annuali. Avrete diritto gratuitamente a 2 buoni per barba e baffi presso la vostra estetista di fiducia e al bollino blu per le vostre scope… AUGURI A TUTTE!!!

• A tutte le befane, alle amiche “quelle vere” ho rivolto 3 preghiere: che ci aiuti S.Giuseppe a tener su le tette, che S. Restaurata ci mantenga la facciata… Quanto al Pio S.Valentino ci rassodi il sederino e che S. Rosalia… ci aiutasse a darla via!!! Auguri befana!!!

• Se fossi la Befana e potessi volare su una scopa… verrei da te per donarti mille baci, diecimila carezze e centomila momenti indimenticabili!

• Stanotte ho alzato gli occhi al cielo e in mezzo a miliardi di stelle ho visto te… ma mi spieghi dove caspita vai con quella scopa così in anticipo?


befana



• Sono molto arrabbiata con te. Ma cosa ti ho fatto? Mi hai rubato la scopa per andare in giro da sola! Ma se me la chiedevi te la prestavo!

• Di befane c’e ne son tante ma di certo tu sei la più importante tu sei brutta un po' puzzona ma di certo sei la più buona.

• Non perdere tanto tempo per la maschera, basta un aggiustata ai capelli e via!

• La befana vien di notte…auguri, ma mi raccomando non lasciare la scopa in divieto di sosta!

• Ci vediamo al deposito… il carbone lo porto io, i dolci portali tu..sii puntuale…

• Il 6 gennaio causa sciopero befana, agenzia cerca personale. Perchè non mandi il tuo curriculum?

• Vorrei che la befana stanotte mi mettesse nella calza il cioccolatino più dolce che sei….Tu!

• Ho letto sul giornale che Babbo Natale ricompensa con 1000 euro chi lo aiuta a trovare la befana. Ora: o mi dai il doppio, o gli dico dove sei!

• Tutti speriamo che la befana si porti via dolori e malinconia. Porti un po’ di tocca sana, e un po’ di filigrana. Ma sarà poi vero che verrà… Passerà un altro anno e si scoprirà.

• Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi… e l’Epifania? Ovviamente con la mia bellissima Befanina. Tanti auguri.

• Cara Befana, hai una certa età. Ma tu sei come il buon vino, invecchiando migliori. Ti amo per quella che sei.

• Ansa dell’ultima ora: un’improvvisa ondata di gelo sta sterminando milioni di befane. Copriti e non farmi stare in pensiero!

• Abbiamo ricevuto il suo curriculum ed è stata selezionata tra molte per aspetto e presenza. Quindi passi il sei gennaio per il ritiro della scopa. E' assunta. Congratulazioni.

• Stasera a Super Quark fanno un documentario sulle Befane, come si riproducono, come mangiano, come fanno a volare, ecc... Ma io mi chiedo... Cosa sei andata a raccontare, la tua vita a Piero Angela?

•Al tg5 hanno parlato di un aereo di linea che si è scontrato con una signora a cavallo di una scopa... sono in pensiero, dimmi che stai bene... auguri Befana!

•Ma che razza di Italiana sei che non vuoi aiutare l'Alitalia! Su, avvisa ora le tue amiche, salite a bordo delle vostre scope e date una mano a smaltire passeggeri e bagagli! Abbiamo fondato il BAI (Befane Alitalia Italiane)... Fonte


view post Posted: 14/8/2009, 08:26 by: Milea     +1LETTERA DI UN PADRE - Pensieri e poesie

Lettera di un padre

"Quando ti sei svegliato questa mattina ti ho osservato e ho
sperato che tu mi rivolgessi la parola anche solo poche parole,
chiedendo la mia opinione o ringraziandomi per qualcosa di buono
che era accaduto ieri.
Però ho notato che eri molto occupato a cercare il vestito giusto
da metterti per andare a lavorare.

Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi per la casa per
vestirti e sistemarti e io sapevo che avresti avuto del tempo
anche solo per fermarti qualche minuto e dirmi: "Ciao".
Però eri troppo occupato.

Per questo ho acceso il cielo per te, l'ho riempito di colori e di
dolci canti di uccelli per vedere se così mi ascoltavi però nemmeno
di questo ti sei reso conto.

Ti ho osservato mentre ti dirigevi al lavoro
e ti ho aspettato pazientemente tutto il giorno.
Con tutte le cose che avevi da fare,
suppongo che tu sia stato troppo occupato per dirmi qualcosa.
Al tuo rientro ho visto la tua stanchezza e ho pensato di farti
bagnare un po' perché l'acqua si portasse via il tuo stress.
Pensavo di farti un piacere perché così tu avresti pensato a me,
ma ti sei infuriato e hai offeso il mio nome,
io desideravo tanto che tu mi parlassi,
c'era ancora tanto tempo...

Dopo hai acceso il televisore, io ho aspettato pazientemente,
mentre guardavi la TV, hai cenato,
però ti sei dimenticato nuovamente
di parlare con me, non mi hai rivolto la parola.
Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di
silenzio e così ho oscurato lo splendore del cielo, ho
acceso una candela, in verità era bellissimo,
ma tu non eri interessato a vederlo.

Al momento di dormire credo che fossi distrutto.
Dopo aver dato la buona notte alla famiglia sei caduto sul letto
e quasi immediatamente ti sei addormentato.
Ho accompagnato il tuo sogno con una musica,
i miei animali notturni si sono illuminati,
ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi
conto che io sono sempre lì per te.


Ho più pazienza di quanto immagini.
Mi piacerebbe pure insegnarti ad avere pazienza con gli altri,
TI AMO tanto che aspetto tutti i giorni una preghiera,
il paesaggio che faccio è solo per te.
Bene, ti stai svegliando di nuovo e ancora una volta io sono qui
e aspetto senza nient' altro che il mio amore per te,
sperando che oggi tu possa dedicarmi un po' di tempo.

Buona giornata...

Tuo papà DIO."



view post Posted: 7/8/2009, 23:15 by: Milea     +1La ricetta di MARGHERITO - Spazio x noi
[23:10]Margherito: bona la sera atutti li vivi de chatte :
[23:11] Margherito : ciao milea
Milea:sei scappatoooooooooooo oggiiiiiii
[23:12] Margherito : milea oggi me hanno chiamato
[23:12] Margherito : ho dovuto lassà tutto
[23:12] Margherito : sai che è successo?
[23:12] Margherito : il gatto si e magnato la cena de stasera:-|
[23:12] Margherito : e sai io che ho fatto
[23:13] Margherito : me so magnato lui per cena e avemo fatto bingo :P
[23:13] Margherito : ma al forno
[23:13] Margherito : perche cosi nun se riconosceva :
[23:13] Margherito : Ho detto all'ospiti senti l'agnello de valle , è piccolo e nun miagola piu
[23:13] Margherito : me hanno ringraziato aho
[23:14] Margherito : sete troppo cittadini
[23:14] Margherito : mika ne capite de cose bone :
[23:14] Margherito : nun sai che te perdi
[23:15] Margherito : da noi li gatti spariscono anche de giorno
[23:15] Margherito : se te vengono a trovà so fatti :
Milea:dai la ricetta marghe :
[23:15] Margherito : ok milea
[23:15] Margherito : prenni appunti
Milea:vai
[23:15] Margherito : deve essere un gatto randagio e sveglio
[23:15] Margherito : nun moscio co li peli arruffati
[23:15] Margherito : quelli so malati :
[23:16] Margherito : je metti un pesce fresco davanti alla porta
[23:16] Margherito : e lo chiami
[23:16] Margherito : je dici bello de casa viè qua che famo festa :
[23:16] Margherito : ma nun je devi di che tipo de festa :
Milea:la tua festaaaaaaaaa
[23:16] Margherito : senno scappa
[23:16] Margherito : :P
[23:17] Margherito : poi je metti na rete che lui entra e finisce se scappa dritto nel forno-- alla fine lui capirà. ma è troppo tardi
[23:17] Margherito : amen :
Milea:ahahahahahhaha in bocca nulla???
[23:18] Margherito : 12 mai milea :
Milea:un limone <_<
[23:18] Margherito : 12 li gatti co il limone in bocca so velenosi :
Milea:ahahahhah ,una cipolla?? :B):
[23:18] Margherito : 12 te avviso la coda nun è bona
[23:18] Margherito : 12 sa de dentifricio :
Milea:uno spicchio d'aglio??? -_-
[23:19] Margherito : 12 aglio sotto le zampette pe disinfettà e nun lascia tracce :
[23:19] Margherito : 12 : :D :D

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