Anthony van Dyck - I tre figli maggiori di Carlo I, 1635, Galleria Sabauda,Torino

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view post Posted on 1/1/2024, 14:56     +14   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Van_Dyck_I_tre_figli_maggiori_di_CarloI_P

Anthony van Dyck (1599-1641)
I tre figli maggiori di Carlo I
1635
olio su tela - 154 x 151 cm.
Torino, Galleria Sabauda


Il dipinto rappresenta i figli dei sovrani inglesi Carlo I d’Inghilterra e Enrichetta Maria di Francia. Capolavoro assoluto, la tela fu dipinta quale regalo della regina Enrichetta Maria a sua sorella Maria Cristina di Francia, sposa di Vittorio Amedeo I, duca di Savoia, per offrire loro un intenso ritratto dei tre nipoti. Sulla sinistra è effigiato Carlo, principe di Galles, all’età di cinque anni; il primogenito rivolge lo sguardo allo spettatore accarezzando la testa del suo cane, un bellissimo setter spaniel.


Con la restaurazione degli Stuart nel 1660 regnerà come Carlo II, fino al 1685. Il dipinto di Torino, considerato uno dei più incantevoli ritratti di bambini di van Dyck, è particolarmente delicato negli accostamenti cromatici, giocati su tonalità tenui e bilanciate, ed è eccezionalmente raffinato nella resa dei tessuti e degli incarnati.


In una lettera il conte Cisa, ministro del duca di Savoia a Londra, racconta che il re si era infuriato con il pittore per aver vestito i figli troppo da bambini. Lo stesso anno, forse per placare le ire del sovrano, il maestro fiammingo dipinse un nuovo ritratto dei bambini ora conservato nel Castello di Windsor, in cui Carlo indossa un abbigliamento più da adulto. Questa seconda versione, rimasta in Inghilterra, sarà largamente copiata: ne esistono versioni a Dresda, al Louvre, al Metropolitan e in svariate “country houses” isolane.

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Anthony van Dyck
The Three Eldest Children of Charles I
(Nov 1635 - Mar 1636)
olio su tela - 138.8 x 151.7 cm.
Queen’s Gallery, Windsor Castle









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Al centro della scena la bambina di quattro anni è Maria, futura sposa dello Stadhouder d’Olanda, Guglielmo d’Orange, padre di quel Guglielmo d’Orange che sposerà un’altra Maria, figlia di Giacomo II, che regnerà sulle isole britanniche, congiuntamente alla consorte, come Guglielmo III.


Seguendo una consuetudine molto radicata nelle grandi famiglie, fino a due/tre anni i maschietti venivano vestiti come le femmine: un atto scaramantico contro la morte prematura dell’erede. L’effigiato è infatti, Giacomo, duca di York, di appena due anni; stringe tra le mani una mela, probabile simbolo di fecondità. Futuro re come Giacomo II, alla morte del fratello maggiore, regnerà per soli quattro anni: nel 1688 Guglielmo d’Orange, con l’appoggio del Parlamento e il favore degli anglicani, lo sconfiggerà, costringendolo all’esilio.


Le pieghe del tappeto, dovute probabilmente ai continui spostamenti dei piccoli modelli, tradiscono la loro impazienza alle lunghe pose dinanzi al pittore. La rosa, fiore sacro a Venere e attributo delle tre Grazie, probabilmente allude alla bellezza dei fanciulli. Straordinaria appare la capacità del pittore nella resa delle fisionomie e degli abbigliamenti preziosi, della raffinatezza dei pizzi e dei riflessi cangianti delle stoffe, che lo connota come il più importante ritrattista del Seicento presso le corti e le famiglie aristocratiche europee.





Anthony van Dyck dipinse varie volte i figli del re: il primo quadro giunto a noi è del 1632, anno dell’arrivo del pittore a Londra, e raffigura i sovrani con Carlo e Maria, ancora molto piccoli.

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Anthony van Dyck
Carlo I e Henrietta Maria con il principe Carlo e la principessa Mary
(The Greate Peece)
1632
olio su tela - 303.8 x 256.5 cm.
Royal Collection Trust



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Un dipinto del 1637 immortala i tre principini, a cui si sono aggiunti nel frattempo Elisabetta e Anna, in un arrangiamento molto simile a quello dell’opera torinese, alla quale si avvicina per l’alta qualità.



Anthony van Dyck
Portrait of Charles II (1630-1685) as Prince of Wales
1641
olio su tela - 56.3 cm x 107.5 cm.
Collezione privata


Esistono anche ritratti singoli del primogenito e di Maria, datati 1641, anno del matrimonio di quest’ultima, di appena nove anni, con il quattordicenne Guglielmo d’Orange. Nel ritratto a figura intera, la principessa, il giorno dopo la cerimonia, di rito anglicano, indossa un abito rosa decorato con ricami e nastri d’argento, con l’anello nuziale e la collana ricevuta come regalo di nozze.



Anthony van Dyck
Ritratto della principessa Mary (1631-1660)
1641
olio su tela -158.2 x 108.6 cm.
Collezione privata



Il matrimonio ebbe luogo il 2 maggio del 1641 nella Cappella Reale del Palazzo di Whitehall, a Londra, ma non fu consumato subito a causa della giovane età della sposa. Nel 1642 Maria seguì il marito nelle Province Unite accompagnata dalla madre, Enrichetta Maria. Nel ritratto dei due sposi (Marriage portrait) il principe indossa un abito di velluto rosso e Maria il tradizionale abito da sposa color argento.



Anthony van Dyck
Ritratto di Guglielmo II di Nassau-Orange e la principessa Maria
(Marriage portrait)
William II, Prince of Orange, and his Bride, Mary Stuart
1641
olio su tela - 180 x 132.2 cm.
Rijksmuseum, Amsterdam






Di tutte queste tele si contano, come consuetudine, numerose copie, mentre tre dei figli di Carlo I saranno dipinti da Peter Lely, nel 1646, nella tenuta del duca di Northumberland, loro tutore mentre il padre è prigioniero dei parlamentari. (M.@rt)







 
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