Il mito del Girasole

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view post Posted on 3/12/2023, 17:43     +8   +1   -1
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Il mito del Girasole


Clizia, una giovane fanciulla, si innamorò del Sole che durante l’intera giornata guidava il suo carro di fuoco per tutto il cielo. Ma un giorno il Sole si stancò dell’amore di Clizia; la fanciulla pianse senza smettere mai per nove giorni, ferma, immobile in mezzo a un campo, osservando a lungo il suo amato che attraversava la volta del cielo. Lentamente il suo esile corpo si irrigidì e divenne un lungo stelo sottile; i suoi piedi si conficcarono nella terra. I suoi biondi capelli diventarono una gialla corolla: si era trasformata in un enorme girasole. Per questo quel fiore, innamorato del sole, lo segue per tutta la giornata nel suo giro nel cielo.



Evelyn de Morgan
(Mary Evelyn Pickering de Morgan,1855 -1919)
1886 - 1887
Clizia (Clytie)
olio su tela - 106 x 44.5 cm.
Collezione privata



 
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view post Posted on 25/12/2023, 20:11     +5   +1   -1
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Il fiore migliore di tutti



Si narra che un giorno di tanto tempo fa, quando ancora il tempo non veniva misurato, sull’Olimpo gli dei facessero dei lunghi pranzi. Dopo aver mangiato si mettevano a discutere di un argomento per stabilire quale fosse la verità, cercando di analizzare i diversi e nuovi punti di vista.

In una di queste discussioni si cercava di stabilire quale fosse il fiore migliore, ma gli dei non riuscivano a mettersi d’accordo. Ognuno preferiva un fiore diverso e tutti avevano dei buoni motivi per preferire il proprio: chi il profumo, chi il colore, chi la delicatezza, chi il significato... sì perché in origine ogni fiore aveva un significato, e simboleggiava qualcosa. Siccome proprio non riuscivano a mettersi d’accordo, Giove decise di chiamare Ermes (che non partecipava mai a quei pranzi poiché si annoiava) e di mandarlo in giro per il mondo a parlare con tutti i fiori, in modo da stabilire chi tra di essi fosse il migliore. Ermes non aveva voglia di fare questa ricerca, credeva fosse una cosa sciocca, ma siccome glielo aveva ordinato il capo degli dei, controvoglia partì.

Passò molto tempo, ma non si sa quanto, dato che allora ancora il tempo non si misurava. Quando Ermes tornò, gli altri dei si erano dimenticati della questione ed erano presi da altri discorsi. Siccome Ermes non interveniva mai ai loro incontri furono stupiti di vederlo e interruppero i loro discorsi. Allora Giove gli chiese come mai fosse venuto. Ermes rispose che aveva finito finalmente la sua ricerca e aveva stabilito quale fosse il fiore migliore: tutti si zittirono e, interessatissimi, attesero che Ermes raccontasse loro della sua ricerca. Egli parlò: “In questo tempo ho conosciuto moltissimi fiori, che crescono qui vicino ma anche in paesi lontani. Devo dire che ognuno di essi è lodevole e che tutti hanno un buon motivo di esistere. Inoltre tutti i fiori, proprio tutti, hanno un loro significato e questo significato è meritevole di essere conservato. Però in ogni fiore ho anche trovato dei difetti, degli aspetti che potrebbero essere migliori. Ho pensato molto a questo fatto e ho concluso che le differenze che hanno sono necessarie; se non ci fossero, i fiori non potrebbero essere portatori di significati.” A questa affermazione Venere lo interruppe: gli disse di non capire le sue parole e gli chiese di fare un esempio. Ermes sbuffò, pensando al tempo che gli altri dei gli facevano perdere, ma Giove gli lanciò un’occhiataccia. Allora Ermes prese a spiegare.



Vincent van Gogh (1853 - 1890)
Ciotola con margherite (Daisies, Arles)
Arles, 1888
olio su tela - 33 x 42 cm.
Virginia Museum of Fine Arts, Richmond


“Prendiamo la margherita - disse - è un fiore piccolo, non molto colorato e con pochissimo profumo. Ma non è questo il suo difetto. Il difetto è che il numero di petali non è sempre lo stesso... certe volte sono ventidue, certe sono ventitré, solo che è una cosa che non si nota se non si va proprio vicino vicino. La margherita però dice di portare un importante significato. Sappiate che gli uomini la usano per stabilire se sono amati o no dalla donna che desiderano. E anche le donne per sapere se sono amate dagli uomini. La cosa funziona così: chi vuole sapere se è amato va in un campo di margherite e ne coglie una a caso, seguendo l’intuito e pensando alla persona cara. Poi inizia a togliere i petali uno a uno dicendo “m’ama” e “non m’ama”... un petalo “mi ama” un petalo “non mi ama” e così arriva all’ultimo petalo. L'ultimo petalo è la risposta. Quindi capite bene che lei crede di essere molto importante, perché il suo compito è tenuto in grande considerazione.



Vincent van Gogh (1853 - 1890)
Cesto di viole del pensiero (Basket of pansies)
1887
olio su tela - 46 x 56 cm.
Van Gogh Museum, Amsterdam


Poi ci sono per esempio le violette. Loro si vantano di essere molto importanti per via del loro colore unico e del loro profumo. Poi i “nontiscordardime” dicono che la loro rilevanza è data dalla memoria... Insomma - tagliò corto Ermes- tutti i fiori sostengono di essere essenziali per qualche motivo e hanno tutti ragione”.
“Ma allora - riprese Venere - se tutti i fiori sono importanti, per qualche motivo dobbiamo pensare che sono tutti sullo stesso piano, che nessuno è migliore degli altri”. “Ciò che dici è saggio -rispose Ermes- e io concordo con la tua visione. Però quello che hai detto vale per tutti i fiori tranne uno. In realtà ho trovato un fiore migliore degli altri, anche se tutti sono importanti. Questo fiore è il girasole.”

A questa affermazione di Ermes, gli altri dei restarono scandalizzati e iniziarono a vociferare. Ma come, un fiore così sgraziato, così goffo, proprio lui il migliore, ma è assurdo... dicevano. Al che Giove li zittì tutti e disse di ascoltare le spiegazioni di Ermes... che, se diceva questo, un buon motivo lo aveva. Ermes spiegò che era stato molto tempo assieme ai girasoli e che stare molto tempo con loro era l'unico modo per capire quanto valessero, questo perché a prima vista sembravano avere molti difetti. Come dicevano gli altri dei erano fiori sgraziati, grandi e goffi.

“Come ho detto all'inizio tutti possono avere dei difetti. Ebbene - disse Ermes - quando chiesi ai girasoli quale era il motivo per cui si ritenevano importanti (tutti i fiori ne avevano uno) loro mi dissero che non lo sapevano. A loro non importava di essere importanti. A loro importava di guardare il sole, di guardarlo sempre. Dicevano che i fiori non erano importanti, ma il sole lo era e quindi era giusto guardarlo tutto il tempo. E così mentre gli altri fiori stavano fermi e coglievano la vista del sole solo in certi momenti del giorno, i girasoli avevano deciso di adattarsi e di seguire il sole nel suo movimento, invece di aspettare che il sole passasse di lì.

Per questo venivano molto nutriti dal sole e diventavano molto grandi. Ma la cosa non si ferma qui. Dal girasole gli uomini ricavano un olio molto ricco e nutriente, quindi direi che il girasole è l’unico fiore che passa all’uomo il nutrimento del sole.
Per questo ho stabilito che il girasole è il fiore migliore di tutti.”



Vincent van Gogh (1853 - 1890)
Due girasoli recisi (Two sunflowers)
1887 (tarda estate)
olio su tela - 43 x 61 cm.
New York, Metropolitan Museum of Art




 
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