Come fanno gli squali a orientarsi nell'oceano?

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view post Posted on 8/1/2016, 10:56     +1   -1
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Come fanno gli squali
a orientarsi nell'oceano?




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Uno squalo leopardo rilasciato in mare durante l'esperimento


Come gli squali riescano a navigare e orientarsi nella vastità degli oceani è stato a lungo un mistero. Ora vi sono prove del fatto che si affidano al loro naso. Secondo un nuovo studio pubblicato su PlosOne infatti, è l'olfatto a permettere loro di tracciare una via nelle acque in continuo mutamento degli abissi. Molti squali compiono viaggi epici: lo squalo bianco si sposta regolarmente dalle Hawaii alla California, e lo squalo salmone migra dalle coste dell'Alaska e il Pacifico sudorientale.

Finora erano state avanzate ipotesi che i predatori marini navigassero basandosi sugli odori o sui campi magnetici della Terra, ma nessuno era riuscito a stabilirlo con certezza. In una serie di esperimenti condotti al largo di San Diego, gli studiosi hanno condotto degli squali leopardo a circa 10 chilometri di distanza dai loro luoghi abituali, li hanno equipaggiati con strumenti di rilevamento e tappato con batuffoli di ovatta le narici di alcuni di loro.

Circa 30 minuti dopo essere stati rilasciati nella direzione sbagliata, gli squali in grado di utilizzare l'olfatto hanno "fatto un'inversione a U dirigendosi poi verso la costa”, spiega il responsabile della ricerca Andrew Nosal, ricercatore alla Scripps Institution of Oceanography e al Birch Aquarium di La Jolla, in California.

Gli squali con i nasi otturati invece "sembravano smarriti", e girovagavano senza meta nuotando più lentamente di quelli del gruppo di controllo, dice Nosal. Secondo il ricercatore, gli squali avrebbero rilevato con l'olfatto molecole chimiche presenti in dosi sempre più elevate via via che si avvicinavano alla costa. Altri studiosi però rimangono scettici. Forse gli animali con il naso otturato erano confusi dal fatto di avere qualcosa infilato nelle narici", obietta Kim Holland, biologa marina della University of Hawaii a Manoa.

Secondo Jayne Gardiner, una biologa sensoriale del New College of Florida, sembra anche improbabile che gli squali seguissero un odore che diventava più forte avvicinandosi alla costa. Forse i pesci annusavano un odore proveniente dalla terraferma e che ha attirato la loro attenzione per poi seguire altri indizi, come la temperatura delle acque o il livello della luce, per arrivare ai luoghi da cui erano partiti. Gli animali che non potevano usare l'olfatto comunque si giravano verso la spiaggia, indicando "che c'era dell'altro a guidarli", dice la studiosa.

Gli squali con l'ovatta nel naso però, replica Nosal, hanno continuato a mangiare senza problemi, il che suggerirebbe che l'ostruzione delle narici non li disturbava. Il ricercatore concorda sul fatto che gli squali usino vari segnali per ritrovare la strada, ma che "l'esperimento ha dimostrato che l'olfatto viene impiegato per orientarsi. Il nostro studio", dice Nosal, "è solo il primo passo verso la risoluzione del mistero". Fonte


 
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