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Giovanni Boldini. Lo spettacolo della modernità: la mostra tra Forlì e Ferrara
350 le opere che tornano al pubblico con l’esposizione nei Musei San Domenico di Forlì (1 febbraio-14 giugno) e il riallestimento del Castello Estense di Ferrara (dal 31 gennaio)
“C’est un classique!”. E’ questo il riconoscimento dato a Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), fin dalla prima esposizione postuma che si tenne a Parigi a pochi mesi dalla morte. “Il classico di un genere di pittura”, ribadì in quella occasione Filippo de Pisis.
Dopo la rassegna dedicata nel 2012 a Wildt (che sarà protagonista nel 2015 di una mostra realizzata dal Musée d’Orsay all’Orangerie di Parigi in collaborazione con la Città di Forlì e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì), e le due successive sul Novecento ed il Liberty, la Fondazione e i Musei di San Domenico di Forlì proseguono nella esplorazione, attraverso nuovi studi e la riscoperta di opere poco note, della cultura figurativa tra Otto e Novecento, proponendo per la stagione espositiva del 2015 una approfondita rivisitazione della vicenda di Giovanni Boldini certamente il più grande e prolifico tra gli artisti italiani residenti a Parigi. E’ in questo ideale spazio di rapporto tra Forlì e Parigi che si colloca la nostra nuova iniziativa.
Nella sua lunghissima carriera, caratterizzata da periodi tra loro diversi a testimonianza di un indiscutibile genio creativo e di un continuo slancio sperimentale che si andrà esaurendo alla vigilia della Pima Guerra Mondiale, il pittore ferrarese ha goduto di una straordinaria fortuna, pur suscitando spesso accese polemiche, tra la critica ed il pubblico. Amato e discusso dai suoi primi veri interlocutori, come Telemaco Signorini e Diego Martelli, fu poi compreso e adottato negli anni del maggiore successo dalla Parigi più sofisticata, quella dei fratelli Goncourt e di Proust, di Degas e di Helleu, dell’esteta Montesquiou e della eccentrica Colette. Rispetto alle recenti mostre sull’artista, questa rassegna si differenzia per una visione più articolata e approfondita della sua multiforme attività creativa, intendendo valorizzare non solo i dipinti, ma anche la straordinaria produzione grafica, tra disegni, acquerelli e incisioni. Le ricerche più recenti di Francesca Dini (curatrice della mostra insieme a Fernando Mazzocca), consentono di arricchire il percorso con la presentazione di nuove opere, sia sul versante pittorico che, in particolare, su quello della grafica.
Uno di punti di maggior forza, se non quello decisivo, della mostra sarà la riconsiderazione della prima stagione di Boldini negli anni che vanno dal 1864 al 1870, trascorsi prevalentemente a Firenze a stretto contatto con i Macchiaioli. Questa fase, caratterizzata da una produzione di piccoli dipinti (soprattutto ritratti) davvero straordinari per qualità e originalità, sarà vista in una nuova luce grazie alla possibilità di presentareparte del magnifico ciclo di dipinti murali realizzati tra il 1866 e il 1868 nella Villa detta la “Falconiera”, a Collegigliato presso Pistoia, residenza della famiglia inglese dei Falconer. Si tratta di vasti paesaggi toscani e di scene di vita agreste che consentono di avere una visione più completa del Boldini macchiaiolo. Le prime sezioni, nelle sequenza delle sale al piano terra, saranno dedicate all'immagine dell’artista rievocata attraverso autoritratti e ritratti; alla biografia per immagini (persone e luoghi frequentati); all’atelier; alla grafica così rivelatrice della sua incessante creatività.
Le sezioni successive, al primo piano, dopo il ciclo della “Falconiera”, ripercorreranno attraverso i ritratti di amici e collezionisti la grande stagione macchiaiola. Seguirà la prima fase successiva al definitivo trasferimento a Parigi, caratterizzata dalla produzione degli splendidi paesaggi e di dipinti di piccolo formato con scene di genere, legata al rapporto privilegiato con il celebre e potente mercante Goupil.
Avranno subito dopo un grande rilievo, anche per la possibilità di proporre confronti con gli altri italiani attivi a Parigi, come De Nittis, Corcos, De Tivoli e Zandomenenghi, le scene di vita moderna, esterni ed interni, dove Boldini si afferma come uno dei maggiori interpreti della metropoli francese negli anni della sua inarrestabile ascesa come capitale mondiale dell’ arte, della cultura e della mondanità. Seguiranno infine le sezioni dedicate alla grande ritrattistica che lo vedono diventare il protagonista in un genere, quello del ritratto mondano, destinato ad una straordinaria fortuna internazionale. A questo proposito costituirà una novità la possibilità di accostare per la prima volta ai suoi dipinti le sculture di Paolo Troubetzkoy in un confronto interessante sia sul piano iconografico che formale.
Boldini. Lo spettacolo della modernità Forlì – Musei di San Domenico 01 febbraio 2015 – 14 giugno 2015 Informazioni prenotazioni mostra tel. 199.15.11.34 Riservato gruppi scuole tel. 0543.36217 [email protected] Orario call center dal lunedì al venerdì: 9.00-18.00 sabato: 9.00-12.00, chiuso nei festivi
Orari Da martedì a venerdì dalle ore 9.30 alle ore 19.00 Sabato, domenica, giorni festivi dalle ore 9.30 alle ore 20.00 Lunedì chiuso 6 aprile e 1 giugno apertura straordinaria La biglietteria chiude un’ora prima.
Info ridotti hanno diritto all'ingresso ridotto rispetto al prezzo intero del biglietto: - Per gruppi superiori alle 15 unità - Minori di 18 e maggiori di 65 anni - Titolari di apposite convenzioni - Studenti universitari con tesserino e residenti nella provincia di Forlì-Cesena
Info gratuiti - Bambini fino ai 6 anni - Un accompagnatore per ogni gruppo - Diversamente abili con accompagnatore - Due accompagnatori per scolaresca - Giornalisti con tesserino - Guide turistiche con tesserino La visita è regolamentata da un sistema di fasce orarie. La prenotazione è obbligatoria per gruppi e scuole ed è consigliata per i singoli. Biglietti on line
Giovanni Boldini, La contessa Speranza (1899) olio su tela
Giovanni Boldini, Ritratto di Miss Bell (1903) olio su tela
Giovanni Boldini, Ritratto di Elisabeth Drexel Lehr (1905) olio su tela
Giovanni Boldini, L’avvocato Comotto (1865) olio su tela. Collezione privata
Giovanni Boldini, Ritratto di M.me Charles Max (1896) olio su tela
Giovanni-Boldini, La dame de Biarritz (1912) olio su tela. Collezione privata
Giovanni Boldini, Alla scuola di ballo (1880 ca.) olio su tavola, Collezione privata
Giovanni Boldini (1916) "La signora in rosa" (Ritratto della signora Olivia Concha de Fontecilla)
Edited by Milea - 16/9/2023, 10:40
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