| Marco Polo: la via della seta nelle fotografie di Michael Yamashita Una grande mostra al Museo d'Arte orientale di Torino: le fotografie realizzate per NatGeo da Michael Yamashita nei paesi attraversati dal grande viaggiatore veneziano
Le immense dune del deserto di Taklimakan, nella regione dello Xinjang, all'estremo ovest della Cina, dove ancora oggi è possibile incontrare viaggiatori a dorso di cammello come ai tempi di Marco Polo
Ventiquattro anni di viaggio, migliaia di chilometri percorsi a piedi, a cavallo, a dorso d'asino o di cammello, e un milione di storie da raccontare. Tante erano le meraviglie che Marco Polo - partito ragazzo con il padre Niccolò e lo zio Matteo, intraprendenti mercanti veneziani - aveva visto, o anche solo sentito, nella sua avventurosa traversata verso le terre di Kublai Khan, dove sarebbe diventato ambasciatore dell'imperatore.
Una contadina dello Yunnan trapianta il riso per il primo dei due-tre raccolti annui In verità, quando Marco e i suoi familiari si avventurarono lungo quell'intreccio di strade che portava da Venezia fino all'Estremo Oriente attraversando tutta l'Asia, la Via della Seta era già da più di un millennio la via carovaniera più famosa, e trafficata, del mondo. Era il 53 a. C., precisamente, quando i soldati della Repubblica romana guidati da Marco Licinio Crasso furono abbagliati dalla luce riflessa dai vessilli sventolati dai Parti, che li avrebbero poi sbaragliati nell'imminente battaglia di Carre. Crasso vi perse la vita, ma il fascino della seta divenne immortale, arrivando alle orecchie dell'aristocrazia romana e dando origine a una fitta rete di scambi commerciali tra Roma e la Cina.
Da allora, per più di duemila anni, lungo la Via della Seta si sono scambiati tessuti, oro, metalli, pietre preziose, avorio, ceramiche e spezie. Ma non solo. Di lì passarono nell'antichità ricette e tradizioni della cucina, come il pane e gli spaghetti. E i ferventi fedeli che portavano a popoli lontani il messaggio delle grandi religioni, dal cristianesimo al buddhismo, dall'induismo all'islam.
Marco Polo, la grande mostra in programma da venerdì 19 dicembre al Museo d'Arte orientale di Torino, è il tributo di uno dei grandi fotografi di National Geographic al grande viaggiatore veneziano che con il Milione ispirò Cristoforo Colombo e innumerevoli altre imprese di esploratori e viaggiatori. Seguendo le tracce delle monumentali memorie di Marco Polo, Michael Yamashita ha ritrovato molte tradizioni e molti luoghi narrati dal mercante veneziano, rendendo giustizia alla sua testimonianza diretta di quelle terre remote. E, soprattutto, facendoci assaporare piccoli scorci di mondo che sembrano rimasti congelati a settecento anni fa. Resuscitando così l'epica del viaggio lungo la Via della Seta. "Armato di quattro macchine fotografiche, di una dozzina di obiettivi, di un migliaio di rullini e di una traduzione commentata del Milione, mi misi alla ricerca di Marco Polo, spesso in compagnia di Mark Edwards, giornalista dello staff di National Geographic, che ha scritto la storia del nostro viaggio." Michael Yamashita . Per informazioni consultare il sito del MAO
MARCO POLO La via della seta nelle fotografie di Michael Yamashita a cura di Marco Cattaneo MAO Museo d’Arte Orientale via San Domenico 11, Torino 19 dicembre 2014 – 12 aprile 2015 Orario: mar-dom 10 -18 (la biglietteria chiude un'ora prima) Chiusa il lunedì Biglietti: adulti € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 6 anni e abbonati Musei Torino Piemonte Info: MAO Museo d’Arte Orientale via San Domenico 11 - Torino Tel. 0114436928 E-mail: [email protected] Sito: www.maotorino.it
In mostra un reportage di viaggio diviso in 3 sezioni geografiche: da Venezia fino alla Cina, la permanenza in Oriente e il ritorno via mare.
Accanto alle immagini, alcuni video documentari, inclusi nella lista dei 20 migliori documentari di National Geographic Channel degli ultimi dieci anni, raccontano l’esperienza di Yamashita lungo la Via della Seta.
Il passaggio di una grande nave da crociera solleva un nugolo di piccioni sulla Piazzetta di Venezia. Le colonne di san Marco e san Teodoro, che un tempo segnavano l'ingresso alla città, assistettero alla partenza dei Polo
Una donna coperta dall'hijab a Minab, in Iran.
La doppia cupola dedicata ai caduti della guerra Iran-Iraq, a Baghdad, oggi compresa in una base militare e inaccessibile ai visitatori
Una giostra per bambini sotto il magnifico minareto elicoidale di Samarra, costruito 1.100 anni fa
Il sole fa risplendere il simbolo della mezzaluna sulla Masjed-e-Jame, la grande moschea di Kerman, in Iran
La possente città iraniana di Bam fu edificata dagli zoroastriani nel XII secolo
Fumatori di oppio a Qal’eh-ye Panjak, in Afghanistan
Completamente velata dal burqa, una donna afghana porta i suoi figli da un medico a Feyzabad
Bambini della minoranza musulmana tagika in una scuola elementare dello Xinjang, in Cina
Vicino al Lago Erhai, in Cina, le donne invocano la pioggia dopo la semina
Monaci della setta buddhista dei "berretti gialli" si riuniscono per la preghiera del mattino nel monastero di Labrang, a Xiahe, nella provincia cinese del Gansu
Fedeli buddhiste si accalcano all'entrata del tempio principale, a Labrang
Ancora un gruppo di monaci buddhisti sotto la neve
Ritorno alla stalla. I precipizi del nord dello Yunnan sono profondi anche 3000 metri
Un gruppo di sadhu in posa a Mumbai. Spesso i capelli di questi santoni sono lunghi più di due metri e mezzo.
Su un'assolata spiaggia del Kerala, in India, una bimba coperta di luccicanti scaglie di pesce fruga tra le reti Fonte
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