“Ce ne andavamo…” - Mário de Andrade, Parafrasi e commento

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*stellinat*
view post Posted on 14/11/2014, 17:02 by: *stellinat*     +1   +1   -1
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Tazzulella fumante
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Mario De Andrade
e la San Paolo del modernismo




mario_ape


(...) Ma la chicca editoriale piů ghiotta della stagione č forse l'ultima (Mario de Andrade, Primo maggio seguito da Il pozzo, Edizioni del Vascello, a cura di Andrea Ciacchi, lire 16.000). Del leader del Modernismo di San Paolo negli anni Venti, sodale dell'Ungaretti della prima trasferta brasiliana, durante gli anni bui del dolore, poeta whitmaniano dell'Io sono Trecento (antologia poetica, Einaudi), ma soprattutto autore di un rabelesiano Macunaima, (Adelphi), che per primo ha proposto alla nostra divertita riflessione il problema del Brasile multirazziale, non solo bianco/negro, ma indio, italiano, russo, polacco, mediorientale; di Mario (come i brasiliani chiamano alla loro maniera antonomastica il poeta musicologo, etnologo e romanziere, per distinguerlo dagli altri trecento Andrade in quello che un altro illustre, come Carlos Drummond de Andrade, chiamava "il paese degli Andrade"), ci č proposto ora un genere peculiarissimo: l'apologo. Ironia e disincanto.

I due racconti, anch' essi intrisi di socialitŕ anni Trenta, ma conditi con tipica ironia e disincanto modernisti, sono offerti con testo a fronte in una edizione annotata e curatissima. Per frequentatori complessati di letterature marginali, abituati da sempre a veder confuso il portoghese con lo spagnolo, a leggere note strampalate che chiosano testi tradotti ad orecchio e riportati con grafie approssimative, edizioni come queste, a parte la novitŕ dei contenuti, sono un segnale che qualcosa anche qui č finalmente cambiato: e ancora una volta ad opera dei piccoli. Fonte


 
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