SCI - COPPA DEL MONDO 2014-15, La cronaca e le foto di tutte le gare maschili e femminili

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view post Posted on 13/1/2015, 22:43     +1   -1
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FLACHAU - SLALOM
Frida Hansdotter sbaraglia tutte le avversarie.


La sua seconda manche è una prova imperiosa che mette dietro di sé Maze e una Shiffrin in rimonta.

Frida Hansdotter sbaraglia tutte le avversarie nello slalom in notturna di Flachau, in Austria, dominando sia la prima, sia la seconda manche. Dopo la prima prova,la svedese era in testa davanti a Tina Maze e Sarka Strachova, staccate rispettivamente di 23 e 49 centesimi. Nella seconda manche, nonostante una pista rovinata ed estremamente scalinata in alcuni punti, riesce a incrementare addirittura il vantaggio, chiudendo con +0.61 sulla slovena. La composizione del podio, però, cambia, perché sul gradino più basso sale Mikaela Shiffrin, ottava dopo una prima manche per nulla brillante e in grado di evitare le buche più rapidamente delle altre nella seconda. La statunitense è staccata dalla Maze di soli 2 centesimi. Va malissimo Maria Pietilae-Holmner, in grande sofferenza col pettorale basso nella prima manche e ancora più in difficoltà nelle vasche createsi durante la seconda: da 14esima slitta 18esima. Deludente ottavo posto per Kathrin Zettel, quarta nella classifica di disciplina alle spalle delle tre piazzate odierne. Capitolo tragico per le italiane: di sei partenti, se ne qualificano solo due con tempi altissimi, Chiara Costazza e Federica Brignone. Nicole Agnelli non conclude la prima manche, mentre Irene Curtoni e Mauela Moelgg escono dalle 30; ebbene, né Brignone, né Costazza riescono a concludere la seconda manche. La prossima gara sarà la discesa di venerdì a Cortina d'Ampezzo, che rimpiazza quella annullata a Bad Kleinkirchheim per il troppo vento.

 
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view post Posted on 16/1/2015, 21:45     +1   -1
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WENGEN - COMBINATA
Successo di Carlo Janka.


Lo svizzero era in testa dopo la discesa e riesce a non dissipare il vantaggio nemmeno tra i pali stretti.

Carlo Janka torna a sorridere. Lo svizzero vince sulle nevi di casa, a Wengen, la combinata alpina formata da discesa e slalom dopo aver dominato la libera e aver amminstrato il vantaggio nello slalom. In discesa, Janka è primo con 11 centesimi di vantaggio su Matthias Mayer e 0.65 su Kjetil Jansrud; la manche, comunque, non è la discesa tradizionale di Wengen, ma è con la partenza abbassata: per lo spettacolo vero bisogna aspettare domenica. In ogni caso, Janka è bravissimo a non farsi prendere dalla frenesia e dalla paura di vincere e tra i pali stretti confeziona una prova più che dignitosa (ottavo tempo di manche), che gli vale la vittoria. Dietro di lui, però, si inserisce Victor Muffat-Jeandet, specialista delle discipline tecniche che partiva per terzo nell'inversione dei 30 (era quindi 28°) ed è autore di una manche splendida che gli vale il podio: aveva infatti 2.78 di ritardo e chiude con solo 1.31 e il miglior tempo di manche. Questa gara è quindi la riscossa degli slalomisti, perché la terzo posto c'è uno degli specialisti per eccellenza: il croato Ivica Kostelic, bravissimo 15° dopo la discesa e sempre una garanzia nella sua specialità. Non al top invece Ted Ligety, vincitore a Wengen lo scorso anno: arriva quinto col secondo tempo in slalom, alle spalle di Mayer. Per quanto riguarda gli italiani, la giornata non è positiva: quasi tutti i nostri discesisti vanno male e così Matteo Marsaglia, Christof Innerhofer e Dominik Paris si ritrovano oltre la 20esima posizione: potrebbe essere un vantaggio sfruttare la pista non rovinata, ma in realtà tutti e tre (soprattutto paris) appaiono in evidente difficoltà tra i pari stretti e accumulano ulteriore ritardo. Era messo bene, invece, Peter Fill, che sarebbe anche il nostro miglior slalomista, ma non conclude la prova. Il migliore degli azzurri, quindi, è Christof Innerhofer, 20°, Marsaglia è 22° e Paris 26°. Altra nota negativa per Kjetil Jansrud, che continua a perdere terreno da Marcel Hirscher: l'austriaco, leader della Coppa del Mondo, non era presente, ma Jansrud esce durante lo slalom e ancora una volta non sfrutta l'occasione per fare punti. Ne fa invece 26 Alexis Pinturault, decimo. Per lo svizzero Carlo Janka, è la prima vittoria dopo un digiuno di quasi quattro anni.

 
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WENGEN - SLALOM
Neureuther vince a Wengen: Gross splendido 2°.


Il tedesco si impone nello slalom speciale in Svizzera davanti a un bravissimo Stefano, secondo già nella prima manche.

Felix Neureuther ha vinto lo slalom speciale di Wengen. Il tedesco ha concluso con il miglior tempo complessivo (1.46.93), precedendo l'azzurro Stefano Gross, secondo a metà gara, ha confermato la posizione terminando in 1.47.13. Terzo il norvegese Henrik Kristoffersen in 1.47.37. Per quello che riguarda gli altri azzurri, Patrick Thaler è 12° in 1.49.24, Cristian Deville 24° in 1.50.28 e Manfred Moelgg 28° in 1.51.06. Dopo il successo ottenuto domenica scorsa ad Adelboden, un altro grande risultato quindi per il finanziere di Pozza di Fassa. Già positivo nella prima manche, dove aveva chiuso al secondo posto alle spalle di Hargin, Gross si conferma anche nel secondo round perdendo appena 20 centesimi da uno straordinario Neureuther, all’11esima vittoria della carriera. Eccezion fatta per Gross, tutti fuori dalla Top 10. Thaler, nono dopo la prima manche, è 12esimo, mentre Deville è 24esimo. Manfred Moelgg chiude 28esimo: Giuliano Razzoli, Riccardo Tonetti e Adam Peraudo vanno fuori già nella prima manche.

 
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CORTINA - DISCESA
Lindsey Vonn nella storia: la Merighetti è 3a.


La sciatrice americana si impone nella discesa di Cortina e conquista così la vittoria numero 62 della sua carriera: eguagliata l’austriaca Anne Marie Moser Proell. Goergl seconda, ottimo podio per Daniela Merighetti, terza. Quarta è un’altra azzurra, Elena Fanchini.

Un trionfo da record per Lindsey Vonn e tanto azzurro al top. La statunitense vince la discesa libera di Cortina d'Ampezzo e centra il 62° successo della carriera in Coppa del Mondo, eguagliando il primato detenuto da decenni dalla leggendaria austriaca Annemarie Moser-Proell. La Vonn si impone con il tempo di 1'39"61 precedendo di 0"32 l'austriaca Elisabeth Goergl (1'39"93). Daniela Merighetti (1'40"15) porta l'Italia sul podio conquistando un eccellente terzo posto, a 0"54 dalla vetta. La splendida giornata azzurra è completata dalla quarta piazza di Elena Fanchini (1'40"38), protagonista di un'altra prestazione eccellente dopo l'exploit nella discesa di venerdì. La buona prova delle azzurre è stata completata dal settimo posto di Johanna Schnarf (1.40.6) e dal piazzamento di Verena Stuffer, 15/a, e Nadia Fanchini, 20/a. La Vonn, fidanzata del campione di golf Tiger Wood, ha vinto sostenuta dal tifo di praticamente tutta la sua famiglia, arrivata a Cortina proprio per questa storica vittoria. Il quinto posto consente alla slovena Maze di consolidare il primato nella classifica generale di Coppa del Mondo con 922 punti e oltre 300 lunghezze di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, la statunitense Mikaela Shiffrin (605). Nella classifica di specialità, Vonn comanda a quota 358, Maze è seconda con 233 punti.

 
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WENGEN - DISCESA
Reichelt davanti a tre svizzeri.


Dello sciatore austriaco il miglior tempo sulle nevi svizzere: alle sue spalle tre svizzeri, Feuz, Janka e Kueng.

Festa svizzera rovinata da un austriaco. A imporsi sulle nevi di Wengen, nella prova di coppa del mondo discesa maschile, è un bravissimo Hannes Reichelt, che si mette dietro addirittura tre portacolori della Svizzera. Reichelt, reduce da tre podi di fila a Wengen, ha fatto la differenza soprattutto nella parte finale. Tutti si sono dovuti inchinare alla sua discesa. Il trentaquattrenne di Altenmarkt ha avuto la meglio su Beat Feuz per soli dodici centesimi e su Janka per quattordici. Svizzera che occupa anche la quarta posizione della classifica, con Küng, partito fortissimo e vicinissimo al miglior tempo nella parte centrale del percorso, che si è però dovuto accontentare della piazza ai piedi del podio: ottanta i centesimi di ritardo da lui accusati. Male gli italiani: il norvegese Kjetil Jansrud, leader della classifica di specialità, ha chiuso al quinto posto con un ritardo di oltre un secondo (+1.11).

 
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CORTINA-SUPER G
Lindsey Vonn, vittoria numero 63: nessuna come lei.


La statunitense Dopo la discesa si prende anche il Supergigante, diventando la sciatrice più vincente di sempre.

Cosa conti la testa nello sci lo dimostra Lindsey Vonn. Ieri ha raggiunto con la 62ª vittoria Annemarie Moser Proell sulla vetta della classifica delle vittorie in Coppa del Mondo. Un successo difficile, sul filo dei nervi. Oggi, più serena, ha dominato il superG che chiude il lungo weekend di Cortina, dove ha firmato la nona vittoria, alla "Vonn", con una netta superiorità sulle avversarie. Superiorità figlia di una nuova scioltezza, quel credere in quello che si sta facendo senza paura di sbagliare. E quando scia in questo modo Lindsey è difficilmente battibile. Ad applaudirla, a sorpresa e mascherato, c'era anche il fidanzato Tiger Woods. "Non mi immaginavo che arrivasse. Mi aveva mandato degli sms come sempre facendomi auguri per le gare e congratulazioni. Poi, improvvisamente, mentre ero con tutta la famiglia, ho visto che mio padre Alan si è allontanato e non ho capito dove stesse andando: è tornato con Tiger". Perché la Vonn sa far scorrere i suoi sci come nessun'altra. Lo ha dimostrato ancora una volta il tuffo in partenza nel canalone del Pomedes, dove le atlete, pur con due curve sulla strada, sfioravano in 6 secondi i 110 km/h. E la fiducia si vede dalle pieghe in curva. Nessuna va così giù verso la neve. Bisogna fidarsi dei propri sci e dei propri muscoli per combattere la forza centrifuga che a metà del cambio di direzione è bestiale. E poi via, veloci verso il cambio di peso da uno sci all'altro. Non sembra ancora il miglior repertorio della campionessa che ha dominato tante stagioni, certe sue curve non sono ancora perfette nella conduzione, Lindsey ci mette ancora troppa potenza non sfruttando l'equilibrio tra le varie forze in gioco, ma il livello che ha raggiunto le basta per dominare il resto della stagione di Coppa della velocità e soprattutto i Mondiali che fra due settimane si apriranno sulle piste di Beaver Creek, sulle piste di casa sua. Del resto la stessa Annemarie Moser Proell, pochi giorni fa sulla Gazzetta, aveva reso omaggio a Lindsey che minacciava il suo record: "È una super sciatrice. Ha una posizione sugli sci perfetta, molto centrale e percorre le curve lunghe come nessun altra. Mettetegliene tre in una discesa e lei vince. Lindsey rende popolare lo sci. È bella, attraente e parla tra l'altro un ottimo tedesco. Se batte il mio record non mi impicco. Ma può batterne altri, come le 12 vittorie consecutive in discesa o le sei vittorie consecutive in prove di Coppa del Mondo". Per le altre c' è stato poco da fare, ci ha provato l'austriaca Fenninger, ma pur disputando una delle migliori prove della sua stagione, ha dovuto accusare un distacco di 85/100. E poi ancora la Weirather, fermatasi a 92/100, e la Maze, a 99/100.

 
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KITZBUHEL - SUPER G
Paris torna a vincere.


L'azzurro doma ancora una volta la Streif e si impone nel superG che vale anche per la combinata.

Dominik Paris conferma di avere un grande feeling con la temibile Streif, la famigerata e affascinante pista di Kitzbühel, e torna avincere dove già lo aveva fatto nel 2013: quella volta fu in discesa, la discesa che gli fece guadagnare la cabina dedicata nell'impianto di risalita più famoso del mondo; stavolta invece è il superG. L'azzurro domina la gara, soprattutto nel tratto dall'Hausbergkante in poi, riuscendo a neutralizzare le belle prove di Georg Streitberger e andrew Weibrecht, scesi prima di lui, e rendendo il suo tempo irraggiungibile per quelli che scendono dopo, compreso Matthias Mayer, che ci va vicino, ma resta dietro per 6 centesimi. Streitberger sale quindi sul gradino più basso con 0.34 di distacco, mentre al quarto posto c'è il bravissimo Adrien Theaux, che si infila tra Streitberger e Weibrecht. Tra i pettorali alti, brutta caduta per Marc gisin, trasportato all'ospedale di St. Johann in elicottero. Fortunatamente, dopo lo spavento iniziale e qualche minuto di incoscienza, lo svizzero si riprende e sembra stare bene, nonostante abbia rimediato una commozione cerebrale. Si tratta comunque di un superG anomalo, con un tracciato abbastanza somigliante a quello di una discesa, voluto dal tecnico di Kjetil Jansrud per favorire il norvegese; in realtà ne approfitta proprio Dominik, mentre Jansrud è settimo e rosicchia punti a Marcel Hirscher in classifica generale: il leader overall decide di partecipare, ma è solo 36°, quindi non fa punti. E Jansrud ha la possibilità di farne altri, se farà una gara accorta senza uscire di pista come nella combinata precedente. Questo superG è infatti valido anche per la combinata, in cui questa volta tra le delusioni bisogna annoverare anche Ted Ligety: lo statunitense partiva col pettorale numero 1, ma esce di pista. Resta fuori anche Ivica Kostelic, che nell'ultima combinata era arrivato terzo e ora è oltre i 30. Gli altri italiani: Christof Innerhofer è buon nono (+0.83) e Werner Heel 16° (+1.16). 30° Siegmar Klotz (e partirà 16°), 33° Mattia Casse, che partirà in ogni caso 14°. Paris ha comunque deciso di non partire per lo slalom (così come Innerhofer e Beat Feuz), mentre rientra nei partecipanti Marcel Hirscher, che partirà per ottavo e quindi a questo punto rientra nel novero dei favoriti, così come Kostelic, che può comunque recuperare scendendo per 13°. Jansrud sarà invece il penultimo a partire. Per Paris è la quarta vittoria in Coppa del Mondo in carriera, la prima di questa annata e il quinto podio stagionale.E' il settimo uomo nella storia a riuscire a vincere sulla Streif sia la discesa, sia il supergigante: prima di lui solo Günther Mader, Hermann Maier, Stefan Eberharter, Daron Rahlves, Didier Défago.

 
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ST MORITZ - DISCESA
La Vonn spreca tutto, vince Lara Gut.


La svizzera si impone sulle nevi casalinghe di St. Moritz con una gara strepitosa che rende il suo tempo irraggiungibile. Con lei sul podio Anna Fenninger ed Edit Miklos, mentre Lindsey scivola aoltre la ventesima posizione. Prima delle italiane Elena Fanchini, 17esima.

Lara Gut si impone nella discesa di St. Moritz. La svizzera, che infiamma il tifo del pubblico casalingo, è autrice di una prova senza sbavature che le vale prima la leadership temporanea e poi la vittoria conclamata. Nemmeno le sue avversarie più quotate riescono a raggiungerla e l'ultima che ne aveva la possibilità concreta, ossia Lindsey Vonn, spreca il vantaggio accumulato nella prima parte della prova con un erroraccio che la costringe quasi a fermarsi, perdendo addirittura secondi preziosi. Al traguardo arriverà con 2.08 di distacco. Alle spalle della Tigre del Canton Ticino si piazzano Anna Fenninger (+0.32) ed Edit Miklos (+0.58), al suo primo podio in Coppa del Mondo. La migliore delle italiane è Elena Fanchini, 17esima immediatamente davanti a Maze, poi la sorella Nadia 20esima, Verena Stuffer 30esima, Francesca Marsaglia 32esima; più indietro Nicole Delago.

 
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KITZBUHEL - DISCESA
Paris manca l'impresa per 0.02: vince Jansrud.


La partenza abbassata toglie tutto lo spettacolo alla gara più bella del mondo.

E' brutto vedere la discesa più affascinante e pericolosa del mondo, così snaturata come quella di questa stagione a Kitzbühel. Streif, però, nevica e soprattutto incombe la nebbia, così prima l'organizzazione rinvia la gara più volte, poi decide per una gara più che tardiva con partenza abbassata. Il risultato è uno spettacolo che perde tutto il suo charme e che si riduce a una mini-manche che non dura nemmeno un minuto. I passaggi pericolosi diventano solo difficili, non si prende velocità e il mitico salto finale si riduce a poco più di un gradino. La testimonianza della pochezza tecnica di questa gara è data anche dai tempi: l'ultimo classificato (Travis Ganong) ha un distacco di 1.78 e i primi 27 restano sotto il secondo di divario...Comunque, la realtà dei fatti è che la gara si corre e Dominik Paris sfiora l'impresa della doppietta. Dopo aver vinto il superG, manca la vittoria per due miseri centesimi. Sul gradino più alto del podio c'è il leader di disciplina, Kjetil Jansrud, che finalmente accorcia in maniera netta la distanza che lo separa in classifica generale da Marcel Hirscher (ora la differenza è di 82 punti, che però andranno probabilmente ad aumentare con lo slalom domenicale). Sul gradino più basso, invece, c'è Guillermo Fayed, staccato di 21 centesimi. Il francese è al suo secondo podio in carriera dopo il secondo posto di Lake Louise, sempre in discesa, lo scorso novembre. Bene anche gli altri italiani: Christof Innerhofer è sesto e immediatamente alle sue spalle c'è Werner Heel, settimo. siegmar Klotz è 19°, Mattia Casse 29° e Silvano Varettoni chiude 40°. La Streif si dimostra, ancora una volta, una pista per pochi.

 
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ST MORITZ - SUPER G
Vonn: 64^ vittoria in carriera.


La statunitense domina lasciandosi alle spalle Fenninger e Hosp, e aggiorna ancora il record di vittorie in Coppa del Mondo.

Lindsey Vonn ha vinto il superG di St. Moritz, il quarto stagionale della specialità.

La statunitense, alla 64esima vittoria in carriera, ha preceduto due austriache: seconda a 24/100 è finita Anna Fenninger, terza a 1"10 Nicole Hosp. La slovena Tina Maze, leader di Coppa del Mondo, è uscita alla penultima porta. La migliore delle azzurre è stata Francesca Marsaglia, decima a 2"00 dalla vincitrice. Su una pista tendenzialmente facile, il tracciatore della gara, l'austriaco Assinger, ha piazzato un paio di trappole nella parte finale. La penultima porta, in particolare, ha tradito molte atlete; ci si arrivava dopo una curva a sinistra cieca, da impostare prima di un salto per non finire fuori traiettoria. Oltre a Tina Maze lì sono uscite, tra le altre, Elisabeth Goergl, Tina Weirather, Fabienne Suter e Carolina Ruiz Castillo, oltre alle azzurre Nadia Fanchini e Verena Stuffer: "Era un passaggio duro, ma la tracciatura era corretta - ha detto l'altoatesina -. Anzi, così la pista era più interessante. Stava a noi atlete interpretarla nel modo giusto". Non a caso, Lindsey Vonn è stata la migliore proprio nella parte bassa. Dopo il 23° posto di sabato in discesa, la nuova detentrice del record di vittorie in Coppa ha cambiato marcia, accumulando velocità nella parte alta e leggendo al meglio le linee nei passaggi chiave. Sulla temuta penultima porta ha trovato una traiettoria strettissima ed efficace: al traguardo dà 1"48 alla leader, la svedese Kling. Nicole Hosp, che scendeva subito dopo di lei, ha preso 1"10 e comunque ha esultato. Molto meglio ha fatto Anna Fenninger: l'austriaca ha sbagliato una linea nella parte alta, mentre nei due passaggi chiave del finale ha sciato ai livelli della statunitense, se non meglio: seconda. Fuori invece Lara Gut, l'idolo di casa che aveva vinto la discesa: su una curva a destra ha tenuto gli sci troppo lontani dal corpo ed è scivolata, finendo sulle reti di protezione. Tra le azzurre sorridono Francesca Marsaglia ed Elena Curtoni, rispettivamente decima e 13ª (a 2"11). Brava anche Elena Fanchini, 11ª a 2"06 partendo con il pettorale 59. "Ho fatto alcuni errori di linea dove avrei potuto mollare - ha detto la romana, al miglior risultato stagionale - ma sono soddisfatta, sento crescere la fiducia. La penultima porta? Sul salto si arrivava a grande velocità, gli sci sbattevano, bisognava tenerli sotto altrimenti non c'era modo di passarci". Tra le altre azzurre, Johanna Schnarf è 24ª a 3"12; lontana Nicole Delago, finita a 4"46, mentre Anna Hofer è uscita.

 
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KITZBUHEL - SLALOM
Hargin beffa Hirscher: 4° Razzoli.


Lo svedese rimonta e supera il leader della Coppa. Terzo Neureuther, poi un grande Razzoli.

Gareggiare davanti al proprio pubblico è proprio difficile e per Marcel Hirscher, leader della Coppa del Mondo è la seconda beffa in tre giorni. Dopo la supercombinata di venerdì in cui il francese Pinturault l’aveva beffato sul suo terreno, nello slalom deve soccombere allo svedese Mattias Hargin, 29 anni, che in nove stagioni di onorata carriera nel circuito iridato ha centrato il primo successo. E l’Italia ha la conferma di aver ritrovato Giuliano Razzoli, un campione che gara dopo gara sta ritrovando quelle qualità che gli avevano permesso cinque anni fa di conquistare l’oro olimpico a Vancouver. Uno slalom difficile, sotto la nevicata, su una neve compatta ma scivolosa come una saponetta, che Hirscher ha domato alla grande nella prima manche. Tanta potenza, linee estreme, in una parola irresistibile. Solo il russo Khorishilov in questa prima tornata è riuscito a rimanere nella sua scia, poi Hargin a 42/100. Uno slalom che ha messo in difficoltà i tedeschi Neureuther e Dopfer perché aritmico, lento in alcuni settori e che chiedeva fiammate improvvise. Nella seconda manche Hargin ha sfoderato la manche della vita, uno spettacolo. Con straordinaria fluidità è riuscito a galleggiare sulle buche, e appena si è trovato davanti spazio ha accelerato senza mai perdere il tempo sul palo. Un successo meritato. Ma per noi è il giorno della conferma di aver ritrovato Razzoli, dopo il quarto posto che due settimane fa aveva aveva ottenuto ad Adelboden. Giuliano ha rischiato il baratro dell’uscita dai primi trenta per colpa di un’infiammazzione al tendine rotuleo sotto il ginocchio destro, ma ha ritrovato una posizione centrale sugli sci, fluidità e la capacità di essere veloce nei tratti meno ripidi. Partito con il 18, si è piazzato settimo nella prima manche alle spalle di Gross risultato il più veloce sul muretto finale. Nella seconda ha sciato alla grande nella parte centrale, la più difficile. "Nel finale, ammette, non sono riuscito a cambiare perché non vedevo bene. Lì mi sono giocato il podio", ha rivelato. Ottavo nella classifica finale Stefano Gross che può fare decisamente meglio, quindicesimo Thaler, che pare aver perso lo smalto e l’esplosività delle prime gare stagionali e 27° Cristian Deville partito con il 47. Male invece Manfred Moelgg che, come a Wengen, non è riuscito a qualificarsi per la seconda manche. Il suo rientro dopo l’operazione del 21 agosto al tendine d’Achille destro è stata da primato, ma la condizione atletica non si inventa e una pista impegnativa come quella di Kitzbuehel mette alla frusta. A Zagabria e Adelboden ha potuto puntare sulla freschezza, ora invece la fatica, fra allenamenti e gare, si fa sentire. Il suo impegno è ammirevole, ma non basta. Ha ancora un’occasione per conquistare un pettorale per i Mondiali, fra due giorni nello slalom notturno di Schladming, il tempo della specialità, ma un’altra pista fisicamente molto impegnativa. Ne siamo sicuri, Manfred Moelgg si butterà alla morte e si giocherà il viaggio a Vail con Deville.

 
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SCHLADMING - SLALOM
Super Gross, 2° solo Khoroshilov fa meglio.


Dopo 34 anni la Russia torna al primo posto nello slalom; terzo podio stagionale per il bolzanino, già vittorioso ad Adelboden.

Altra conferma per Stefano Gross, sempre più protagonista quando si parla di slalom: il bolzanino classe 1986 conquista il secondo posto nello slalom in notturna di Schladming, dietro soltanto a uno straordinario Aleksandr Khoroshilov. Il russo, che aveva già chiuso con il primo tempo nella prima manche, conclude la gara con 1"44 di vantaggio sull'azzurro, ottavo dopo la prima tornata ma autore di una grande rimonta, che aveva fatto anche presagire alla ripetizione di un sogno. Quello della vittoria, già raggiunta nello slalom di Adelboden, e sfiorata a Wengen, dove era arrivato un altro secondo posto. Il terzo podio stagionale di Gross però non che far sorridere. Dietro di lui sono giunti mostri sacri come Felix Neureuther (terzo), Fritz Dopfer (4°) e Marcel Hirscher (14°). Buoni piazzamenti per Giuliano Razzoli, che chiude al sesto posto e Patrick Thaler, che giunge 13°. Manfred Moelgg è 23° con il tempo di 1:50.09. "E' un bellissimo risultato perché sono riuscito a tornare grande dopo una prima manche che mi aveva molto deluso - spiega Stefano Gross -. Così nella seconda ho provato a tirare giù e ritrovare il feeling di questo periodo. Schladming è la mia pista preferita, ho sempre sognato di vincere. Con questo piazzamento sono due le volte che sono arrivato secondo, l'anno prossimo proverò a mettere qualcosa in più per vincere, perché arrivare sul gradino più alto del podio qui è la cosa più bella del mondo. Il podio è il miglior viatico per i Mondiali di Vail, ma in gara bisogna essere sempre al massimo per stare davanti perché gli avversari sono fortissimi. Io sono in fiducia e me la giocherò senza paura".

 
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SALBACH - DISCESA
successo per Mayer, settimo Fill.


L'austriaco trionfa per un soffio sui connazionali Franz e Reichelt. Fuori Dominik Paris.

Mayer dà una prova di cosa sia la classe a 140 km all’ora. Perché quella di Saalbach, dopo 15 anni di assenza dal circuito di Coppa del Mondo, si è dimostrata una pista fra le più veloci del circuito iridato, una "ex" pista facile che una serie di onde hanno invece reso difficile spettacolare. Mayer ha vinto con l’esiguo vantaggio di 2/100 di secondo sul compagno Max Franz, che già assaporava il suo primo successo in Coppa del Mondo, che aveva potuto sfruttare, partendo con i primi numeri, di una visibilità decisamente migliore. Tutti i primi nella lista della specialità, che partivano fra il numero 16 ed il 22, sono stati penalizzati da questa visibilità. Una luce grigia, che nascondeva le rughe della neve e la distanza reale delle onde del terreno.


Mayer, campione olimpico della discesa un anno fa a Sochi, ha fornito anche una grandissima prova di coraggio. Tenere il piede schiacciato sull’acceleratore infatti non era affatto facile, ma si è visto anche il vantaggio di conoscere meglio degli altri le caratteristiche di questa pista, una pendenza che questa generazione di sciatori non conosceva, ma dove austriaci, statunitensi, canadesi e norvegesi hanno potuto allenarsi la scorsa settimana.Una pista che non lascia respiro, con la grande pendenza iniziale, le curve ad altissima velocità che si sussegguono (146 km/h di Mayer al primo rilevamento), le diagonali in contropendenza inframmezzati dalle onde, il finale con quel salto da paura sul traguardo. Mayer ha accettato la sfida e la differenza con Franz l’ha fatta la sua classe superiore in certi curvoni in cui ha saputo condurre gli sci con maggior sensibilità. Terzo posto per un’altro austriaco, Hannes Reichelt a 21/100 dal vincitore. Un trio nfo per i colori di casa. Dopo le prove negative solo un miracolo avrebbe potuto portare Dominik Paris sul podio. Quando con una pista non trovi il feeling fatichi ad attaccare e il numero uno azzurro, che pure lui non aveva una visibilità ottimale, è uscito dal tracciato dopo una serie di passaggi che ha affrontato passivamente, in difesa. A Saalbach l’azzurro non aveva mai gareggiato e non è riuscito in tutti questi giorni, prove comprese, ad attaccare, senza trovare quella scioltezza nella sciata che l’ha reso protagonista in tutte le gare sino agli sfortunati Mondiali. La speranza è che l’esperienza di Beaver Creek non lo abbia riempito di dubbi, perché ci sono ancora piste come Garmisch Partenkirchen, Kvitfjell e Meribel dove può fare bene, Con Innerhofer assente per l’infortunio al ginocchio destro accusato nello slalom della combinata mondiale, la bella notizia è il rientro di Peter Fill, ottavo alla fine a 83/100. Voltiamo pagina, la prossima settimana in Germania torniamo su una pista che conosciamo e che ci ha già dasto tante soddisfazioni. Domani a Saalbach il superG, che Paris potrebbe però disertare.
 
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view post Posted on 22/2/2015, 14:41     +1   -1
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SAALBACH - SUPERG
Bis di Mayer: Marsaglia 6°, Paris solo 14°.


Altro successo dell'austriaco dopo la discesa di ieri. Secondo il francese Theaux, terzo il norvegese Jansrud.

Adesso ci ha preso gusto. L’austriaco Matthias Mayer dopo la discesa di ieri vince anche il superG di Saalbach. Un altro successo di coraggio, dove proprio la sfida alla paura ha fatto la differenza con il francese Adrien Theaux, a 23/100 di secondo, e con il norvegese Kjetil Jansrud a 23/100. Una gara difficile, con scarsa visibilità ed una neve sottile caduta ad intermittenza e tracciato nella parte centrale in modo abbastanza chiuso che limitava la velocità a poco più di ottanta all’ora. Che Mayer andasse sempre sul confine del limite lo si sapeva, prima dei Mondiali era considerato il più audace insieme al nostro Paris. Ma è anche fra i velocisti più raffinati da almeno due stagioni, capace di trovare gli equilibri nelle linee decisive ed il titolo olimpico conquistato lo scorso anno in discesa a Sochi non fu affatto una sorpresa. A dir la verità dopo la discesa di Pinturault pareva un superG più per gigantisti per quelle curve più chiuse a metà pista dove sicuramente il passaggio di questi specialisti è senza dubbio, a 80 all’ora, più preciso. Ma poi sono emersi i velocisti più completi, coloro che pure in gigante, nel presente o nel passato hanno saputo scrivere una storia. Pinturault si è ritrovato quinto alla fine, Ligety ci ha provato e anche Hirscher, che ormai sente profumo della sua quarta Coppa del Mondo consecutiva, ed è andato alla caccia di qualche punticino. Anche Dominik ha pensato alla Coppa, quella della specialità, visto che ieri era secondo in classifica. Si è piazzato 14°, ma soprattutto ci ha provato. Non si è più visto il Paris timoroso della discesa, quello in difesa. L’azzurro si è lanciato nonostante la scarsa visibilità, ha sbagliato fra le porte più angolate su cui dovrà lavorare la prossima estate, ma a sprazzi ha fatto vedere quell’atleta che ci ha stupito ad ogni uscita sino ai Mondiali. Il migliore degli azzurri si è dimostrato Matteo Marsaglia, che nell’ultima parte di una stagione condizionata dal mal di schiena, ha sciato davvero bene piazzandosi sesto. Il suo è un recupero importante e adesso si aspetta la conferma fra due settimanea Kvitfjell. E’ stato grandissimo nella parte finale della pista di Saalbach, dove questo superG alzava la velocità. Il suo è un recupero importante per un settore che deve ritrovare fiducia.

 
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view post Posted on 28/2/2015, 19:26     +1   -1
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GARMISCH - LIBERA
a Reichelt basta un centesimo.


Podio tutto austriaco: dietro a Reichelt finiscono Baumann e Mayer.

L’austriaco Hannes Reichelt non perdona, dopo due prove dominate, ha vinto ieri la discesa di Garmisch Partenkirchen, in Germania. Una mezza discesa, a cui per la nebbia nella parte alta era stato levato il muro iniziale e i salti, oltre quaranta secondi di picchiata, con i suoi curvoni molto tecnici e aggiunta una partenza in piano di puro scorrimento (venti secondi). A fare la differenza solo i curvoni sulla parte nuova della pista Kreuzec, quella preparata per i Mondiali 2012 e i due salti. Ma determinante era il curvone che immette sul lungo scorrimento finale, la sua velocità di uscita. Insomma, una gara che si decideva sui piccoli particolari, dove non si poteva sbagliare nulla. E Reichelt non ha sbagliato. Nelle curve ha avuto tempi perfetti, nell’attacco e nella chiusura, con quella sensibilità a metà che è solo dei grandi discesisti. Con una discesa da 1'11"90 ha battuto di un solo centesimo di secondo il compagno Romed Baumann. Ma non aveva sotto gli sci la stessa pista. Il caldo e l’umidità, oltre alla nevicata della notte, l’hanno un po’ smollata e non è non sono bastati acqua e sale per ricompattarla. le curve più chiuse si sogno segnate, ma Reichelt queste curve le ha cavalcate alla grade. Terzo un altro austriaco, Matthias Mayer, a 24/100 di secondo, piazzamento che ha suggellato la seconda tripletta austriaca nelle ultime due discese. Noi comunque abbiamo ritrovato Dominik Paris, i dubbi dei Mondiali di Beaver Creek e l’atteggiamento difensivo delle due gare della scorsa settimana a Saalbach sono alle spalle. L’azzurro si è classificato quinto a 31/100 da Hannes Reichelt, ma ha cercato la vittoria, ha attaccato. La differenza con Reichelt è stata la precisione nelle curve più strette. Davanti a lui, grande sorpresa della giornata, si è piazzato Silvano Varettoni nella sua miglior gara della carriera in Coppa. Il trentenne di Pieve di Cadore (Belluno) pareva in un periodo di involuzione tecnica, coraggio e scorrevolezza non gli sono mai mancati, ma ieri ha dipinto curve come non faceva da tempo. Non male anche altri due giovani atleti azzurri, Klotz e Casse, partiti rispettivamente con i pettorali 49 e 48, e piazzatisi al 14° e 15° posto a meno di 70/100 dal vincitore, davanti ad un altro azzurro, Peter Fill. uida la classifica di disciplina sempre Kjetil Jansrud con 469 punti (oggi solo 19°), mentre Hannes Reichelt scavalca Dominik Paris e si issa al secondo posto con 385 punti. L'azzurro ora è terzo a 357 punti, incalzato però da Matthias Mayer quarto a 356. Tra questi atleti si giocherà la coppetta di specialità. Nella generale di Coppa guida sempre l'austriaco Marcel Hirscher con 1028 punti, davanti al norvegese Kjetil Jansrud salito a quota 924 punti.

 
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61 replies since 25/10/2014, 14:02   741 views
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