“Nel fresco orinatoio…” - Sandro Penna, Parafrasi e commento

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*stellinat*
view post Posted on 24/10/2014, 08:36 by: *stellinat*     +3   +1   -1
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Tazzulella fumante
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Sandro Penna
e l'amicizia perduta con Montale



Due poeti diversi, un legame che si spezza:
una vicenda che svela le personalità di entrambi




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Il Montale delle Occasioni - le Occasioni sono la seconda raccolta del poeta ligure, pubblicata nel 1939 - è un Montale "che ha la pretesa di fare chissà che: Verso Vienna (il ridicolo) o cose brevi e ridicole e in più povere". Scritte con calligrafia nervosa su una pagina bianca di quella stessa raccolta (Verso Vienna è il titolo di una poesia che lì compare), le parole di Sandro Penna sono il suggello smozzicato e un po' spietato di un'amicizia che si è chiusa e, con l'amicizia, del rapporto intellettuale troncato fra un poeta già affermato e a suo agio con riviste ed editori e un altro più acerbo e che il primo aiuta a inerpicarsi sulla scena letteraria. Il sodalizio fra Montale e Penna, come quello fra Saba e Penna, è intricato. Si colloca negli anni in cui sboccia una stagione poetica, di cui segna in buona parte il destino, definendo due poli differenti, persino opposti, di scrivere versi, due poli che pure si muovono da una matrice in larga misura analoga (Penna e Montale, scrive Cesare Garboli, sono "simili a due costellazioni che si fronteggiano", affetti da "gemellarità litigiosa").

penna_poeta

Quell'appunto acido di Penna nei confronti del suo mentore emerge ora dalle carte del poeta perugino. Nella sua disordinata biblioteca in via della Mola dei Fiorentini, a due passi da Via Giulia a Roma, era infatti conservata un'edizione delle Occasioni nella quale compaiono due paginette di annotazioni manoscritte. Sono osservazioni che Penna verga d' istinto, con inchiostro blu, nient' affatto sistematiche e di carattere prevalentemente stilistico. Ma che, epilogo di una vicenda iniziata anni prima, sono un capitolo di storia della poesia italiana del Novecento. Quelle osservazioni le pubblica Roberto Deidier, poeta e professore di Letteratura moderna e contemporanea a Palermo, nel volume Le parole nascoste. Le carte ritrovate di Sandro Penna (Sellerio, pagg. 212, euro 16). Secondo Deidier, che in passato ha curato anche il carteggio fra Saba e Penna, quando scrive le note su Montale, il poeta di Una strana gioia di vivere "si sente escluso da quel circuito affettivo" che negli anni precedenti "lo aveva coinvolto appieno, come testimone vicino e lettore, nella genesi dell'opera" montaliana. L'edizione delle Occasioni che lui possiede è del 1942, di tre anni successiva all'uscita della raccolta. Non reca alcuna dedica: nessuno, tantomeno Montale, gliene ha fatto avere una copia. Prima di quella su Verso Vienna, un'altra annotazione colpisce in genere le invenzioni poetiche di Montale definite "il giochetto".

Penna diventa sprezzante di fronte ad altre figure tipiche del poeta ligure, chiosando con un "ma bravo qui" il "topo" che compare in Barche sulla Marna oppure "la cappelliera" di A Liuba che parte. Poche parole fulminanti, brevi frasi il più delle volte lasciate in sospeso investono il modo di far poesia del Montale di quegli anni: "Forse è davvero poco ciò che, fuor dai Mottetti, si salva nelle Occasioni", scrive Deidier.

Eppure la nota più incalzante di Penna tocca proprio i versi dei Mottetti, una delle sezioni delle Occasioni: "La sigla finale: d' effetto ma troppo forte, barocco, disgustoso, o letterario e comune (E il tempo passa)". ("E il tempo passa" è la chiusa di una poesia dei Mottetti). L'ultima chiosa di Penna, nonostante resti sospesa, sembra la più argomentata e tuttavia non arriva alla compiutezza di un giudizio critico motivato: "Quello che salverei è la forza descrittiva quando per miracolo si salva dal cattivo gusto - è fine a se stessa e serve il gioco puro, elegante: la farfalla di Vecchi Versi, il gasista, la stanza dell'Amiata, Pico Farnese,". La frase si chiude con una virgola, che forse annuncia un approfondimento, rimasto però inespresso. Montale e Penna si erano conosciuti nel 1932, avevano dieci anni di differenza - del 1896 il primo, del 1906 il secondo. Fra loro si era avviata una corrispondenza e Montale si era incaricato di aiutare Penna a pubblicare i suoi versi (il carteggio fra i due è stato pubblicato da Elio Pecora). Lo scambio è fitto, intenso. Ma in una lettera del 1935 Montale fa balenare il sospetto che alcuni testi di Penna non sarebbero stati accettati dalla censura fascista.

Troppo esplicito, a suo avviso, l'erotismo. Il progetto di pubblicazione si arena e fra i due poeti il rapporto si incrina. Di queste vicende ha scritto Cesare Garboli in un piccolo volume del 1996, Penna, Montale e il desiderio (Mondadori). Secondo Garboli, "Montale aveva visto in Penna quello che gli sembrava, o gli era, negato: i sensi, il desiderio, le poesie afrodisiache capaci di fare limpido e semplice tutto ciò che è più impuro e oscuro. Poi erano trascorsi degli anni, il tempo necessario perché si formassero dei dubbi e maturasse un'altra convinzione; che i sensi sempre accesi di Penna erano una bella favola, fantasmi di gioia improbabile, sintomi di patologia risaputa e puerile, ricordi di un passato inventato. Il tempo della seduzione è finito. Penna era diventato un pensiero noioso". Montale ha letto i versi di Penna destinati alla pubblicazione e restati invece fermi sulla sua scrivania. Li ha letti, aggiunge Garboli, e li ha mescolati nella sua memoria letteraria, servendosene nei Mottetti. In particolare per due di essi, Lontano, ero con te quando tuo padre e Al primo chiaro, quando, due poesie alla cui data Montale affianca un punto interrogativo. Forse, aggiunge Garboli, per farli apparire di epoca più antica e dunque non influenzati dalla lettura di Penna. La storia dell'amicizia continua anche oltre la sua interruzione, oltre l'uscita delle Occasioni e di Poesie, la raccolta d' esordio di Penna, che vede la luce contemporanemanete a quella montaliana.

Garboli ne ha ricostruito il groviglio. Penna riconosce nei Mottetti qualcosa di suo, talmente mescolato "da non farglielo appartenere più". In privato accusa Montale di non aver pubblicato i versi che gli aveva dato per motivi bassi: voleva farli uscire dopo i Mottetti. E non sarebbe dunque un caso che le annotazioni di Penna sulle pagine delle Occasioni non coinvolgano i Mottetti, se non parzialmente. Pochi mesi dopo l'uscita del volume di Garboli, Domenico Scarpa, recensendo il libro, aggiunge un altro capitolo alla detective story.

E Penna non avrà preso qualcosa anche lui da Montale? In almeno una occasione, secondo Scarpa, il prestito è evidente (da uno dei Mottetti in direzione di una poesia della raccolta Peccato di gola di Penna). E sarà il solo? Scarpa ricostruisce un altro tassello di questo tortuoso mosaico. Siamo negli anni Settanta. Preparando un volume per festeggiare gli ottant' anni di Montale, qualcuno coinvolge anche Penna. Il quale rimette insieme dieci versi divisi in due strofe risalenti a vent' anni prima e già pubblicati. è un poeta ingrigito e triste quello che scrive: "La festa verso l'imbrunire vado / in direzione opposta della folla / che allegra e svelta sorte dallo stadio". I volti radiosi di chi ha partecipato a un trionfo e ai quali guarda dolente un anziano signore che cammina in senso contrario, non nascondono, si domanda Scarpa, "quei critici e poeti che hanno appena finito di rendere omaggio (la festa) al decano Montale?".

Ciascuno offre il proprio omaggio, Penna, scrive Scarpa, rievoca "la libbra di carne viva che Montale gli ha strappato per nutrirsene dopo averla cucinata secondo la sua ricetta". Le cose possono essere andate così, ma potrebbero anche essere lette diversamente. La poesia è il territorio delle ambivalenze. E i poeti, scriveva Garboli, sono più in quello che danno che in quello che prendono. Ma nella poesia scritta vent' anni prima e senza alcun riferimento montaliano, Penna potrebbe aver letto la propria sorte di poeta "depredato nella e della poesia", ramingo e solitario, che lascia all'ex amico un messaggio che solo lui, in quel momento di gloria, può leggere nel modo giusto, sentendosi ferito. Fonte




Edited by Milea - 24/10/2014, 09:37
 
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