| "Louder than words", ricordando Richard Wright Il nuovo singolo anticipa l'album "The endless river", in uscita il 7 novembre, dedicato alla memoria del tastierista Rick Wright: "Suonare con lui era magia"
Vent'anni dopo, la musica dei Pink Floyd è di nuovo nell'aria. Da oggi è in radio Louder than words, il nuovo singolo tratto da The endless river, l'album che il 7 novembre riempirà un vuoto artistico durato vent'anni. Il testo del brano, unico pezzo cantato in un disco strumentale, è stato scritto da Polly Samson, scrittrice e moglie di David Gilmour: "Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo nuovo album, ho chiesto a Polly di scrivere i testi.
Ma, secondo lei, quello che le avevo fatto sentire non aveva bisogno di parole, che ascoltarci suonare era più interessante di qualunque testo. Alla fine ha scritto queste parole che esprimono magnificamente la magia che noi tre riuscivamo a creare con la nostra musica", ha detto Gilmour, "come un flusso magico incapsulato nella parole della canzone".
The endless river è un album essenzialmente strumentale diviso in quattro parti: Gilmour ha spiegato che si tratta di registrazioni realizzate durante le session di The division bell, ultimo album in studio realizzato dalla band nel 1994: "Abbiamo ascoltato oltre 20 ore di musica suonata da noi tre e abbiamo selezionato le cose su cui volevamo lavorare per questo album", ha raccontato Gilmour, "nel corso dell'ultimo anno abbiamo aggiunto delle parti nuove, ri-registrato delle altre e reso attuale la vecchia tecnologia di studio di allora: volevamo realizzare un nuovo album dei Pink Floyd da 21mo secolo".
Gilmour e il batterista Nick Mason, unici superstiti dell'epopea floydiana post-Barrett, hanno apertamente dedicato il nuovo album al loro amico Rick Wright, lo storico tastierista della band morto a 65 anni nel settembre del 2008 e alle sue "sravaganti tastiere": "Penso che Rick sarebbe elettrizzato da questo disco. E credo che questa musica sia un riconoscimento per ciò che faceva e per il modo in cui suonava", ha spiegato Mason. "Rick se n'è andato e anche la possibilità di rifare con lui quei brani", ha aggiunto Gilmour, "e quindi ci sembrava giusto rendere disponibili, come parte del nostro catalogo, queste versioni rivisitate e rilavorate".
Gilmour e Mason sembrano ribadire, una volta di più, che per i Pink Floyd il tempo dei ricordi non è mai finito. Nel 1975 era arrivato Wish You Were Here, l'omaggio al genio folle di Syd Barrett, primo motore dell'epopea della band. Adesso, dopo una pausa di vent'anni, arriva The endless river, esplicitamente dedicato alla memoria di Rick Wright: "E' un tributo pensato per lui", ha detto Gilmour, "è un disco molto evocativo e, in diversi momenti, pieno di emotività. Ascoltando questa musica provo grande rimpianto per la sua perdita, e questa era l'ultima occasione per sentirlo suonare insieme a noi nel modo in cui sapeva farlo".
Nella travagliata storia dei Pink Floyd, fatta di abbandoni forzati (Barrett) e di laceranti litigi, Wright rimase vittima del dispotismo musicale di Roger Waters: durante le session di The wall, Waters estromise il tastierista dalla band, riducendo il suo ruolo a quello di semplice collboratore. Ma le tastiere di Wright hanno segnato profondamente il sound dei Pink Floyd e la loro epoca leggendaria: solo per fare un esempio, The great gig in the sky, forse il brano più suggestivo di The dark side of the moon, era opera sua. "Ascoltare il suo modo di suonare, adesso che se n'è andato", ha detto Mason, "ti permette davvero di capire che meraviglioso musicista fosse". "Non ci si rende mai conto di quello che si ha fino a che non lo si perde", ha aggiunto Gilmour. "Ci siamo scontrati e abbiamo lottato, ma quello che stiamo facendo è più forte delle parole. La somma di noi, il battito dei nostri cuori, è più forte delle parole" (Louder than words).
Gilmour e il batterista Nick Mason, unici superstiti dell'epopea floydiana post-Barrett, hanno apertamente dedicato il nuovo album al loro amico Rick Wright, lo storico tastierista della band morto a 65 anni nel settembre del 2008 e alle sue "sravaganti tastiere": "Penso che Rick sarebbe elettrizzato da questo disco. E credo che questa musica sia un riconoscimento per ciò che faceva e per il modo in cui suonava", ha spiegato Mason. "Rick se n'è andato e anche la possibilità di rifare con lui quei brani", ha aggiunto Gilmour, "e quindi ci sembrava giusto rendere disponibili, come parte del nostro catalogo, queste versioni rivisitate e rilavorate".
Gilmour e Mason sembrano ribadire, una volta di più, che per i Pink Floyd il tempo dei ricordi non è mai finito. Nel 1975 era arrivato Wish You Were Here, l'omaggio al genio folle di Syd Barrett, primo motore dell'epopea della band. Adesso, dopo una pausa di vent'anni, arriva The endless river, esplicitamente dedicato alla memoria di Rick Wright: "E' un tributo pensato per lui", ha detto Gilmour, "è un disco molto evocativo e, in diversi momenti, pieno di emotività. Ascoltando questa musica provo grande rimpianto per la sua perdita, e questa era l'ultima occasione per sentirlo suonare insieme a noi nel modo in cui sapeva farlo".
Nella travagliata storia dei Pink Floyd, fatta di abbandoni forzati (Barrett) e di laceranti litigi, Wright rimase vittima del dispotismo musicale di Roger Waters: durante le session di The wall, Waters estromise il tastierista dalla band, riducendo il suo ruolo a quello di semplice collboratore. Ma le tastiere di Wright hanno segnato profondamente il sound dei Pink Floyd e la loro epoca leggendaria: solo per fare un esempio, The great gig in the sky, forse il brano più suggestivo di The dark side of the moon, era opera sua. "Ascoltare il suo modo di suonare, adesso che se n'è andato", ha detto Mason, "ti permette davvero di capire che meraviglioso musicista fosse". "Non ci si rende mai conto di quello che si ha fino a che non lo si perde", ha aggiunto Gilmour. "Ci siamo scontrati e abbiamo lottato, ma quello che stiamo facendo è più forte delle parole. La somma di noi, il battito dei nostri cuori, è più forte delle parole" (Louder than words). Fonte
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