Io e il mio paese (Moi et le village), Marc Chagall, 1912

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view post Posted on 4/10/2014, 10:01     +6   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Io e il mio paese (Moi et le village)
Marc Chagall (1912)
matita, acquerello e gouche su carta, 61.8 x 48.9 cm
Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique



In questa gouche Chagall riprende il tema del quadro a olio omonimo del 1911. Il titolo del dipinto era stato inventato da Blaise Cendrars, che intendeva richiamarsi al valore semantico del titolo originale russo, Mir. In russo infatti, questa parola significa sia “mondo” che “pace”, così come il quadro si richiama all'unione di macrocosmo e microcosmo, alla vita dei contadini ritmata dall'ordinamento cosmico.
A destra si distingue il profilo troncato di un giovane contadino, al quale l'artista attribuisce i propri stessi lineamenti. A sinistra raffigura la testa di una mucca: una probabile proiezione di Bella e della maternità protettrice. I due volti si fronteggiano: entrambi esprimono la stessa ingenuità, la stessa sottomissione alle forze del destino, del tutto in armonia con il pensiero del chassidismo. Sono collocati in un cronotopo estraneo alla temporalità, come suggerito dal quarto di disco del sole e dalla luna, e si congiungono nel momento dell'eclissi. Entrambi costituiscono il punto nodale della composizione intorno a cui si strutturano gli altri elementi, in base al principio dell' associazione di idee.


mucca


La mungitura si svolge all'interno della testa della mucca ( naturale evoluzione di una simile evocazione). Sul retro si trovano la linea della terra circondata da casette, due delle quali sono raffigurate capovolte, e una contadina, che sembra essere la proiezione del marito, ripreso mentre torna a casa con la falce in spalla e che corrispondente tradizionalmente all'allegoria della morte. A questa evocazione mortifera si contrappone il ramo fiorito al centro della composizione, segno e simbolo dell'albero della vita. In natura è proprio il contrasto tra vita e morte a dare origine ai mutamenti dei cicli cosmici.


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I colori (il volto verde del contadino, la testa bianca della mucca, le case variopinte sullo sfondo del cielo nero, il ramo azzurro chiaro) si strutturano intorno alla macchia rossa al centro, vero e proprio punto focale della composizione: un'organizzazione del dipinto che è una reminiscenza dell'icona.

La strutturazione plastica del caos apparente non scaturisce tanto da un principio geometrico, quanto da una legge spirituale e da una logica superiore. L'architettura del dipinto, che nella sua fattura ricordava la superficie di uno specchio, si forma attraverso la reciproca interazione di frammenti di colore puro e si colloca all'origine della forma e dello spazio pittorico. Una maniera di organizzare lo spazio che ricorda quella elaborata dagli artisti orfici* dei quali in quel periodo Chagall sperimentava la tecnica. (M.@rt)


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*Orfismo= movimento pittorico sviluppatosi nei primi anni del 1910, declinazione francese dell'Astrattismo.


Edited by Milea - 4/8/2021, 17:26
 
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