“Amedeo Modigliani et ses amis”: la mostra a Pisa del grande artista livornese, Dal 3 ottobre al 15 febbraio 2015 a Palazzo Blu opere di "Modì" provenienti dal Centre Pompidou

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view post Posted on 2/10/2014, 18:09     +5   +1   -1
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“Amedeo Modigliani et ses amis”:
la mostra a Pisa del grande artista livornese






Amedeo Modigliani Nudo sdraiato, 1917
Olio su tela, 100 x 65 cm Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli


Si intititola "Amedeo Modigliani et ses amis" la mostra che Pisa, a Palazzo Blu, dedica fino al 15 febbraio 2015 al grande artista livornese. Curata dallo studioso Jean Michel Bouhours, curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou, presenta opere di "Modì" provenienti dal Centre Pompidou e da collezioni private. Il corpus in mostra vuole inquadrare l'opera del pittore all'interno della produzione della cosiddetta 'scuola di Parigi', un gruppo di artisti - molti dei quali di origini ebraiche e provenienti dall'est Europa - che si riunirono nella capitale francese già patria degli Impressionisti e dei simbolisti, dando vita a un movimento artistico dalle caratteristiche autonome.



Amedeo Modigliani Gaston Modot, 1918
Olio su tela montata su legno, cm 92,5 x 53,6 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou




Amedeo Modigliani Giovane ragazzo rosso, 1919
Olio su tela, cm 92 x 55 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou




Amedeo Modigliani Ritratto di Dèdie, 1918
Olio su tela, cm 114 × 75 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou




Amedeo Modigliani Lolotte, 1917
Olio su tela, cm 55 x 35 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou




Amedeo Modigliani Testa rossa, 1915
Olio su cartone, cm 54 x 42,5 Centre Pompidou, Parigi © Centre Pompidou




Amedeo Modigliani Cheron, 1915
Olio su tela, 46 x 33 cm Collezione privata




Amedeo Modigliani Ritratto di Soutine, 1917
Olio su tela, 55 x 35 cm Collezione privata




Amedeo Modigliani Ritratto di Jean Alexandre (recto), 1909
Olio su tela, 81 x 60 cm Collezione privata




Amedeo Modigliani Paul Guillaume novo pilota, 1915
Olio su cartone, 105 x 75 cm Musée de l'Orangerie, Parigi




Amedeo Modigliani Ritratto di Jeanne Hebuterne, 1918
Olio su tela, 46 x 29 cm Musèe d'art moderne, Troyes
Fonte





Edited by Milea - 3/10/2014, 18:49
 
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view post Posted on 3/10/2014, 17:56     +2   +1   -1
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Il mistero di Modigliani a Pisa

Una mostra racconta l’universo del pittore con una serie di capolavori in arrivo da
Parigi e da varie collezioni. Al San Matteo esposte le tre false teste ripescate trent’anni fa





Fotografia con dedica donata da Amedeo Modigliani a Jeane Hébuterne, 1918



Il primo passo nelle sale dedicate a Modì di Palazzo Blu, sui Lungarni di Pisa, è un ritorno al passato nella Livorno di «Dedo» (così chiamavano Amedeo da bambino e da ragazzino), nella casa natale di via Roma 38, nelle viuzze del quartiere della Venezia, nei dedali fluviali dei Fossi Medicei e nei tramonti che i Macchiaioli manifestavano in quasi ogni angolo della città.

Amedeo_Modigliani_Photo

La città dove Modigliani è nato è appena una ventina di chilometri, ma è Pisa a rendergli omaggio con una mostra sontuosa racchiusa in quel tempio espositivo (Palazzo Blu, appunto) che in pochi anni ha fatto parlare di sé l’Italia è il Mondo. Si chiama «Amedeo Modigliani et ses amis» (sino al 15 febbraio) e racconta la storia di oltre cento opere, alcune capolavori, ma anche emanazioni.

Sono prestiti del Centre Pompidou di Parigi, altri dipinti arrivano dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere. «Cinque straordinari Modigliani provengono dal Musée de l’Orangerie di Parigi che ha accettato di prestare tutte le opere dell’artista livornese della collezione Jean Walter e Paul Guillaume», spiegano gli organizzatori e il curatore della mostra, Michel Bouhours, tra i massini studiosi di Modigliani e responsabile del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi.

È un’esposizione molto particolare, quella pisana, e non solo perché si snoda ricreando le atmosfere culturale di Modigliani e del suo tempo, ma perché con grande coraggio si collega a un’altra esposizione, quella che si svolge in contemporanea al museo nazionale di San Matteo e dedicata ai falsi Modigliani. Qui, le protagoniste, sono le tre Teste ripescate il 24 luglio del 1984 nei Fossi Medicei, che fecero gridare al miracolo una schiera di critici d’arte (primi tra tutti Giulio Carlo Argan) e che poi si rivelarono la burlesca creazione di ragazzi livornesi armati di trapano elettrico. E il miracolo si trasformò in uno scandalo. Non è un oltraggio.

Anzi. Le tre false statue alzarono il velo di Maya sul mondo, troppo osannato, degli Esperti, cancellando in un baleno l’Iperuranio della verità artistica. Ma torniamo a Palazzo Blu. Le sculture ci sono anche qui e sono capolavori. Nella sala dove troneggiano ci sono anche le opere di Brancusi, il grande scultore nel cui atelier Modigliani lavorerà per molto tempo. Come la Principessa X, Mademoiselle Pogany III che quasi dialoga con le due teste scolpite nella pietra da Modì e “Il tempio del piacere”, dedicato al potere ipnotico delle donne.



Falso-ModiglianTesta-scolpita
Falso Modigliani - Testa scolpita



Tra i dipinti di Amedeo da ricordare la giovanile e incantevole «Stradina Toscana» composta nel 1898 e il «Ritratto di Aristide Sommati». E ancora il «Ritratto di donna che partecipa ad una seduta spiritica» del 1905 , «Ritratto di Maurice Drouard (1909), «La mendicante» (1909). Notevoli anche gli avvicinamenti di Modì al cubisbo con «Hermaphrodite», (matita su carta del 1911). Entusiasmanti sono poi «Testa rossa» (1915), la «Donna con nastro di velluto» dello stesso anno. Commovente la «Jeanne Hebuterne» del 1918, la «Ragazza rossa» (1915) e «Ritratto di Soutine del 1917. Folgoranti «Donna col colletto bianco», «Nudo sdraiato», «Donna seduta», «Il violoncellista».

Nostalgico e misterioso il «Carnet di disegni», quei 32 fogli che racchiudono segni immortali: da brividi la «Lettera al fratello Umberto». Non c’è solo Modigliani nella mostra pisana. I suoi capolavori dialogano con altri gioielli di maestri immortali, tutti uniti da una strada segreta e da quella Parigi di Montmartre e Montparnasse simbolo di un’epoca formidabile. Ci sono opere Soutine, Picasso, Chagall, Léger, Utrillo, Ghiglia, tanto per citare alcuni autori. E poi documenti, installazioni multimediali, disegni, curiosità anche inedite. E soprattutto a Pisa ci sono le emanazioni di quelle atmosfere: da Livorno a Parigi, nel nome di Modì. Fonte


 
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view post Posted on 3/10/2014, 19:37     +2   +1   -1
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Modigliani a Palazzo Blu


Più di cento opere di Modì e dei suoi compagni di
avventure: Chaim Soutine, Pablo Picasso, Marc Chagall e altri




image



Quando Modigliani morì, a Parigi, Le Figaro scrisse: "Furono magnifiche esequie, a cui presenziarono Montparnasse e Montmartre: pittori, scultori, poeti e modelli. Il loro straordinario corteo scortava il carro funebre coperto di fiori. Al suo passaggio, a tutti gli incroci, gli agenti della polizia si mettevano sull'attenti e facevano il saluto militare. Modigliani salutato proprio da coloro che l'avevano tanto spesso ingiuriato! Che rivincita!".



Amedeo Modigliani, Testa femminile. 1912


Amedeo Modigliani rappresenta forse l'ideale di artista bohème. Il grande Modì, tanto famoso dopo la morte, condusse una vita misera e tormentata fra i quartieri parigini di Monmartre e Montparnasse, dove le idee erano molte e i soldi pochi. Grazie alla Ville Lumière poté sviluppare la sua arte e il suo talento, ma la dissoluta vita parigina fu fatale per la sua salute da sempre cagionevole.

I suoi ritratti, prodotti copiosamente per far fronte ai bisogni finanziari, erano venduti per pochi soldi nonostante quello stile personalissimo e geniale che poco dopo sarebbe valso una fortuna.

La mostra a Pisa racconta l'artista e il contesto in cui Modigliani prende forma, il confronto con le ferventi correnti artistiche di inizio secolo che Modì assorbe rapidissimo, senza assomigliare a nessuna. Il suo primo incontro però è con la scultura, che dovrà abbandonare a causa delle polveri prodotte in fase di lavorazione, nocive per la sua salute. Dalle sculture di Constantin Brancusi Modigliani trattiene i motivi di arte arcaica e arte negra ancora visibili nei suoi ritratti.

Abbandonata a forza la scultura, si dedica alla pittura. Dal confronto con le avanguardie, in particolare Picasso e Tulouse-Lautrec, deriva il colore e la linea che rielabora nell'esplorazione della figura umana, unico tema della pittura di Modigliani. Ma i suoi nudi vengono giudicati indecenti, tanto che la sua prima esposizione viene chiusa dalla polizia appena tre ore dopo la sua apertura.

Quello stesso anno si aggrava la malattia che lo porterà alla morte due anni dopo. Restano i suoi ritratti, trasfigurati e allungati in forme ideali attraverso cui si vede l'anima dei soggetti. Chi posava per lui diceva che era come "farsi spogliare l'anima".



image



Amedeo Modigliani et ses amis
a cura di Jean Michel Bouhours
Pisa, Palazzo Blu
3 ottobre 2014 - 15 febbraio 2015
per informazioni: www.palazzoblu.it/index.php



Léopold Survage, Il Barone di Oettingen. 1917




André Derain, Ritratto di Lucie Kahnweiler. 1913




Constantin Brancusi, Princesse X, 1915-1916




Constantin Brancusi, Mademoiselle Pogany. 1933




Amedeo Modigliani, Testa scultorea. 1910-1911




Amedeo Modigliani, Testa di profilo. 1912








Amedeo Modigliani, Nudo femminile seduto. 1914-1916




Amedeo Modigliani, Hermaphrodite. 1910-1911







 
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