Il cardellino, Carel Fabritius, 1654

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view post Posted on 1/8/2014, 16:12     +4   +1   -1
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Carel Fabritius, Il cardellino, 1654
olio su tavola, 33,5 x 22,8 cm.
Aia, Mauritshuis


Sullo sfondo di una parete intonacata di un bianco luminoso, un cardellino è legato con una catenella, a un trespolo formato da due semicerchi di legno e da una cassetta di un colore grigio-azzurro.

L’uccellino è raffigurato al centro, con il suo splendido piumaggio, il capo rivolto verso l’osservatore, appoggiato sulla sua mangiatoia, proiettando un’ombra sullo sfondo abbagliante. La tavola, dimostra il virtuosismo pittorico dell’artista olandese. La sua pittura essenziale è resa più veritiera dall'ombra sfumata, proiettata sulla parete e dai riflessi luminosi del legno del trespolo.

Grazie a una pittura insieme sintetica ma realistica, restituisce con rapide pennellate, l'immagine dell'uccellino domestico, puntando sugli effetti della luce e di piccoli brillanti tocchi di colore per mettere in evidenza la mascherina rossa del capo o la striscia gialla dell'ala. Ma, soprattutto, con un sapiente uso della prospettiva, conferisce alla composizione, vista dal basso verso l’alto, l'effetto di un quadro finito, anche nel caso in cui, come pensano alcuni studiosi, dovesse originariamente costituire lo sportello di un armadietto o un pannello inserito in una boiserie.

Il cardellino di Carel Fabritius (1622-1654) è tra le sole quattro opere sopravvissute del periodo trascorso a Delft dal pittore. Allievo di Rembrandt, l’artista morì tragicamente proprio a Delft nel terrificante e famoso scoppio della polveriera che nel 1654 devastò la cittadina, lo stesso anno in cui eseguì questo piccolo capolavoro.

Il gigantesco incendio distrusse completamente il quartiere nord-est della città. Tra le macerie fumanti si contarono più di cinquecento morti: tra questi Carel Fabritius, allora, solo trentadue anni. Nella sua bottega, divorata dalla fiamme, andarono perduti tutti i dipinti che stava realizzando.


Carel-Fabritius-Il-cardellinoD


Formatosi nell’atelier di Rembrandt, Fabritius abbandonò un po’ alla volta i soggetti religiosi e mitologici a favore di ritratti, paesaggi, principalmente urbani, e naturalistici fra cui il meraviglioso cardellino. Il dipinto dell’Aia evidenzia il passaggio a una pennellata più fluida e a colori più chiari, dati in questa occasione senza sovrapposizioni, tantoché spesso si vede la base sottostante. Il quadro appartiene alla collezione del Mauritshuis dell'Aia, Paesi Bassi. (M.@rt)





Edited by Milea - 5/8/2021, 13:35
 
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view post Posted on 15/7/2021, 20:57     +1   +1   -1
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Il cardellino - Donna Tartt




Per Il cardellino, premio Pulitzer per la letteratura nel 2014, Donna Tartt si è chiaramente ispirata al piccolo quadro omonimo di Carel Fabritius.



Il cardellino, l’animale, rappresenta una creatura fragile e indifesa, libera e leggera. Nel quadro di Fabritius però assume il significato opposto: quel cardellino da lui raffigurato è incatenato, a testimonianza del fatto che quel piccolo uccello ha perso la libertà e allo stesso tempo la sua innocenza. Rimane fragile e indifeso, ma allo stesso tempo, è pesante come un macigno perché ancorato in un luogo da cui non riesce a evadere.

E questo è Theo, che in seguito all’attacco terroristico ha perso l’innocenza dell’infanzia e dell’adolescenza; è definito dalla perdita, dall’assenza e dalla morte della madre e dal disturbo post-traumatico da stress. È legato all’alcool e alla droga, dipendenze che lo consumeranno e che lo porteranno sempre più giù, spinto da una forza di gravità che sembra non riuscire a contrastare.

Il ricordo della madre è per Theo un balsamo lenitivo per la sua sofferenza, ma allo stesso tempo è il veleno più forte che può assumere perché i sensi di colpa per la sua perdita sono tremendamente più forti della dolcezza dei ricordi.

Oltre all’amore incondizionato per Pippa, la ragazzina dai capelli rossi che diventerà un punto cardine per la storia e per Theo, oltre alla pace interiore che Theo prova ogniqualvolta si troverà nel negozio di antiquariato di Hobie, compagno e collega dell’anziano signore che Pippa accompagnava al Museo al momento dell’attentato, la salvezza di Theo è rappresentata dall’amicizia con Boris.

Boris è un ragazzo dell’est, scapestrato e più furbo e intelligente di quanto sembri, che inizierà Theo alla droga e all’alcool. L’amicizia tra i due rappresenta di per sé un grande ossimoro: Boris è assolutamente deleterio per Theo, eppure quel rapporto è una di quelle relazioni più vere e reali che Theo instaura con qualcuno e che proprio per questo è per lui fonte di salvezza.

Il cardellino è un romanzo lungo, molto lungo; il flusso di coscienza di Theo però incatena il lettore al romanzo, come "Il cardellino" di Fabritius è incatenato a quel famoso e infelice trespolo. Fonte

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Edited by Milea - 5/8/2021, 14:06
 
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