Abruzzo, gli orapi: quegli spinaci che sanno di montagna

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view post Posted on 23/4/2014, 18:16     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Abruzzo, gli orapi:
quegli spinaci che sanno di montagna


Gli orapi crescono nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo sino ad oltre
2.000 di altitudine ed arricchiscono numerosi piatti della tradizione locale




chenopodium-bonus-henricus


Gli orapi, conosciuti anche come spinaci di montagna, crescono nel cuore del Parco Nazionale di Abruzzo anche al di sopra dei 2.000 metri sul livello del mare e regalano sapore e nutrimento a numerose ricette della tradizione gastronomica locale.

L'INGREDIENTE. Vengono chiamati Olapi, Volaghe, Volatre, Olaci, Imbiede, Vollari, Farinello Buon Enrico o Buon Enrico, ma gli Orapi, sebbene abbiano più di un nome, sono unici nel gusto, quello delle montagne sulle quali crescono sino ad oltre 2.000 metri di altitudine. Queste erbe selvatiche, considerate una sorta di spinaci di montagna, crescono spontanee in di diverse zone d'Italia ma è in Abruzzo, specialmente nel Parco Nazionale, che è più facile trovarli, soprattutto in quei luoghi dove il pascolo è più intensivo ed il terreno, dunque, maggiormente concimato. Le loro foglie, dalla forma “a piede d'oca”, hanno un sapore pieno e robusto e vengono raccolte specialmente durante il periodo estivo.



Ne esistono diverse specie dalle caratteristiche simili, ma la più comune è il Chenopodium Bonus-Henricus. Le notevoli proprietà nutritive ed il sapore gradevole rendono gli orapi un prezioso ingrediente in cucina, tanto che in Abruzzo vengono impiegati per la preparazione di numerose ricette tradizionali, che spaziano da sfiziosi primi piatti, sino a leggere insalate e gustosi contorni. Sono ottimi sia serviti da soli dopo essere stati lessati e ripassati in padella, sia in abbinamento ad altre verdure o legumi come i fagioli.

LA RICETTA. Tra i numerosi piatti di cui gli orapi sono protagonisti, si distinguono gli gnocchetti agli orapi, una pasta di acqua e farina insaporita con le gustose erbette. Per prepararli è sufficiente impastare l'acqua e la farina e ricavarne degli gnocchi. Una volta lessati, si scolano e si ripassano in padella con aglio, olio, peperoncino ed orapi. Altre varianti della ricetta abruzzese prevedono un condimento a base di sugo di pomodoro fresco ed orapi oppure, ancora, a base di pancetta abbrustolita assieme agli spinaci di montagna.

IL SEGRETO. Grazie all'elevato contenuto di sali minerali (come iodio, zinco, potassio, rame, sodio, calcio e fosforo), di vitamine (come B1, B12 e C) e di altre preziose sostanze quali carotene, betacarotene, clorofilla e mucillagini, gli orapi vantano notevoli effetti benefici per il nostro organismo. Sono innanzitutto considerati un ottimo ricostituente, sono antianemici, lassativi, emolienti, vermifughi e depurativi. Stimolano l'attività del pancreas ma, a causa della presenza di acido ossalico, sono sconsigliati nella dieta di chi soffre di calcoli renali.

IL TERRITORIO. Diffusi in diverse zone della regione, tra cui anche il Gran Sasso e la Maiella, è nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo che gli orapi trovano la propria consacrazione. Il borgo medievale di Barrea, infatti, dedica ogni anno una sagra agli spinaci di montagna celebrandone il sapore e le virtù. Prendere parte alla festa, inoltre, potrebbe rivelarsi un'ottima occasione per conoscere questa graziosa località arroccata a 1.060 metri di altitutidine su uno sperone che domina l'alta Valle del Sangro, solcata dalle acque dell'omonimo fiume che si insinua tra profonde gole. Affacciandosi sulla splendida valle sottostante il paese si può, inoltre, apprezzare lo splendido spettacolo offerto dal lago artificiale di Barrea, nei pressi del quale si trova l'antico “tratturo”che parte da Pescasseroli.

Il borgo, popolato da soli 750 abitanti, è ancora ben conservato e, passeggiando tra le belle rovine medievali se ne può ancora ammirare la muraglia con le sole due porte di accesso, mentre raggiungendo la parte vecchia del paese ci si imbatte nelle vestigia dell'antico castello cittadino. Ma è la natura uno dei veri punti di forza della località. Adagiata sul territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, infatti, Barrea si trova in una zona ricca di foreste e cime elevate, popolate da specie animali tanto rare quanto affascinanti, come il Camoscio d'Abruzzo, l'Orso Bruno Marsicano, l'Aquila Reale e il Lupo Appeninico. Non è un caso, dunque, che il paese sia anche il punto di partenza di numerosi sentieri naturalistici che sapranno conquistare tutti i viaggiatori in cerca di affascinanti esperienze in mezzo all'aria aperta. Fonte



 
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