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L’amore graffia il mondo Ugo Riccarelli
L’amore graffia il mondo Ugo Riccarelli Ed.Mondadori Collana: Narrativa moderna e contemporanei Pagine: 228 Prezzo: € 19,00
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In breve
Dalla quarta di copertina. "Se aveva accettato di imbarcarsi in quel viaggio che gli pareva senza senso, era soprattutto per Signorina, per la decisione e la forza irrazionale che lei aveva espresso quando gli aveva proposto di andarsi a cambiare i polmoni fin lassù. Quel gesto incommensurabile, incomprensibile, gli aveva ricordato certi accordi che lui riusciva a ricavare dalle tastiere, qualcosa fatto di istinto e di rabbia, di forza e di leggerezza insieme. Di paura. Di amore."
Il libro
È come se portasse il destino nel nome, Signorina: suo padre, capostazione in un piccolo paese di provincia, l’ha chiamata così ispirandosi al soprannome di una locomotiva di straordinaria eleganza. E creare eleganza, grazia, bellezza è il suo talento. Un giorno dal treno sbuca un omino con gli occhi a mandorla e, con pochi semplici gesti, crea un vestitino di carta per la sua bambola. L’omino scompare, ma le lascia un dono, un dono che lei scoprirà di possedere solo quando una sarta assisterà a una delle sue creazioni.
Potrebbe essere l’atto di nascita di una grande stilista, ma ci sono il fascismo, la povertà e gli scontri in famiglia, le responsabilità, i divieti e poi la guerra… e Signorina poco a poco rinuncia a parti di se stessa, a desideri e aspirazioni, soffocando anche la propria femminilità, con una generosità istintiva e assoluta. E quando infine anche lei, quasi all’improvviso, si scopre donna e conosce l’amore, il sogno dura comunque troppo poco, sopraffatto da nuovi doveri e nuove fatiche, e dalla prova più difficile: un figlio nato troppo presto e nato malato, costretto a “succhiare aria” intorno a sé come un ciclista in salita.
Nonostante i binari della ferrovia siano ormai lontani e la giovinezza lasci il posto a una maturità venata di nostalgia, ancora una volta Signorina sfodera il suo coraggio e la sua determinazione al bene e lotta per far nascere suo figlio una seconda volta, forte e capace di respirare da solo. Solo alla fine, nell’attimo esatto in cui la lotta cede il passo alla quiete, quel figlio nato due volte si renderà conto che l’amore coraggioso, quello di una donna e di una madre come Signorina, porta nel suo stesso corpo le ferite e i graffi del tempo…
L’amore graffia il mondo è il ritratto appassionante di una donna più forte delle proprie fragilità e del vento della storia: una figura indimenticabile, unica, eppure sorella delle tante donne che ogni giorno come guerriere silenziose rinunciano a se stesse per abnegazione e per amore.
Ma – come Il dolore perfetto, con cui Riccarelli ha vinto il premio Strega nel 2004 – questo romanzo è anche la saga di una grande famiglia, con una galleria di personaggi severi o meschini, inermi o tenaci che rimangono incisi nella memoria perché appartengono a un tempo perduto. È la storia dell’amore più assoluto e viscerale, quello tra madre e figlio, e della speranza più visionaria. Ed è la celebrazione della forza dell’immaginazione: quella di una donna capace di trarre un abito dalle pieghe di un foglio di carta, perché bastano pochi semplici gesti per vestire di bellezza il mondo.
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L’autore
Ugo Riccarelli (Ciriè –Torino, 1954 - Roma 21 luglio 2013) ha pubblicato: Le scarpe appese al cuore (Feltrinelli 1995, nuova edizione Oscar Mondadori 2003), Un uomo che forse si chiamava Schulz (Piemme 1998, Selezione premio Campiello, Prix Wizo Européen, nuova edizione Oscar Mondadori 2012), Stramonio (Piemme 2000, nuova edizione Einaudi 2009), i racconti di Pensieri crudeli (Giulio Perrone 2006) e Diletto (Voland 2009), il saggio Ricucire la vita (Piemme 2011) e, per Mondadori, L'angelo di Coppi (2001), Il dolore perfetto (2004, premio Strega), Un mare di nulla (2006), Comallamore (2009), La repubblica di un solo giorno (2011) e L'amore graffia il mondo (2012).
Romanziere, ghost writer, autore di teatro, a settembre avrebbe partecipato alla finalissima del Campiello con il suo ultimo romanzo L'amore graffia il mondo. Figlio di genitori di origini toscane, aveva subìto un trapianto di cuore e polmoni in Inghilterra. Si è spento il 21 luglio 2013, in un ospedale romano dove era ricoverato da tempo.
Sul suo sito personale campeggia un post it giallo, “torno subito” e una frase di Fernando Pessoa: «La letteratura, come tutta l’arte, è la dimostrazione che la vita non basta».
Edited by Milea - 13/9/2013, 13:14
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