Resistere non serve a niente - Walter Siti [ebook-PDF], Quando il marciume si infiltra ovunque, non resterebbe che "rivoluzionare"

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view post Posted on 21/8/2013, 15:40     +2   +1   -1
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Resistere non serve a niente
Walter Siti






Resistere non serve a niente
Walter Siti
Ed. RIZZOLI
Collana: LA SCALA
Pagine: 324
Prezzo: € 17,00




In breve

Tommaso Aricò è un broker di successo. Il primo milione di euro guadagnati a soli ventisei anni, tante donne e una vita ricca di agi e di conoscenze giuste. Il suo è un mondo dorato in cui il denaro può comprare tutto, anche le persone. Lui ha comprato Gabriella, la sua fidanzata aspirante showgirl, e il libro che parlerà della sua biografia: “Devi dirmelo tu chi sono” chiede Tommaso allo scrittore Walter Siti. Un passato da obeso, con un padre in carcere e una madre che fa le pulizie per sopravvivere.

La sua fame di emergere e di riscattarsi dal fardello di questa adolescenza difficile lo porta lontano-fino ad arrivare al confine sottile tra legalità e illegalità, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, mentre il tempo scorre sul suo corpo e la sua anima.
“Resistere non serve a niente”, vincitore del Premio Strega del 2013, è un ritratto (amaro) di questo particolare periodo storico,e in cui i grandi protagonisti sono i soldi e il potere.



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Il libro

Molte inchieste ci hanno parlato della famosa “zona grigia” tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana.

Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt’altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni.

Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l’unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un’olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria.

Proseguendo nell’indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente) negato.

Quando il marciume si infiltra ovunque, fino a diventare
esso stesso il tutto, non resterebbe che "rivoluzionare"...
perchè resistere non serve a niente.



L’autore

Walter Siti, originario di Modena, vive a Milano. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila. È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini e, da febbraio 2013, direttore della rivista GRANTA ITALIA pubblicata da Rizzoli. Tra i suoi libri ricordiamo La magnifica merce (2004), Troppi paradisi (2006), Il contagio (2008) di cui Il canto del diavolo (2009) è la naturale prosecuzione, Autopsia dell’ossessione (2010). Il suo ultimo libro si intitola Il realismo è l'impossibile (Nottetempo, 2013).


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Edited by Milea - 8/9/2013, 23:26
 
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view post Posted on 8/9/2013, 22:09     +2   +1   -1
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Finanza e criminalità, resistere non serve?

La recensione di Fabio Marcelli, giurista internazionale



Walter_Siti_Strega_2013



Oggi voglio parlarvi di un avvincente libro che ho appena terminato, ‘Resistere non serve a niente‘, di Walter Siti. Il libro parla della storia di Matteo Aricò giovane sottoproletario romano che diventa, grazie alla sua predisposizione alla matematica e a relazioni personali adeguate, broker di successo operante nella zona grigia tra criminalità organizzata e sistema finanziario. Zona grigia che, come ci narra Siti, che lascia ben poco spazio alla speranza, è divenuta in realtà l’ambiente nel quale opera la nuova classe sociale transnazionale che decide tutto quello che c’è da decidere, liquidando la democrazia e condizionando gli Stati e le classi politiche oramai ridotte a squallidi lacché di tale classe.

FMarcelli

Il tema non è nuovo. Il merito di Siti è di raccontarlo entrando, è proprio il caso di dirlo, fin nelle viscere e nell’intima sfera sentimentale e sessuale di questa nuova classe. Egli inoltre mette magistralmente in luce il carattere di forte complementarietà tra finanza e criminalità. Se la prima ha bisogno dei soldi della seconda come dell’ossigeno da respirare, la seconda si serve della prima per riciclare il denaro e tutta la propria attività munendola per quanto possibile di un crisma di rispettabilità. Emblematico da tale punto di vista un altro personaggio del libro, Morgan, rampollo della mafia siciliana che entra a sua volta nel mondo della finanza. Anche il nome, quello di un famoso corsaro del Seicento, non è casuale. Non furono forse pirati, corsari e filibustieri a dare inizio alla storia del moderno capitalismo?

Il mix tra finanza e criminalità andrebbe certo perlustrato ancora più a fondo e potrebbe costituire oggi l’oggetto di una vera e propria autonoma branca di studi. Alcune avvertenze: non si tratta affatto di un fenomeno marginale ma di importanza centrale e costituente.
La mafia non abbandona del tutto i propri rituali sanguinosi ma se ne avvale solo come extrema ratio. Del resto a tenere buone le masse bastano, oltre a un consumismo oggi peraltro meno attraente per via della crisi, le forze repressive dello Stato guidate da politici corrotti.

Inoltre la criminalità è spesso oggi l’unica ad offrire prospettive di vita e di lavoro ai giovani. Basti pensare che, come ci rivela Internazionale, gran parte dei giovani di un’area metropolitana grande e importante come quella di Marsiglia lavorano oggi nel settore del narcotraffico, controllato dalla criminalità organizzata grazie alle politiche proibizionistiche.
Il mantenimento di queste ultime, come racconta nel suo libro Siti in uno dei suoi tanti gustosi e documentati riferimenti alla realtà attuale, rappresenta una delle principali richieste rivolte dalla mafia al mondo politico. Se del resto dovessimo decidere quale delle due fa più danni personalmente non esiterei a indicare la finanza, la quale del resto offre alla criminalità, altrimenti destinata a ruolo secondario, l’ambiente ideale per riprodurre il proprio potere e conformare a sé la società e il potere politico.
Resistere non serve dunque? No. Serve eccome. A meno che non vogliate fare la fine di Matteo. E di tutti noi, prigionieri di questo sistema opaco che, per andare avanti e riprodurre il suo iniquo modo di essere ha bisogno, oltre che dei soldi della mafia, di distruzione ambientale e guerre come quella che si sta per scatenare in Siria e dintorni.
Anzi, resistere serve oggi più che mai e serve dotarsi di ogni strumento possibile e necessario a farlo. Su questo dissento dal titolo del bel libro di Siti.

La democrazia non è finita, perché risponde a un insopprimibile esigenza dello spirito umano che non basteranno botte, omicidi e diffusione a piene mani di droghe di ogni genere a mettere in soffitta. Certo, tanto più in una situazione sconfortante come quella descritta dal libro, non è certo pensabile che la democrazia possa limitarsi allo stanco rituale della deposizione periodica di qualche scheda nell’urna, ad elezioni nazionali, europee, locali o anche a primarie, dovendo optare fra partiti e candidati in fondo non troppo dissimili tra di loro e quasi tutti, chi più chi meno, ugualmente subalterni al potere della finanza, ivi comprese le sue forti e crescenti componenti di origine e natura criminale. Fabio Marcelli


 
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