L'arte di Picasso spiegata ai bambini, "Il ritratto di Dora Maar"

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Milea
view post Posted on 16/10/2012, 12:51 by: Milea     +6   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Nato a Malaga nel 1881 come Pablo Ruiz Blasco (Picasso è il nome della madre che egli adottò nel 1904) con un padre pittore e insegnante all'accademia di Belle Arti, Picasso sviluppa subito un'abilità incredibile nel disegnare. Poco più che ragazzino aveva avuto il coraggio di abbandonare il realismo virtuosistico delle prime prove da bambino-prodigio a Malaga.

A quattordici anni si presentò alla scuola di Belle Arti di Barcellona e incantò la commissione esaminatrice finendo in un giorno la prova per la quale era concesso un mese. Nei suoi primi lavori, Pablo, riempiendo album di schizzi, ritrasse le strade di Madrid, la miseria del popolo, scene di cabaret, corse di tori e soprattutto ritratti e autoritratti.

Nel 1900 Picasso visitò Parigi. Nei musei, nelle gallerie d'arte si nutrì delle opere degli impressionisti dai quali assimilò le diverse influenze nelle tele del cosiddetto "Periodo Blu". Questo colore dominò la sua tavolozza fino al 1904. Le sue opere all'epoca non piacevano e per Picasso fu un periodo di povertà e di scoraggiamento.


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A partire dal 1904 Picasso si trasferì a Parigi dove rimase per tutta la vita. Per 5 anni visse a Montmartre in un atelier chiamato "Bateau-Lovair", circondato da pittori e poeti.
Fu questo un periodo felice, illuminato dall'amore per Fernanda Olivier, che gli ispirò un rinnovamento nel suo stile. Dipinse fino al 1906 una serie di tele di tonalità più chiare che sono raggruppate sotto il nome di "Periodo Rosa". Da quel momento fu il successo. Le sue opere divennero di grande valore e Picasso poté permettersi di pensare solo all'arte...


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Tra il 1906 e il 1907 avvenne la svolta. In quegli anni vi fu la grande retrospettiva sulla pittura di Paul Cézanne, da poco scomparso, che molto influenza ebbe su Picasso. E, nello stesso periodo, come molti altri artisti del tempo, anche Picasso si interessò alla scultura africana. Da questi incontri, e dalla volontà di continua sperimentazione che ha sempre caratterizzato l’indole del pittore, nacque nel 1907 il quadro «Les demoiselles de Avignon» che segnò l’avvio della stagione cubista di Picasso.


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La fase cubista di Picasso durò circa dieci anni e fu un periodo di grande sperimentazione: il pittore appariva sempre più interessato alla semplificazione della forma, per giungere al segno puro che contenesse in sé la struttura della cosa e la sua riconoscibilità concettuale.

Nel 1917, anche a seguito di un suo viaggio in Italia, vi fu una inversione totale nel suo stile.
Abbandonò la sperimentazione per passare ad una pittura più tradizionale. Le figure divennero solide e quasi monumentali.

Ma la vitalità di Picasso non si fermò lì. La sua capacità di sperimentazione continua lo portarono ad avvicinarsi ai linguaggi dell’espressionismo e del surrealismo, specie nella scultura, che in questo periodo lo vide particolarmente impegnato.


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Nel 1937 partecipò all’Esposizione Mondiale di Parigi, esponendo nel Padiglione della Spagna il quadro «Guernica» che rimane probabilmente la sua opera più celebre ed una delle più simboliche di tutto il Novecento.


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Negli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale si dedicò con impegno alla ceramica, mentre la sua opera pittorica fu caratterizzata da lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Les meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet. Picasso è morto nel 1973 all’età di novantadue anni, a Mougins in Provenza (Francia).

L'artista, in vita, fu spesso bersaglio di numerose critiche: con lui l'opera d'arte da rappresentativa era divenuta narrativa, da figurazione di un oggetto visibile si fece figurazione di un complesso momento interiore, pertanto invisibile. Fu ciò la causa dell'incomprensione che vasti strati di pubblico hanno sempre manifestato nei confronti dell'opera di Picasso, della sua rivoluzione per nulla semplice da accettare.


Picasso fu l'artista che ruppe radicalmente con gli schemi della prospettiva, con i canoni classici dell'armonia e della bellezza, fino a spezzare ogni legame con tutto ciò che c'era stato prima di lui.


"La pittura è una professione da cieco:
uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente,
ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto"



Picasso innestò nell'arte del ‘900 degli elementi incancellabili, facendo la scelta radicale di rinunciare al bello a favore della rappresentazione dell'emozione, della tensione, del sentimento. Quando, ormai vecchio, Picasso si recò a una mostra di disegni di bambini, esclamò:


"Alla loro età, disegnavo come Raffaello;
mi ci è voluta una vita per imparare a disegnare come loro"



Oggi, che il tempo ha sedato le polemiche, Picasso è considerato una delle maggiori personalità espresse dalla nostra civiltà. (M.@rt)


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Edited by Milea - 11/6/2017, 15:55
 
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