L'arte di Picasso spiegata ai bambini, "Il ritratto di Dora Maar"

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Milea
view post Posted on 15/10/2012, 19:45 by: Milea     +4   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Un poeta, amico di Picasso, ha scritto che le sue modelle assomigliano al ritratto che Picasso ha fatto loro e che ogni ritratto è la somma di un miliardo di fotografie.

giangi

Picasso diceva che dipingere è come tenere un diario. Questo quadro quindi, contiene molti appunti della vita trascorsa insieme a Dora.

Quanti? Proviamo a scoprirli.

Queste a sinistra sono alcune foto fatte in luoghi e tempi diversi. Prendiamo da ogni singola immagine un particolare che assomigli al quadro di Picasso.

Appare chiaro che Picasso nel ritratto ha rappresentato una sintesi di diversi punti di vista di Dora in tempi diversi.



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Ma se il quadro è come mille foto scattate intorno alla modella, da diversi punti di vista, perché Picasso creava dei quadri? Non poteva dedicarsi a fare un colleges con mille foto?

Perché le foto, a volte, dicono bugie: nelle foto, per esempio, non si vede se una persona è simpatica e a volte ci succede di non riconoscere una persona in una foto. Come mai? Perché nella foto è rimasta impressa un’espressione che non è nella nostra memoria.

La vera immagine che abbiamo delle persone è quella che costruiamo nella nostra memoria.

Facciamo un esperimento. Se devi disegnare la tua maestra, tu, che la vedrai solo domani, andrai a pescare nella tua memoria e la vedrai quando inforca gli occhiali, quando si avvicina ala lavagna, un suo vestitino particolare, un sorriso quando ti parla ecc… tutte queste cose non succedono contemporaneamente, ma dalle quali ricavi una sintesi che è nell’immagine che disegnerai e che la fotografia non sempre fa. Picasso diceva che nel dipingere, non bisogna semplicemente elencare le cose che si vedono, ma bisogna anche saperle mettere insieme, creando nuove forme, che nascono da un nuovo ordine con cui sono disposte.



particolari



Anche l’ordine con cui sono messe le cose in un ritratto ci aiuta a vedere la persona in modo nuovo, come non l’avevamo mai vista. Un ritratto condensa e trasforma le cose che vediamo; è così che il quadro diventa una cosa a parte, autonoma dalla natura a cui si è ispirato e inizia a vivere una vita propria.

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Per capire come un’immagine dipinta possa diventare una cosa diversa da ciò che rappresenta, prova a prendere una bacinella d’acqua e specchiati dentro.

Muovendo l’acqua con un dito, puoi disperdere il riflesso, modificarlo o frantumarlo, mentre la tua immagine non si frantuma, né si modifica, né si disperde.

Quello che tu fai nell’acqua è quello che Picasso ha fatto nel quadro.




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Ora puoi versare nell’acqua del colore giallo, inchiostro di china, per vedere com’è la tua faccia colorata di giallo.
Toh… è il giallo della faccia di Dora!!! Il rosso delle labbra, nel gioco dei riflessi dell’acqua, può arrivare sugli occhi e su su, fin nei capelli. Come nel ritratto di Dora.

Guarda dove sono andati a finire i rossi, gli arancioni e le ombre celestine, la luce gialla o i riflessi blu e verdi dei capelli. Troviamo schegge di blu e vampate di rosso un po’ da tutte le parti.

Picasso diceva che un quadro ci può dire molte più cose di quelle che il pittore voleva esprimere nel momento in cui dipingeva. Ora divertiti a colorare Dora o a creare un ritratto nello stile di Picasso. (M.@rt)



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Dora_Marabotto


Bibliografia:

Paolo Marabotto
“Pablo Picasso - Dora si è montata la testa”
Edizioni Lapis
Palombi Editore





Edited by Milea - 8/8/2021, 12:54
 
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