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Rembrandt Autoritratto con tavolozza e pennelli 1665 circa olio su tela - 114, 3 × 94 cm Londra, Kenwood House
Tra i numerosi ritratti della vecchiaia questo mostra Rembrandt in veste di pittore nello studio. L’artista indossa gli abiti da lavoro e reca nella mano sinistra la tavolozza, i pennelli e il mestichino; della tela che gli sta davanti si intravede solo il bordo, nell’angolo in alto a destra. In una precedente stesura del quadro, documentata dalle radiografie, Rembrandt si era ritratto nell’atto stesso di dipingere, con la mano sinistra alzata verso la tela.
Sullo sfondo è steso un telo entro cui campeggiano due semicerchi: questo elemento ha dato luogo a svariate interpretazioni di natura simbolica, ma nessuna di queste sembra pienamente attendibile. Segni cabalistici e immagini della perfezione divina secondo alcuni, i cerchi sono stati interpretati come riferimenti al ruolo dell’artista: essi potrebbero dimostrare l’abilità nel disegno a mano libera, oppure richiamare una complessa riflessione sul rapporto tra teoria, pratica e talento innato.
Visti nel complesso della tradizione iconica, sembrerebbero una stilizzazione dei mappamondi che spesso comparivano nei dipinti olandesi raffiguranti gli studi dei pittori: anche in questo caso non si esclude un’allusione simbolica all’universalità dell’arte e al suo ruolo di specchio del mondo visibile.
Non si può tuttavia escludere che dipingendo questi cerchi, Rembrandt volesse semplicemente sviluppare un motivo puramente formale, combinando le linee curve dello sfondo con le rette della figura. L’analisi della fisionomia di Rembrandt nel ritratto e lo studio della tecnica utilizzata suggeriscono una datazione alla metà degli anni sessanta, nel corso di un’evoluzione stilistica verso una pittura sempre più sciolta e corposa. Nella tela si evidenziano alcune zone di non finito e l’uso abbondante del bianco di piombo, dato in pennellate dense. Gli occhi, come in altre opere tarde, sono stati dipinti con vernici sottili al di sopra delle cavità orbitali lasciate vuote nelle prime fasi della stesura pittorica. (M.@rt)
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