San Miniato al Monte, Firenze, 1013 - 1063 (nella decorazione in tempi successivi)

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view post Posted on 5/7/2012, 13:29     +2   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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San-Miniato2

Firenze, San Miniato al Monte



La chiesa attuale, che costituisce uno dei più importanti esempi dell’architettura romanica toscana, fu iniziata intorno al 1013 dal vescovo di Firenze Ildebrando, sul luogo dell’antico oratorio ove era la sepoltura del martire Cristiano Miniato. Essa fu compiuta nella parte muraria intorno al 1063 e nella decorazione in tempi successivi.


San-Miniato-scalinata




Inizialmente dimorarono nell’attiguo convento e officiarono la chiesa i Benedettini Cluniacensi, ai quali succedettero nel 1373 gli Olivetani che occuparono anche il palazzo attiguo, prima riservato ai vescovi fiorentini.

La facciata con il paramento bianco e verde di Prato a scomparti geometrici, è a due ordini e presenta analogie con l’esterno del Battistero. Nell’ordine inferiore a cinque arcate su semicolonne corinzie, si aprono tre porte alternativamente ai finti portali delle altre due arcate.
La parte superiore, corrispondente alla navata mediana, è tripartita da lesene scanalate e decorata a spartiti geometrici.


San-Miniato3



La finestra classicheggiante a timpano, sormontata da un mosaico Cristo in trono benedicente tra Maria e S. Miniato, è di epoca posteriore.
Il frontespizio a doppio spiovente, decorato da finte arcatelle, è sovrastato da un fastigio con l’aquila, simbolo dell’Arte dei Mercanti o di Calimala, che dal 1226 amministrò la chiesa.

La torre campanaria fu iniziata nei primi anni del Cinquecento, dopo il crollo del primitivo campanile, e continuata posteriormente al 1523 su disegno di Baccio d’Agnolo. Durante l’assedio del 1530, Michelangelo, dopo averla rinforzata, utilizzò la torre per collocarvi due colubrine a difesa della città.
In quell’occasione il Buonarroti allestì in forma provvisoria la fortezza costruita stabilmente nel 1553 da Francesco da Sangallo, che si estende al di là del Palazzo dei Vescovi. Nel recinto della fortezza alla metà dell’Ottocento fu creato da Nicola Matas, il Cimitero Monumentale detto delle Porte Sante.


San-Miniato-Cimitero


SanMiniatoAlMonte-Cimitero-delle-Porte-Sante


L’interno della basilica è diviso, secondo la tipologia delle chiese lombarde, in una navata centrale e due laterali minori divise da un duplice ordine di colonne, collegate da archi a tutto sesto e rivestite arbitrariamente di scagliola nel restauro ottocentesco.
Pilastri polistici si alternano a ogni coppia di colonne, delimitando tre campate comprendenti il presbiterio rialzato sulla cripta.


San-Miniato-navata



I capitelli di materiali e disegno diversi provengono da monumenti romani e romanici. La navata centrale, ha il tetto a cavalletti lignei.


San-Miniato4



La sobria essenzialità dell’interno della basilica, trae inaspettato motivo di fascino dalla presenza del grande ricamo marmoreo dell’impiantito, distribuito in sette grandi riquadri. Compiuti a partire dal 1207, recano figurazioni zoomorfe e segni dello zodiaco. Tra le numerose lastre tombali si trova sulla sinistra, la sepoltura di Giuseppe Giusti.


San-Miniato-pavimento1
La ruota della zodiaco




In fondo alla navata è la Cappella del Crocifisso commissionata a Michelozzo da Piero di Cosimo de’ Medici, per custodirvi il Crocifisso di Giovanni Gualberto fondatore dell’Ordine dei Vallombrosani ora in S.Trinità. La cappella a forma di edicola, con colonne e pilastri compositi, è coperta con volte a botte e lacunari in terracotta invetriata bianca su fondo azzurro e lumeggiata d’oro di Luca della Robbia.

Dietro l’altare sono le tavole degli sportelli, che custodivano il Crocifisso, dipinte da Agnolo Gaddi tra il 1394 e il 1396 con la raffigurazione dei SS. Miniato, Giovan Gualberto, l’Annunciazione e Storie della Passione.


San-Miniato-altare



Nella parete posteriore è il medaglione in marmo con l’impresa di Piero de’ Medici: l’aquila in volo che afferra l’anello mediceo e il motto “Semper” che ricorre anche nel fregio interno e sulla cancellata che chiude la cappella su tre lati.


San-Miniato-altare-retro



Vicino alla Cappella del crocifisso, sulle navate minori, due scale salgono alla tribuna presbiteriale chiusa da una transenna duecentesca, in marmo intagliato e intarsiato, spartita a riquadri con rosoni e altre decorazioni. Percorrendo la scala di destra si possono osservare sulla parete della navata, i grandi affreschi dei secoli XIV e XV.


San-Miniato-affreschi




Pulpito

Sulla stessa transennatura marmorea
è inserito
il pulpito rettangolare,
di identica fattura,
sostenuto all’esterno
da due colonne di marmo.

Coevo agli intarsi pavimentari
della navata maggiore
(XIII sec.)
è anche un altro essenziale elemento
dell’arredo della basilica:
il pergamo,
parte integrante
del recinto presbiteriale
a transenne marmoree,
con riquadri
a disegni geometrizzanti
e intarsi bicromi.

La cassa,
sorretta da due eleganti colonnine,
reca al centro il leggio,
sostenuto da una figura maschile
e dall’aquila
di Giovanni Evangelista.





San-Miniato-pulpito



In fondo al coro ligneo, intagliato e intarsiato da Giovanni da Gaiole e Francesco di Domenico detto il Monciatto tra il 1466 e il 1470, è l’ altare romanico, con il Crocifisso in terracotta attribuito a Luca Della Robbia, sullo sfondo dell’abside semicircolare nel cui catino campeggia il grande mosaico della fine del Duecento con Cristo in trono benedicente, fra Maria e S. Miniato e i Simboli degli Evangelisti.


San-Miniato-abside




L’attigua sagrestia, per lascito testamentario del mercante fiorentino Benedetto di Nerozzo degli Alberti, fu decorate da Spinello Aretino con le Storie di S. Benedetto dopo il 1387.
Gli affreschi della volta con i Quattro evangelisti sono attribuiti a Jacopo da Firenze. Lungo le pareti sono disposti banchi quattrocenteschi con stalli per i cori notturni. Ai piedi della scala, sulla navata sinistra, è la Cappella del Cardinale di Portogallo o di S. Iacopo, attribuita tradizionalmente ad Antonio Manetti, che l’eseguì su commissione del re Alfonso di Portogallo per la tomba del nipote Jacopo di Lusitania, deceduto a Firenze durante un’ambasceria.


San-Miniato-cappella



La cappella a croce greca di ordine corinzio, con bracci poco profondi, volta a padiglione e pavimento a tarsia di tipo cosmatesco, costruita tra il 1461 e il 1466, costituisce nel contesto romanico un’appendice rinascimentale di notevole rilievo. La volta di Luca della Robbia, è rivestita da piastrelle policrome e completata da cinque tondi in terracotta invetriata con lo Spirito Santo al centro e le quattro Virtù Cardinali .


San-Miniato-cappella2



Le lunette e i lati delle arcate sono affrescate con Evangelisti, Dottori della Chiesa e Profeti di Alessio Baldovinetti. Nel nicchione di destra è il monumento sepolcrale, opera tra le più pregevoli di Antonio Rossellino. Nella lunetta del nicchione opposto all’ingresso è un affresco con Angeli in volo di Antonio e Piero del Pollaiolo, autori della tavola dell’altare con tre Santi, sostituita in situ con una copia e trasferita agli Uffizi.


San-Miniato-cappella1


Nella parte alta del nicchione con la cattedra vescovile è un’ Annunciazione su tavola di Alessio Baldovinetti.

Cappella-annunciazione


La vasta cripta del sec. XI, suddivisa in sette navatelle con volta a crociera, ha le volte affrescate con Santi e Profeti di Taddeo Gaddi. L’altare originario, del secolo XI, contiene le ossa di S. Miniato Martire.


San-Miniato-cripta


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Dalla navata sinistra del presbitero, si accede alla Sagrestia, decorata da un ciclo di affreschi sulla Vita di San Benedetto di Spinello Aretino (1387). Dai quattro pilastri situati agli angoli partono costoloni che concorrono alla copertura a crociera. (M.@rt)


San-Miniato-sacrestia
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Edited by Milea - 10/9/2021, 09:09
 
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