Titanic, il mito e la “storia vera”, Il Titanic 100 anni dopo

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Milea
view post Posted on 9/5/2012, 13:42 by: Milea     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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La "Super Luna”
e l'affondamento del Titanic


Secondo uno studioso, un particolare fenomeno astronomico potrebbe aver innescato maree che avrebbero spinto gli iceberg sulla rotta di collisione con il transatlantico. Ma l'ipotesi non convince tutti



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Nel centesimo anniversario dell'affondamento del R.M.S. Titanic, alcuni studiosi hanno elaborato una nuova ipotesi su una delle cause che potrebbe aver contribuito alla più celebre tragedia marittima del secolo scorso.

A innescare la tragedia il 14 aprile del 1912 potrebbe essere stato un allineamento particolarmente insolito di Sole, Luna piena e Terra. L'affondamento avvenne in una notte senza luna, ma l'iceberg che fece affondare il transatlantico potrebbe essersi mosso anche a causa di una luna piena risalente a tre mesi e mezzo prima, esattamente il 4 gennaio 1912: secondo l'astronomo Donald Olson della Texas State University-San Marcos, ciò avrebbe provocato maree particolarmente intense che avrebbero fatto muovere l'iceberg verso sud, giusto in tempo per il viaggio inaugurale del Titanic.

Colpa della Luna?
Già all'epoca, la primavera del 1912 era considerata una stagione pericolosa per gli iceberg, anche se l'origine del fenomeno era sconosciuta. Olson ritiene che la presenza degli iceberg fosse il risultato di una combinazione di rari fenomeni celesti, tra cui una "Super Luna", ovvero una luna piena alla distanza mensile più ravvicinata alla Terra.

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Come ad ogni plenilunio e novilunio, il 4 gennaio di un secolo fa Luna e Sole erano allineati con la Terra nel mezzo dando origine a una marea sigiziale, quella in cui si verificano le maree più alte.

Quel giorno però la Luna era anche al perigeo, ossia il punto più vicino alla Terra. Il nostro satellite lo raggiunse sei minuti dopo il plenilunio, ma quello del 4 gennaio 1912 non fu un perigeo "normale”, bensì il massimo perigeo dal 796 d.C. (un evento che non si riverificherà prima del 2257). Il 4 gennaio infatti la Luna arrivò alla distanza minima di 356.375 chilometri dalla Terra. Solo un giorno prima il pianeta aveva raggiunto il perielio, cioè la distanza minima dal Sole durante l'anno. Il risultato di queste circostanze è che l'attrazione gravitazionale combinata di Luna e Sole produsse sulla Terra la maggiore forza di marea possibile.

Le maree e il Titanic
Che effetto avrebbero avuto queste maree così intense sul Titanic? Per cominciare, avrebbero piegato le lingue dei ghiacciai che si proiettano verso il mare nei fiordi groeanlandesi, provocandone la frattura e quindi la formazione di iceberg diretti verso sud.

Ma gli iceberg non viaggiano così in fretta. Quelli formatisi in queste circostanze non avrebbero potuto incrociare la rotta del Titanic già il 14 aprile, ha concluso il team di Olson. Piuttosto, le maree avrebbero potuto avere effetti sugli iceberg più "vecchi” che si trovavano arenati nelle acque al largo del Labrador e di Terranova, in Canada.

Spesso questi iceberg si arenano finché non fondono abbastanza da galleggiare di nuovo. Ma un'alta marea, sostiene Olson, può rimetterli in moto. E l'insolita congiuntura astrale del 4 gennaio potrebbe averne smossi un gran numero in una sola volta, mandandone uno "sciame” verso sud e incontro alla rotta del transatlantico.


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Ipotesi convincente?
È una teoria interessante, ma che non convince tutti. L'astronomo Geza Gyuk, direttore del Department of Astronomy al Chicago's Adler Planetarium & Astronomy Museum, ad esempio, non è affatto sicuro che il 4 gennaio 1912 le maree fossero così violente. Allineamento e Super Luna coincidono ogni pochi anni, senza che questo influenzi più di tanto la formazione di iceberg, dice Gyuk.

Inoltre, in termini di marea-aumento dell'attrazione gravitazionale, non fa differenza se il fenomeno si verifichi entro sei minuti o due giorni dal perigeo lunare (il massimo avvicinamento alla Terra). Inoltre, spiega, il 4 gennaio 1912, la Luna arrivò a soli 6.200 chilometri più vicino rispetto al normale perigeo. "La differenza in termini di forza di marea tra il perigeo del 4 gennaio e uno medio è solo del 5 per cento”, dice l'astronomo.

Olson non contesta queste osservazioni. Anzi, dice, non è necessaria una marea eccezionalmente forte per rimettere in moto un iceberg. Il suo rapporto appare nel numero di aprile della rivista Sky & Telescope. Fonte


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Edited by Milea - 15/3/2013, 15:46
 
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