Sargent e gli impressionisti americani a Firenze, Dal 3 marzo al 15 luglio a palazzo Strozzi di Firenze

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view post Posted on 11/3/2012, 17:12     +2   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Sargent e gli

impressionisti americani a Firenze






In lettura sul mare Vittorio Corcos
(Livorno 1859 - Firenze 1933) 1910 circa



La scelta del 2012 per la mostra “Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo” non è stata casuale. Quest’anno cade il quinto centenario della morte del navigatore toscano Amerigo Vespucci. E Firenze, la città che ha dato i natali all’esploratore, intende celebrare i forti legami esistenti fra vecchio e nuovo continente, illustrando la cerchia che trasmise oltre oceano la cultura e la raffinatezza europee.
L’esposizione, visitabile dal 3 marzo al 15 luglio a palazzo Strozzi di Firenze e curata da Francesca Bardazzi e Carlo Sisi, presenta il rapporto degli impressionisti americani con l’Italia, e in particolare con Firenze, a partire più o meno dal 1865, quando finì la guerra di secessione, sino ai primi decenni del ventesimo secolo. Un periodo in cui il flusso verso l’Europa ebbe un notevole incremento che fu costante fino all’alba del ’900. In centinaia approdarono a Parigi; altri studiarono in Germania; e anche l’Inghilterra, l’Olanda e la Spagna erano mete ambite. Alla pari della penisola che rappresentava un polo di attrazione altrettanto irrinunciabile.




Il dolce far nulla sulle rive dell'Arno Lorenzo Gelati
(Firenze 1824-Firenze 1899) 1869



Oltre a Firenze, anche Venezia e Roma, per lunga tradizione, erano al centro del “Grand Tour” ed erano luoghi mitizzati da coloro che volevano conoscere e approfondire l’arte del passato. In più lo Stivale esercitava un forte fascino per il clima, il paesaggio, l’atmosfera e la sua gente. Quest’appuntamento segue quelli tenutisi recentemente in Francia e in Gran Bretagna dove sono stati esaminati i nessi dei pittori a stelle e strisce con quei paesi. Sulle rive dell’Arno si punta sulle opere degli americani che soggiornarono in Italia e che accolsero il linguaggio impressionista. O che, pur non aderendovi in maniera esplicita, furono maestri fondamentali per le generazioni più giovani. Il caso di Winslow Homer, William Hunt e Thomas Eakins. E poi ecco il tributo ad alcuni “precursori” come John Sargent, Mary Cassatt e James Whistler, che vantavano una forte componente cosmopolita.




Mercato Vecchio a Firenze Telemaco Signorini
(Firenze 1835-Firenze 1901) 1881-1883



Il cuore dell’iniziativa è costituito da alcuni esponenti del gruppo propriamente impressionista statunitense, i “Ten american painters”. A cominciare da William Chase, John Twachman e Childe Hassam. Anche Franck Duveneck ebbe un ruolo importante per le relazioni fra questa “pattuglia” di artisti e quelli locali, riunendo intorno a sé una scuola, i cosiddetti “Duveneck boys“, fra cui la moglie Elisabeth Boott e Joseph De Camp. Le loro attività s’intrecciarono ben presto con quelle d’ intellettuali, collezionisti, scrittori e critici loro connazionali, con i quali talvolta si erano già confrontati in patria. L’elenco racchiude diversi nomi: da Gertrude Stein a Mabel Dodge, ai fratelli Henry e William James, a Egisto Fabbri e a Charles Loeser. Una vera e propria colonia che, pur vivendo piuttosto isolata, recepì la lezione dei contemporanei (come i Macchiaioli attivi a Firenze in quel tempo) ed ebbe un certo impatto sugli artisti locali, anche perché introdusse stili raffinati e, relativamente alle donne, atteggiamenti più liberi e spregiudicati.




A Torre Galli:signore in giardino John Singer Sargent
(Firenze 1856-Londra 1925) 1910


In mostra ritratti femminili in cui la donna è simbolo della moderna nazione americana: giovani, adolescenti o addirittura bambine, spesso vestite di bianco, incarnano la purezza e le speranze di un intero stato. Un tema che si ricollega alle pittrici d’oltreoceano, più emancipate delle coetanee francesi. Le più intraprendenti attraversarono l’Atlantico e contribuirono agli scambi fra il loro paese e il vecchio continente dove la pittura, per le rappresentanti del gentil sesso, era considerata un passatempo. A Parigi le ragazze furono costrette ancora per molti anni a iscriversi alle scuole private, mentre negli States furono ammesse già dal 1860 a frequentare le accademie al pari dei maschi.




La camera d'albergo John Singer Sargent
(Firenze 1856-Londra 1925) 1904-1906 circa







Il villino Batelli a Piagentina Silvestro Lega
(Modigliana 1826-Firenze 1895) 1863







Ritratto di Vernon Lee John Singer Sargent
(Firenze 1856-Londra 1925) 1881







Ritratto di una giovane amica americana Egisto Fabbri
(New York 1866 - Firenze 1933) 1892







Miss Priestley John Singer Sargent
(Firenze 1856-Londra 1925) 1889 circa







I ponti: Firenze Frank Duveneck
(Covington 1848-Cincinnati 1919) 1880 circa







Studio di architetture, Firenze John Singer Sargent
(Firenze 1856-Londra 1925) 1910 circa







Domenicani. Un convento vicino a Firenze (Tre Monaci a Fiesole)
Elihu Vedder (New York 1836-Roma 1923) 1859 circa







Il giardino della Villa Reale di Marlia Adolfo Tommasi
(Livorno 1851-Firenze 1933) post 1912








Oliveto William Merritt Chase
(Willamsburg 1849-New York 1916) 1910 circa








Il Ghetto di Firenze Telemaco Signorini
(Firenze 1835-Firenze 1901) 1882







La stanza della colazione Edmund Charles Tarbell
(Groton 1862-New Castle 1938) 1902-1903







Ritratto di Miss Bell Giovanni Boldini
(Ferrara 1842-Parigi 1931) 1903





Americani-a-Firenze-sargentticket


Informazioni e servizi

Orario mostra
Tutti i giorni 9.00-20.00
Giovedì 9.00-23.00

Accesso in mostra consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.


Informazioni in mostra
Tel. +39 055 2645155


Biglietti


intero € 10,00
ridotto € 8,50; € 8,00
scuole € 4,00




Edited by Milea - 23/9/2021, 20:46
 
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