La cucina del buon gusto, Simonetta Agnello Hornby, Cucinare ci fa sentire umani. Video

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view post Posted on 24/2/2012, 23:06     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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La cucina del buon gusto
Simonetta Agnello Hornby
Maria Rosario Lazzati



lacucinadelbuongusto

La cucina del buon gusto
Simonetta Agnello Hornby
Maria Rosario Lazzati

Ed.Feltrinelli
Collana: Varia
Pagine: 288
Prezzo: € 16,00






In breve
La consapevolezza di quello che si cucina, del perché lo si cucina e per chi, dà godimento: dalla scelta degli ingredienti alla preparazione della tavola, dall'abbinamento delle portate all'accompagnamento dei vini. Cucinare ci fa sentire umani.

Il libro
"Brillat-Savarin è stato per noi una scoperta recente. Avevamo già deciso di scrivere un libro di cucina per esprimere la profonda gioia che ci dà il cucinare e il grande conforto che ne abbiamo tratto vivendo all'estero. Volevamo celebrare la gastronomia e i piaceri dei sensi che si incontrano nel preparare il cibo, nel servirlo e nel mangiarlo.

Cucinato, condiviso, consumato da soli, regalato; occasione d'incontro, simbolo di appartenenza a gruppi e a religioni, nutrimento del corpo e della psiche, il cibo è potentissimo antidoto contro l'isolamento e la tristezza.

Ce ne siamo rese conto quasi per caso. Rosario, da bambina, nella cucina di casa si incantava a osservare la trasformazione degli ingredienti in pietanza; da adulta, all'estero, cucinava per mantenere la propria identità e ha cominciato ad apprezzare dettagli che danno piacere, come organizzare e riordinare la dispensa, fare la spesa nei mercati del quartiere e cucinare con i fiori del terrazzo.

Molte alunne della sua scuola di cucina londinese frequentano i corsi da anni, perché hanno imparato che cucinare aiuta a stare meglio. Simonetta, cuoca per tradizione familiare e per necessità, ha sperimentato attraverso le vicissitudini della vita il valore catartico della cucina. Per lei, la cucina e la tavola, oltre a essere elementi fondamentali dell'esistenza, costituiscono un trionfo dei sensi, della bellezza e dell'ospitalità."

Maria Rosario Lazzati e Simonetta Agnello Hornby

agnello_lazzati

Nata e cresciuta a Palermo, Simonetta Agnello Hornby ha sposato un inglese dopo aver conseguiti il dottorato in giurisprudenza nel 1967. Da allora ha vissuto all’estero, dapprima negli Usa e in Zambia, e dal 1970 in Inghilterra, nel quartiere della City of Westminster, a Londra.

Ha completato gli studi giudiridici inglesi mentre i suoi due figli erano piccini, e poi ha lavorato nella City di Londra. Nel 1979 fondò Hornby and Levy, uno studio legale nel quartiere di immigranti di Brixton, che ben presto si specializzò nel diritto di famiglia e dei minori. Hornby e Luevy furono il primo studio d’Inghilterra a creare un dipartimento riservata ai casi di violenza all’interno della famiglia.

La maggior parte dei clienti dello studio è caraibica o nera, e nel 1997 Hornby & Levy pubblicò in un libro, The Caribbean Children’s Law Project, il risultato della ricerca condotta da quattro membri dello studio legale in Giamaica, Trinidad, Barbados e Guyana, sul diritti dei minori e sulle strutture per i minori. Il libro e’ tuttora l’unico lavoro del genere al mondo.

Simonetta Agnello Hornby ha insegnato diritto dei minori all’università di Leicester ed è stata part-time presidente del Special Educational Needs and Disability Tribunal. per otto anni.
Nel 2000 inizio a scrivere romanzi e ha pubblicato La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004), Boccamurata,(2007) e Vento Scomposto (2009) con Feltrinelli. Tutti i suoi libri sono stati dei best sellers e sono tradotti in molte lingue. Dal 2008 Simonetta Agnello Hornby, pur continuando a esercitare l’avvocatura, si dedica principalmente alla scrittura.


Maria Rosario Lazzati
, milanese, racconta la sua esperienza culinaria, sia in famiglia sia come insegnante di cucina; suggerisce un nuovo modo di fare la spesa e piccoli trucchi del mestiere; ricorda la celebrazione dei cent'anni di un'anziana zia, trent'anni dopo la sua morte, attraverso la riproposta del suo "menu delle feste".


Recensione

Succulento, questo nuovo libro di Simonetta Agnello Horby.
Si può gustare saltellando qua e là tra le pagine o ci si può immergere tra le righe per assaporarne fino in fondo ogni sfumatura. La scrittrice, siciliana d’origine e inglese d’adozione, dopo il tentativo riuscitissimo con l’editore Sellerio (Un filo d’olio, 2011) si cimenta ancora una volta in un genere che le calza a pennello, quello della trattatistica culinaria d’autore, offrendoci uno dei più bei libri dedicati al piacere della tavola.

Il suo grande Maestro e fonte inesauribile d’ispirazione è il politico e gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin, colui che verso la fine del Settecento firmò il trattato de La fisiologia del gusto, o Meditazioni di gastronomia trascendente, un’opera che mescola amabilmente nozioni scientifiche, riflessioni filosofiche, aneddoti storici e consigli, una pietra miliare su cui venne fondata la figura dell'intellettuale gastronomo. A Brillat-Savarin si deve il noto aforisma “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”, così come si deve una delle più grandi rivoluzioni della gastronomia mondiale: l’invenzione della cosiddetta “cucina borghese”. Una tendenza che, durante l’età della restaurazione, ha riportato sulle tavole delle classi abbienti di mezza Europa, cibi freschi, sapori raffinati e una crescente ricerca dei migliori accostamenti di sapori, a discapito di un vecchio stile di cucina in cui, alle grandi quantità di carni e pesci, venivano riservate lunghissime sessioni di cottura e frollatura.

Ispirata da una cucina semplice ma saporita, Simonetta Agnello Hornby riprende e attualizza la filosofia del buon gusto francese, conciliandola con l’arte del convivio tipico del sud d’Italia. Partendo dai suoi ricordi d’infanzia, legati ai sapori e ai profumi tipici della tradizione siciliana e agli insegnamenti di sua madre, Simonetta Agnello Hornby descrive la sua personale visione dell’arte gastronomica, trasferendo nella sua cucina contemporanea londinese tutta la sapienza del passato.

Dalla scelta degli ingredienti alla selezione degli invitati, dalla descrizione dei pezzi di chincaglieria da portare in tavola al bon ton, dalla scelta del menù più adatto a tutte le occasioni all’arte dell’intrattenimento, non c’è nessun argomento che possa dirsi trascurato in queste pagine.

Le considerazioni di carattere sociologico, legate alle nuove abitudini di consumo dei cibi nel mondo contemporaneo, sono lasciate alla disamina di Maria Rosario Lazzati, nota maestra di cucina con cui la scrittrice firma il volume e che ci offre, nelle ultime pagine, il suo menù delle feste. Ma i ricordi di famiglia, le incursioni nella storia della gastronomia, le citazioni e gli aneddoti sono tutti appannaggio della penna affilata e precisa della scrittrice siciliana, capace anche di aggiungere il suo personale tassello alla storia del gusto. È sua, ad esempio, la teoria secondo cui esisterebbe un sesto senso oltre ai cinque che tutti conosciamo: il gusto “génésique” del cibo, quello che ci procura desiderio e appagamento durante la preparazione così come durante il consumo di un buon pasto.

E se qualcuno, leggendo, avesse da obiettare che per seguire alla lettera i consigli della scrittrice bisognerebbe avere tempo, risorse e stupendi servizi da tavola ereditati dalla nobile famiglia paterna e materna, si potrebbe rispondere con le parole del Maestro Jean Anthelme Brillat-Savarin: “Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni; può associarsi a tutti gli altri piaceri, e resta ultimo a consolarci della loro perdita.”. Fonte


L'INTERVISTA A SIMONETTA AGNELLO HORNBY







Edited by Milea - 3/9/2014, 22:29
 
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