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Il verbo Il verbo è la parola che fornisce informazioni importanti riferite al protagonista o ai protagonisti della frase.
E’ una parola variabile e può esprimere: • Un’azione compiuta dal protagonista Il pescecane (che cosa fa?) spalanca la bocca.
• Un’azione subita dal protagonista Pinocchio (quale azione subisce?) è inghiottito in un sol boccone.
• Un modo di essere del protagonista Padre e figlio (come sono?) sono felici.
• L’esistenza del protagonista Nella pancia dell’animale (chi c’è? Chi si trova?) c’è (si trova) Geppetto.
• Una condizione del protagonista Geppetto (come sta? Dove sta?) sta comodo.
La parte che cambia
Il verbo, come il nome, è formato da: • una radice, che rimane invariata ed esprime il significato del verbo • una desinenza, che si modifica e fornisce molte informazioni
Attraverso la desinenza del verbo si può individuare: o il numero (se l’azione è compiuta da una sola persona o da più di una) o il tempo in cui si svolge l’azione ( al presente, passato o futuro)
Le coniugazioni
I verbi della lingua italiana possono essere classificati in tre grandi gruppi.
Ogni voce verbale può essere portata alla sua forma base, che termina in –are, oppure -ere, oppure –ire. Tutti i verbi che hanno la: • forma base in -are fanno parte della prima coniugazione; • forma base in -ere fanno parte della seconda coniugazione; • forma base in -ire fanno parte della terza coniugazione. Il verbo assume desinenze diverse a seconda della coniugazione a cui appartiene. L a differenza è data dalla vocale tematica: la a per la prima coniugazione; la e per la seconda coniugazione; la i per la terza coniugazione. Es: mangiava, piangeva, dormiva …
Il verbo concorda nel numero con le persone, cioè con i protagonisti della frase in cui è inserito. Si adatta anche alle diverse persone.
Le parole io, tu, egli, noi, voi, essi, con cui si indicano i protagonisti della frase, si chiamano pronomi personali, sia che si riferiscano a persone, che ad animali o a cose. I nomi di 1ª e di 2ª persona sono invariabili. I pronomi di 3ª persona cambiano a seconda del genere (maschile e femminile) e della categoria (persona, animale o cosa).
I tempi
I verbi esprimono azioni diverse, non solo nel significato, ma anche nel tempo in cui accadono. Ciò che permette al verbo di fornire informazioni circa il tempo di un’azione è, in buona parte dei casi, la desinenza. Per distinguere il tempo di un verbo può essere utile porsi la domanda “quando avviene l’azione?”
Se la risposta è “ora, in questo momento” si riferisce a una situazione contemporanea: il tempo è presente
Se la risposta è, invece, “è già avvenuta” riguarda una situazione ormai trascorsa: il tempo è passato
Se la risposta è “deve ancora avvenire” si riferisce a una situazione che deve ancora accadere: il tempo è futuro
I modi del verbo
Il verbo può indicare anche il punto di vista di chi parla o scrive, cioè il modo di vedere l’azione. Nella lingua italiana esistono due gruppi di modi: i modi finiti e i modi indefiniti.
I modi finiti
I modi finiti sono 4 e hanno le persone (1ª, 2ª, 3ª) e il numero (singolare e plurale) e sono:
Indicativoè il modo della certezza, della realtà
Congiuntivo è il modo della possibilità, dei dubbi, delle azioni incerte, del desiderio.
Condizionale è il modo dei desideri;indica azioni possibili solo a condizione che…
Imperativo è il modo del comando
I modi indefiniti
I tre modi indefiniti indicano azioni indeterminate, ciòè che non hanno né la persona, né il numero e sono:
Infinito è il modo che indica l’azione, senza persona e numero (es: mangiare, leggere, dormire)
Gerundio è il modo in cui avvengono due azioni insieme (es: Mi sono fatto male cadendo)
Participio è il modo che indica l’azione come se fosse la qualità del nome.
(Milea)Edited by Milea - 21/7/2021, 15:57
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