Qin Shi Huangdi e il suo ESERCITO di TERRACOTTA, Il Mausoleo del primo imperatore QIN

« Older   Newer »
  Share  
Milea
view post Posted on 8/8/2011, 15:30 by: Milea     +5   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:




QIN SHI HUANGDI
e il suo esercito di terracotta

Il Mausoleo del primo imperatore QIN




Xian-TerraCotta-ArmyP

(Piana di Lintong - Provincia dello Shaanxi)



Una settimana, viaggio compreso. Era questa la durata prevista dai funzionari di Pechino per la missione dell’archeologo Yuan Zhongyi nelle campagne di Lintong, a circa 30 chilometri dalla città di Xi’an.
Al giovane studioso era stato affidato il compito di verificare la notizia del ritrovamento di una statua in terracotta, fatta da un contadino intento a scavare un canale d’ irrigazione nella comune agricola di Yanzhai. Era il 1974 e nessuno si aspettava che quella statua raffigurante un guerriero e dimensioni naturali, fosse appena una minuscola tessera di un incredibile mosaico, quello che componeva la leggendaria sepoltura di Qin Shi Huangdi (259-210 a.C.), primo imperatore della Cina.


Xian-TerraCotta-Army1



Sono passati quasi quarant’anni e gli scavi di quello che è ormai noto a tutto il mondo come il mausoleo del primo imperatore Qin continuano tuttora. Yuan Zhongyi, ormai archeologo di fama internazionale, è direttore del museo annesso al sito. Il suo nome resterà nella storia della Repubblica Popolare Cinese, legato alla più importante scoperta archeologica del XX secolo nel continente asiatico.


La definizione “mausoleo”, tuttavia, appare riduttiva. Nel 2002 si è potuta tracciare una mappa, seppure approssimativa, della vera e propria città sotterranea che si svilupperebbe per un centinaio di chilometri quadrati nella piana a forma di drago, delimitata a nord da una montagna, il Lishan, e a sud dal corso del fiume Wei.


Xian-TerraCotta-Army2



Per ora i visitatori possono entrare in tre fosse contenenti le circa 8000 statue che compongono l’esercito di terracotta, messo a guardia dell’imperatore per l’eternità.
Ognuna delle statue, piena fino alla cintura e vuota nel tronco e nella testa, pesa circa 200 chilogrammi e ha un’altezza compresa tra i 175 e i 197 centimetri: fanti, corazzieri, arcieri, balestrieri, cavalieri, alti ufficiali della guardia imperiale, e poi cavalli e carri da guerra, tutti con una dotazione di armi in legno (decomposte con l’azione del tempo) e metallo, e tutti raffigurati con eccezionale realismo e gusto per il dettaglio. Restano invece intatti altri accessori: punte di freccia, lame di pugnali per il corpo a corpo e campane di segnalazione.
Benché gran parte dei colori minerali con cui le statue furono dipinte sia svanita col tempo, restano evidenti i tratti somatici e le caratteristiche peculiari - persino le cicatrici o il labbro leporino, oppure l’orecchio mozzato - di ogni modello su cui furono forgiate.


Guerriero_Terracotta Guerriero_Terracotta1



Hanno più di duemila anni, ma sembrano “vive”, proprio come - nella follia dell’imperatore - avrebbe dovuto vivere la sua città nell’aldilà, replica dell’impero sul quale aveva governato.
Il significato delle statue è controverso: alcuni ritengono che rappresentassero le vera guardia imperiale, altri le identificano come mingqi, modellini che fungevano da “surrogati” per evitare il sacrificio di vite umane in occasione della morte dell’imperatore.

Dimora_Imperatore



Questo modellino conservato al museo di Xi’an,
fornisce un’ipotetica ricostruzione
della dimora dell’aldilà dell’imperatore.
Sino ad ora gli archeologi
non hanno ancora scoperto
la sua camera funeraria.






Il tumulo in cui venne sepolto Qin Shi Huangdi, posto in corrispondenza di una falda acquifera e interamente foderato in bronzo, si trova infatti nelle vicinanze di una copia in miniatura del suo palazzo, a sua volta incluso in una cinta muraria del perimetro di circa 12 chilometri.
In una serie di edifici disposti intorno a cortili, gli archeologi hanno trovato una serie interminabile di camere in cui vennero depositati oro, pietre preziose, oggetti raffinati, cibo e uccelli esotici, e furono sepolti vivi stuoli di concubine, servitori, monaci e giardinieri che avrebbero dovuto allietare il percorso dell’imperatore oltre la morte.


Xian-TerraCotta-Army4



Questo carro coperto faceva parte del corredo funerario della fossa 2, quella degli ufficiali della guardia imperiale, oltre ai cavalli di terracotta, a sud-ovest del tumulo sono tornati alla luce i resti di 400 equini, probabilmente sepolti vivi, durante il funerale di Qin Shi Huangdi. Muscoli tesi, narici dilatate e criniera scomposta: gli artigiani dell’antica Cina raggiunsero l’apice del talento e del naturalismo nel modellare i cavalli.


Xian-TerraCotta-Horse



L’ ”impero sotterraneo” includeva inoltre un vasto cimitero, un modello in scala della capitale della dinastia Qin (nei pressi dell’odierna Xi’an), un planetario in cui le costellazioni erano state riprodotte con preziosissime perle e fiumi di mercurio azionati meccanicamente, a rappresentare i principali corsi d’acqua della Cina.

Xian-TerraCotta-Army3



Per realizzare quest’opera grandiosa furono necessari 36 anni e il lavoro di 700.000 schiavi i quali, secondo la leggenda, vennero murati vivi per evitare che svelassero il segreto dei tesori nascosti sottoterra. A ordinarne la costruzione fu, nel 246 a.C., lo stesso Qin Shi Huangdi. Allora aveva 13 anni ed era appena salito al trono del suo clan, i Qin, e nonostante la tenera età, era già ossessionato dalla paura della morte. Se non fosse stato tormentato da questo incubo, che si trasformò col tempo in una malattia e lo portò a circondarsi di maghi, indovini, mistici, alchimisti e ciarlatani di ogni sorta, sarebbe stato ricordato soltanto per le sue indubbie capacità di guerriero, di politico e di amministratore.


The-Mausoleum-of-Qin-Shi-Huangdi



qinshihuang-



Qin Shi Huangdi fu l’uomo che, per così dire, inventò la Cina. Nel 221 a.C. - dopo essersi liberato di uno scomodo tutore, l’avido Lü Buwei - sottomise i sette signori della guerra di altrettanti clan rivali e si trovò a governare su un territorio vastissimo, popolato dalle genti più disparate.

Per proteggerlo, cominciò a riunire le grandi muraglie costruite nei secoli precedenti dai diversi Stati in un corpo unico, che sarebbe diventato quello straordinario sistema difensivo noto come “Grande Muraglia”.

Inoltre abolì il feudalesimo e organizzò l’impero attraverso un complesso sistema burocratico; favorì lo sviluppo dell’agricoltura facendo costruire imponenti canali di irrigazione; unificò i pesi, le misure e la distanza delle ruote dei carri per poter pianificare le strade.

Impose un’unica moneta (ne venne coniata una in rame con un foro quadrato al centro, che resterà tipica della Cina per molti secoli) e uniformò il sistema di scrittura.

Dall’altra parte, per la costruzione della sua favolosa tomba - cui il primo imperatore sottometteva la ragion di Stato - era necessario un costante e ingente afflusso di denaro, tanto che il popolo fu vessato da tasse sempre più gravose.

Qin Shi Huangdi volle inoltre eliminare dalla memoria collettiva gli insegnamenti di Confucio, che nella sua megalomania, considerava un rivale pericoloso.
Ordinò così che venissero bruciati tutti i volumi della scuola confuciana, e eccezione dei manuali di divinazione, medicina, farmacologia, agricoltura e tecnica della costruzione di giardini.




Xian-TerraCotta-Army6



Invecchiando si trasformò sempre più in un despota crudele e la sua ossessione maniacale per la ricerca di una formula magica che gli permettesse di vivere in eterno lo assorbì completamente.
Ormai affetto da una grave malattia, fisica oltre che mentale, nel 210 a.C. (di ritorno da un viaggio in Giappone, dove, gli era stato detto, avrebbe trovato la pozione dell’immortalità) si spense appena sbarcato sulle coste della Cina meridionale.


Xian-TerraCotta-Army5



Il corteo funebre che attraversò gran parte dell’impero, fu maestoso. Raggiunta la tomba, da poco ultimata, il primo imperatore fu tumulato con almeno un migliaio di persone, che dovettero sacrificarsi al suo volere. Poi, l’ ”impero sotterraneo” fu interamente ricoperto di terra. Da allora quella piana venne coltivata a grano. (M.@rt)

Xian-TerraCotta-Horse1



Qin-Shi-Huang_Firma



« Io ho apportato l'ordine alla folla degli esseri
e sottomesso alla prova gli atti e le realtà:
ogni cosa ha il nome che le conviene.
Io ho distrutto nell'Impero i libri inutili.
Io ho favorito le scienze occulte,
affinché si cercasse per me,
nel paese,
la droga d'immortalità. »

(Qin Shi Huang)






Edited by Milea - 25/9/2021, 16:25
 
Web  Top
3 replies since 8/8/2011, 15:30   2718 views
  Share