La Cappella degli Scrovegni, Giotto, 1303 -1304

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/8/2011, 20:11     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Resurrezione_LazzaroP

Giotto
Storie di Cristo
La resurrezione di Lazzaro, 1303 - 1304
affresco, 200x185 cm
Padova, Cappella degli Scrovegni



Gesù, recatosi al sepolcro ove era stato seppellito Lazzaro, chiede di togliere la pietra che chiudeva l’apertura e chiama Lazzaro. “Il morto uscì con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: Scioglietelo e lasciatelo andare (Giovanni 11, 38-44). Il miracolo è accolto con stupore dai discepoli e con commozione dalle sorelle di Lazzaro, Marta e Maria, inginocchiate ai piedi di Gesù.


Resurrezione_LazzaroD



Il cadavere, con le labbra e palpebre semichiuse, emano l’odore della morte come sottolineano i due discepoli che si coprono il naso col mantello. La scena, di taglio tradizionale, ha precedenti iconografici nelle miniature del VI secolo. La drammaticità dell’episodio è sintetizzata dal personaggio al centro col braccio alzato. Il paesaggio montuoso appare come una prosecuzione della piccola folla che attornia Lazzaro, catturando l’attenzione dello spettatore. Intensi gli sguardi e i bellissimi colori, dalle tonalità chiare, intrise di luce. (M.@rt)






Edited by Milea - 29/8/2021, 09:55
 
Web  Top
view post Posted on 4/8/2011, 14:09     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Ultima_CenaP

Giotto
Storie di Cristo
L'ultima cena, 1303 - 1304
affresco, 200x185 cm
Padova, Cappella degli Scrovegni



La sequenza degli episodi della Passione inizia con il Tradimento di Giuda, raffigurato in modo inconsueto, con quel demonio alle spalle del personaggio, secondo il Vangelo di Luca (22,3) e continua nella navata destra con L’ultima Cena, dove viene preferito, secondo la tradizione bizantina, il momento dell’annuncio del tradimento, piuttosto che quello in cui Cristo spezza il pane, introdotto dalla tradizione romana. Gli ultimi tre episodi, il Noli me tangere, L’Ascensione e La Pentecoste, rappresentano momenti successivi alla morte di Cristo, cioè la realizzazione di quella redenzione, che il programma iconografico della cappella prevedeva.


Ultima_CenaD



Il protagonista della serie è ovviamente Cristo, colto nella sua umanità, secondo la nuova devozione degli ordini mendicanti. Nell’Ultima Cena Gesù annuncia che uno dei suoi apostoli lo tradirà, e Giovanni “reclinandosi sul petto di Gesù gli disse: Signore chi è?. Rispose allora Gesù: E’ colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò” (Giovanni 13,21-26). Giotto segue il racconto e dipinge Giuda che, seduto in un angolo a sinistra, sta per ricevere il segnale di riconoscimento da Cristo. Gli altri apostoli sono seduti intorno alla tavola imbandita, secondo una lieve prospettiva diagonale segnata dalla panca e ripresa dal soffitto. Gli abiti degli apostoli hanno tinte luminose in primo piano, più scure nella zona più ombreggiata lungo la parete, un tempo decorata con motivi ornamentali a secco, oggi scomparsi. (M.@rt)






Edited by Milea - 29/8/2021, 09:57
 
Web  Top
view post Posted on 4/8/2011, 15:24     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Compianto_su_CristoP

Giotto
Storie di Cristo
Il Compianto su Cristo morto, 1303 - 1304
affresco, 200x185 cm
Padova, Cappella degli Scrovegni



Giuseppe di Arimatea, discepolo di Cristo, chiese a Pilato, di nascosto, per timore dei Giudei, di prendere il corpo di Cristo. Pilato lo concesse ed egli andò portando con sé Nicodemo. Presero il corpo di Gesù, lo avvolsero in bende intrise di oli aromatici e lo deposero in un sepolcro nuovo, posto in un giardino vicino al luogo della crocifissione. Questo il racconto di Giovanni (19, 38-42), che Giotto interpreta in uno dei riquadri più intensi per drammaticità e forza espressiva. La scena, che segue l’Andata al Calvario e La Crocifissione, occupa, quasi il centro della parete sinistra, il terzo riquadro, una collocazione di grande visibilità, che doveva creare un vero e proprio choc sul pubblico.


Compianto_su_CristoD


I due volti accostati di Cristo e della madre, l’uno irrigidito dalla morte e l’altro dal dolore, raggiungono un pathos di forte emotività. Le pie donne fanno eco e tutti i presenti esprimono il proprio dolore in modi diversi, come in una sacra rappresentazione. Il dialogo silenzioso tra la morte e la vita è sottolineato dal paesaggio cupo: un’arida roccia con un secco alberello.
Nel cielo blu una folla di angeli in volo si catapulta acrobaticamente, proprio come succedeva con vari marchingegni nel teatro del tempo, esprimendo un dolore molto umano, ciascuno diverso dall’altro, piangendo, strappandosi i capelli, coprendosi il volto.


Compianto_su_CristoDD


Le figure dei dolenti circondano il corpo di Cristo, disteso tra le donne come in una sorta di letto funebre, creando una specie di coro, con sottili rispondenze gestuali. La Maddalena con i suoi lunghi capelli sciolti, seduta a terra, sostiene con affetto i piedi di Cristo. I colori delicati e luminosi di manti e vestiti sottolineano i volumi delle figure, dipinte a velature sottili e trasparenti, ricche di sfumature. La scena ha ormai abbandonato ogni rigidità bizantina per calarsi nel mondo umano, dei sentimenti e delle emozioni, imponendosi come un modello per tutta la pittura del Trecento. (M.@rt)





Edited by Milea - 29/8/2021, 09:59
 
Web  Top
view post Posted on 4/8/2011, 19:48     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Giudizio_UniversaleP

Giotto
Giudizio Universale, 1303 - 1304
affresco, 1000x840 cm
Padova, Cappella degli Scrovegni



Il Giudizio Universale, collocato sulla controfacciata, rappresenta l’ideale punto di arrivo del percorso devozionale da compiersi all’interno della cappella. Nonostante segua nell’impianto l’iconografia tradizionale bizantina, molte sono le innovazioni. I vari episodi che, sino ad allora, erano rappresentati in modo frammentario e disposti in fasce parallele, vengono riuniti in un unico grande scenario: al centro spicca la figura di Cristo giudice.

Giudizio_UniversaleD



In alto sono dipinte nove schiere angeliche a zone sovrapposte, ai lati ci sono gli apostoli; in basso, divise da una slanciata croce sorretta da angeli, le schiere dei santi e degli eletti e quelle dei dannati e dei demoni.

Giudizio_Universale_Inferno


Giudizio_Universale_Enrico



Nella parte inferiore, a sinistra, Enrico Scrovegni consegna alla Vergine, accompagnata da San Giovanni Evangelista e santa Caterina d’Alessandria, la cappella sostenuta da un personaggio, forse identificabile in Altegrado de’ Cattanei, canonico e arciprete della cattedrale, amico del committente.
L’offerta rappresenta il definitivo risarcimento per il peccato di usura del padre.
La struttura architettonica del sacello appare diversa dall’attuale, semplificata, priva del transetto gotico visibile a destra dell’abside. Secondo la tradizione, il quarto personaggio da sinistra, allineato tra gli eletti e con in capo un berretto bianco, sarebbe un autoritratto del pittore.


enrico-scrovegni


Fonti ispiratrici per il complesso sono l’Apocalisse di Giovanni, vari passi del Nuovo e dell’Antico Testamento e l’ampia letteratura medievale. Giotto affronta la non facile iconografia con abilità, sperimentando nuove soluzioni di luce, colore, disegno e tagli compositivi.
Gli angeli delle schiere angeliche, per esempio, reclinano il capo in diverse direzioni sfuggendo all’appiattimento della veduta frontale. Il risultato è una mobilità di sguardi, scorci, espressioni. Il volto di Cristo, nonostante sia collocato molto in alto, è realizzato con una straordinaria sapienza pittorica, a velature dal rosa al bianco per rendere la luminosità. (M.@rt)






Edited by Milea - 29/8/2021, 10:02
 
Web  Top
view post Posted on 4/8/2011, 21:18     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



La volta stellata



Volta-Stellata_giotto



La suddivisione dello spazio stellato della volta in due campi perfettamente uguali, in ognuno dei quali brillano come astri di inusitata grandezza la Vergine, madre e regina, (nel campo vicino all'ingresso), e Cristo Benedicente, rende immediatamente il senso del ruolo attribuito alla Madonna che, intermediaria nei confronti del Figlio e tramite pertanto della Salvezza, è la vera protagonista del ciclo.




Un significato confermato dallo sviluppo eccezionale, almeno nell'ambito della pittura monumentale d'Occidente, delle scene che ne narrano le vicende prima e dopo la nascita, occupanti l'intero registro superiore e gran parte della parete dell'arco trionfale, nonché la sua reiterata presenza sulla controfacciata, in atto di ricevere la Cappella dal peccatore pentito (Santa Maria della Carità) o di guidare le schiere dei beati verso la ricompensa eterna. Tale intenzione si dichiarava d'impatto al visitatore che entrava nella Cappella, il quale era subito attratto dalla rappresentazione dell'Annunciazione sull'arco trionfale, di dimensioni inusuali per l'inserimento dell'episodio (rarissimo) della Missione dell'annuncio a Maria.


Preludio alle storie di Maria


tondofinale3


Il cielo azzurro e stellato ospita circa 400 stelle a otto punte. Al centro S. Maria della Carità, cui è dedicata la Cappella. La circondano quattro re e profeti dell'Antico Testamento. Al centro si trova S.Maria della Carità circondata da re e profeti.


volta1_malach


Malachia: ha in mano un cartiglio, che cita il capitolo 3, verso 1 " Et statim veniet ad templum suum, determinator, quem vos queritis et angelus, testamentui quel vos vultis" (E subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercare, e l'angelo dell'alleanza che voi sospirate).


volta1_daniele


Daniele: ha in mano un cartiglio, che cita il capitolo 6, verso 26 " Ipse est enim Deus vivens et aeternus in secula, et Regnum eius non dissipabitur et potestas eius usque in aeternum" (Egli è infatti il Dio vivente che dura in eterno ; il suo regno è tale che non sarà mai distrutto e il suo dominio non conosce fine)


volta1_isaia


Isaia: ha in mano un cartiglio, che cita il capitolo 7, verso 14 "Ecce Virgo concipiet et pariet filium et vocabitur nomen eius Emmanuel " (Ecco la Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio, che chiamerà Emmanuele)


volta1_baruch


Baruch: ha in mano un cartiglio che cita il verso 36 del capitolo 3 "Hic est Deus noster et non aestimabitur alius adversus eum" (Egli è il nostro Dio e nessun altro gli può essere paragonato)


Preludio alle Storie di Cristo


volta2_cristo


Il cielo azzurro e stellato è decorato con più di 400 stelle a otto punte. Al centro, il Redentore benedicente, circondato da quattro profeti che hanno preannunciato la sua venuta.


ezech


Ezechiele: reca in mano il libro, scritto entro e fuori, che gli è stato offerto da Dio. Ha preannunciato la maternità di Maria e, per questo motivo, nel Medioevo godeva di una grande notorietà.


gio_batt


Giovanni Battista: è colui che annuncia l'arrivo di Cristo ed il suo precursore. La sua vita è raccontata nei Vangeli di Luca e Giovanni.


geremia


Geremia: preannuncia la nuova alleanza di Dio con il suo popolo. Più di ogni altro profeta, ha prefigurato, con la sua vita, la Passione e morte di Cristo.


michea


Michea: preannuncia la nascita del Messia a Betlemme in un passo esplicito delle sue profezie.(Cfr. C. Bellinati, Atlante iconografico della Cappella di Giotto 1300- 1305)



Curiosità


Durante il recente restauro sono state fatte delle scoperte sorprendenti e imprevedibili. La più nota è la scoperta delle lacrime che solcano le guance di alcune madri della Strage degli innocenti.


lacrime




Gesu_specchi



La più sconcertante è la scoperta dei tre specchietti sull'aureola del Cristo Giudice, caso unico per quanto finora se ne sa e che in questo caso consentono di dare una spiegazione piuttosto plausibile allo sportello con l'Eterno posto di fronte al Giudizio Universale.

Questo ritrovamento ha consentito di dare forza ad un fenomeno notato già alcuni anni fa, il raggio anzi la lama di sole che il 25 marzo, anniversario della consacrazione della Cappella alla Vergine Annunziata, scorre tra la mano di Enrico e quella della Madonna.




Elenco delle scene


Cacciata di Gioacchino dal tempio

Gioacchino fra i pastori

Un angelo appare ad Anna in preghiera

Gioacchino offre a Dio il sacrificio di un capretto

Il sogno di Gioacchino

Incontro di Gioacchino ed Anna alla Porta Aurea

Nascita di Maria e lavanda

Presentazione di Maria al Tempio

Consegna delle verghe

Preghiera per la fioritura delle verghe

Matrimonio della Vergine

Corteo nuziale

Missione dell'Annuncio a Maria

Annunciazione

Visitazione

Nascita di Gesù e Annuncio ai pastori

Adorazione dei Magi

Presentazione di Gesù al Tempio

Fuga in Egitto

Strage degli Innocenti

Gesù tra i dottori

Battesimo di Gesù

Nozze di Cana

Resurrezione di Lazzaro

Ingresso a Gerusalemme

Cacciata dei mercanti dal tempio

Tradimento di Giuda

Ultima cena

Lavanda dei piedi

Bacio di Giuda

Gesù dinnanzi a Caifa

Flagellazione

Salita al Calvario

Crocifissione

Compianto

Resurrezione di Gesù - "Noli me tangere"

Ascensione

Pentecoste

I coretti

Giudizio Universale

Vizi e Virtù






Fonte

Edited by Milea - 29/8/2021, 10:10
 
Web  Top
view post Posted on 28/3/2013, 12:18     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:




15egz2s

Giotto, La resurrezione di Lazzaro
Padova, Cappella degli Scrovegni



Tra i personaggi del Vangelo, prediligo Lazzaro. La sua resurrezione viene narrata solo da Giovanni. Giovane di ricca famiglia - alquanto diverso dai pescatori e dagli artigiani di cui si circonda il Maestro - è nel sepolcro già da quattro giorni quando, invocato dalle sorelle Marta e Maddalena, Gesù arriva a Betania. Ha già resuscitato il figlio della vedova di Nain e la figlia di Giairo, ma in privato. Ora richiama Lazzaro alla vita: basta la sua voce. E’ un miracolo del Verbo. Si tratta del miracolo più clamoroso di Gesù: è anche l’ultimo. Benché abbia ispirato innumerevoli pittori - e la versione di Caravaggio è più sconvolgente - quella di Giotto ha qualcosa di definitivo. Essa ci abita. Giotto è all’origine del nostro immaginario.


a1kf8g

L’affresco si trova nella cappella degli Scrovegni, a Padova. Il committente è Enrico, impopolare in città ma ricchissimo; l’impresa decorativa deve celebrare il riscatto dell’umanità ed essere realizzata rapidamente (neanche due anni). La semplicità della composizione, l’economia dei segni e dei simboli, la chiarezza delle immagini, l’armonia dei colori, la potenza narrativa, la carica emozionale che deriva dalla verosimiglianza e dall’umanizzazione delle storie sacre fecero, e fanno ancora, un effetto indelebile.

Giotto è semplice, universale e immediato, come il Vangelo; terragno, risentito e mistico come il suo coetaneo Dante. Parla agli illetterati e ai dotti, ai fedeli e ai miscredenti. Ma anche ai pittori, che per secoli impareranno qui il segreto della decorazione muraria - come valorizzare la parete senza negarla, come sviluppare lo spazio senza dare profondità, come individualizzare i personaggi, svolgere la narrazione in modo da intensificare il dramma, scegliere il momento culminante dell’azione, eliminare il superfluo, indurre emozioni tramite le forme e i colori.

La resurrezione di Lazzaro si trova nel secondo registro della parete sinistra della cappella, preceduto dalle Nozze di Cana. E’ solo un episodio nella storia più vasta della vita di Maria e di Gesù, che Giotto illustra su tre livelli sovrapposti, istituendo fra le scene una rete complessa di echi e risonanze. Tuttavia ogni episodio è anche un capitolo a se stante, e come tale può essere letto.

La metafora è abusata ma necessaria: Giotto volle che sulle pareti della cappella le pitture si leggessero in orizzontale, da sinistra a destra, come un libro appunto. Non solo nel loro insieme, ma anche le singole immagini. Anche la Resurrezione va letta perciò nello stesso modo.

Sulla sinistra Giotto colloca il gruppo degli apostoli con l’aureola, dai quali spicca Gesù - lievemente rialzato rispetto agli altri, la mano levata che si staglia contro il cielo azzurro. Le espressioni dei volti comunicano stupore e attesa. Gesù ha appena gridato: “Lazzaro, vieni fuori”.Prostrate ai suoi piedi, ancora nell’atto di scongiurarlo di riportare Lazzaro alla vita, le sorelle del morto - Marta, vestita di chiaro, in primo piano; dietro di lei, in rosso, Maddalena - sono ignare di quanto accade alle loro spalle, dove un secondo gruppo è agitato da un movimento convulso di sconcerto e meraviglia. Sul lato destro, speculare alla figura di Gesù, c’è Lazzaro, avvolto in bianche bende, come una mummia.

San Pietro gli sta svolgendo le fasce; un apostolo si tura naso e bocca con un lembo dell’abito per non respirare il tanfo di putrefazione che si leva da lui. E così fa alle sue spalle il giudeo barbuto che si scherma con l’abito azzurro. L’affresco è muto e inodore, eppure Giotto attiva tutti i nostri sensi, e ci fa percepire i bisbigli, le parole, la puzza. Il paesaggio è ridotto a una rupe nuda e tre alberi verdi. In basso, a destra, due garzoni trascinano la lastra di marmo della tomba, riprodotta con virtuosismo in tutte le sue venature.


nvtank


L’inclinazione della lastra induce chi guarda a proseguire la lettura, e a passare al capitolo successivo (L’entrata in Gerusalemme). Io invece sono ipnotizzata da Lazzaro, che Giotto dipinge con lo stesso crudo realismo con cui Dante descrive nell’Inferno le pene dei dannati (anche quelle del padre del committente di Giotto, Reginaldo Scrovegni, seduto sulla sabbia rovente nel VII cerchio destinato agli usurai e tormentato da una pioggia di fuoco). Cadaverico, ancora rigido, le labbra nere socchiuse, gli occhi revulsi, Lazzaro non si rende conto di essere vivo. Tutti vorrebbero ascoltare le sue parole: cosa c’è, dall’altra parte? Ma il Vangelo tace, e dunque anche il pittore.

Giotto è fedele alla lettera del Vangelo (anche se apocrifo): per volontà del committente, del ‘suggeritore’ (il teologo che forse stese il piano iconografico), o sua. Si permise una sola variante. Apprendendo la notizia della morte di Lazzaro, Gesù piange. Ora nei Vangeli Gesù compie molte azioni: cavalca un asino, traccia segni in terra, tiene discorsi. Ma piange solo due volte: per la sorte di Gerusalemme, e qui. Giovanni lo spiega molto umanamente: Lazzaro era suo amico. Ecco, l’idea che Cristo resusciti il suo amico, e non un morto qualunque, mi è sempre sembrata incredibilmente eversiva. Per amicizia, compie infatti un miracolo davvero rischioso. In pubblico. Non può ordinare di tacere l’accaduto, come nelle altre resurrezioni: la folla propaga la notizia. Ora tutti sanno di cosa è capace l’uomo che presume di essere il figlio di Dio. Si è svelato. Verrà ucciso infatti poco dopo. La resurrezione di Lazzaro è anche il prologo della morte di Gesù: la vita ridata al mortale da Dio chiama la morte data dagli uomini a Dio.

Ma non brilla quella lacrima sulla guancia di Gesù. I suoi occhi, sottolineati da un contorno scuro, sono asciutti. Se non l’ha cancellata il tempo, l’ha omessa Giotto. Per quanto ne so, ha dipinto una sola lacrima nella Cappella degli Scrovegni: nella Strage degli Innocenti, sulla guancia di una madre. Forse pensava che una donna può piangere la morte di un figlio, ma un dio non può piangere quella di un amico. Melania Mazzucco





Edited by Milea - 29/8/2021, 10:14
 
Web  Top
view post Posted on 9/4/2014, 08:25     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:




Edited by Milea - 29/8/2021, 10:23
 
Web  Top
view post Posted on 8/6/2015, 11:13     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Enrico Scrovegni: il peccatore
che voleva un posto in Paradiso



scrovegni_Parete_destra


Redimersi dai peccati, assicurarsi un posto lassù, in Paradiso. E' per questo motivo che Enrico Scrovegni, banchiere-usuraio padovano, ha voluto che fosse costruita la cappella resa celebre dagli affreschi di Giotto all'inizio del 1300. E proprio dalla cappella, a partire da martedì 9 giugno, farà tappa uno degli appuntamenti di Sky Arte Hd con la serie le "Sette meraviglie", il viaggio alla scoperta di alcuni dei più incantevoli luoghi d'Italia.




Edited by Milea - 29/8/2021, 10:17
 
Web  Top
22 replies since 31/7/2011, 16:48   10459 views
  Share