Milea |
|
|
Giotto Storie di Cristo Le nozze di Cana, 1303 - 1304 affresco, 200x185 cm Padova, Cappella degli Scrovegni
“Gesù disse ai suoi servi: Attingete e portate al maestro di mensa. Egli come ebbe assaggiato disse allo sposo: Tu hai conservato fino ad ora il vino buono” (Giovanni 2,7-11). Giotto tratta con vivacità il momento in cui il maestro di mensa assaggia il vino. In una elegante camera con le pareti a stoffe rigate e un ballatoio di legno traforato si sta svolgendo il pranzo. Il vino viene a mancare e Gesù compie il miracolo, trasformando l’acqua in vino. L’attenzione dello spettatore è subito catturata dal grasso maestro di mensa e dal gruppetto di servitori che stanno versando il liquido nelle vistose brocche. Uno spaccato boccaccesco, con un pingue oste, forse addirittura un ritratto, ripreso di sana pianta dalle taverne del tempo.
La Madonna, in posizione di spicco, sembra dettare le regole del gioco, mentre Gesù è seduto dalla parte opposta, mescolato tra gli ospiti. “Osserva il Signore Gesù che mangia in mezzo a tutti gli altri come un popolano qualunque; osservalo assiso in uno degli ultimi posti, non tra gli invitati importanti. In realtà, a tavola rifiutava i primi posti, a differenza di coloro che si credono chi sa chi”, racconta l’anonimo duecentesco nelle sue Meditazioni sulla vita di Cristo, offrendo un parallelo scritto al dipinto. La nuova dimensione spaziale che si nota in questa scena precorre quella degli affreschi in Santa Croce, mentre la saldezza dei volumi, sottolineati dai chiari colori pastello, raggiunge il suo apice nelle figure femminili in primo piano e nelle bellissime giare di stampo classico. Su immagini come questa si formerà tutta la tradizione italiana, da Piero della Francesca alla metafisica. Grande attenzione è rivolta agli oggetti, dalla candida tovaglia alle stoviglie, ai piccoli pani tondi, sino agli abiti eleganti e alla moda dei due sposi. (M.@rt)
Edited by Milea - 29/8/2021, 09:53
|
| |