La Cappella degli Scrovegni, Giotto, 1303 -1304

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Milea
view post Posted on 31/7/2011, 18:03 by: Milea     +2   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Gioacchino_cacciatoP

Giotto
Storie della Vergine
Gioacchino cacciato dal tempio, 1303 - 1304
affresco, 200x185 cm
Padova,Cappella degli Scrovegni



Le sei storie di Gioacchino e Anna occupano tutto il registro superiore della parete di destra della cappella. Gli episodi che trattano la vita dei genitori di Maria, iniziano con Gioacchino cacciato dal tempio e terminano con l’Incontro di Gioacchino e Anna presso la Porta Aurea.

L’iconografia è ispirata a vari testi apocrifi, in particolari al Protovangelo di Giacomo e con più probabilità alla versione latina dello Pseudo Matteo e al De Nativitate Mariae.
Testi confluiti, interamente o in parte, nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze della metà del Duecento.
Giotto aveva come modelli per questi episodi, rotoli liturgici, manoscritti miniati, di origine bizantina, trasmessi e rielaborati in Occidente, ma rinnova l’iconografia secondo la sensibilità religiosa degli ordini mendicanti.

Così nel primo episodio viene messo in evidenza il dramma umano e psicologico di Gioacchino, nel momento in cui viene cacciato dal tempio. Il vecchio Gioacchino, presentatosi al tempio per sacrificare un agnello, viene allontanato dal sacerdote, perché il suo matrimonio con Anna non ha dato prole al popolo di Israele (Pseudo Matteo 2,1).


Gioacchino_cacciatoD



L’episodio, considerato dalla maggior parte della critica il primo eseguito, risente della cultura classica di Giotto. Il tempio, infatti, riproduce l’interno del sacrario di un’antica basilica paleocristiana, visto certamente dal pittore a Roma e aggiornato secondo la moderna architettura di Arnolfo di Cambio. Luciano Bellosi (1982) ha sottolineato le differenze con il ciclo di san Francesco ad Assisi in “una stesura più densa e morbida” in cui “ogni asperità è smussata, i gesti mantengono un equilibrio inimitabile tra la gravitas e certe statue antiche e il garbo del gotico francese.
Il tono della narrazione è solenne e alto, ma disteso e sereno”. Bruno Zanardi (2003) nota affinità tecniche nell’uso del colore tra il ciclo padovano e quello della Basilica inferiore di Asssi e differenze di entrambi con le Storie di san Francesco nella Basilica superiore. (M.@rt)






Edited by Milea - 29/8/2021, 09:19
 
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