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Tamara de Lempicka Portrait du prince Eristoff, 1925 circa (Ritratto del principe Eristoff) olio su tela, 65,1x92,1 cm Collezione privata
Il dipinto fu esposto a Milano, a Bottega di Poesia, nella personale del 1925. Sia nel catalogo della mostra che nelle annotazioni della Lempicka sulla foto d’archivio del dipinto, non sono riportati il nome e il patronimico del principe. La sua identificazione allora può essere solo ipotetica, avanzate in base alle cronache del tempo. Il principe apparteneva certamente a una nobile famiglia georgiana i cui membri, dopo la rivoluzione, sono presenti sia in Italia che in Francia. A Milano arriva nel 1920 il principe Aleksandr Konstantinovič, che è tra i fondatori della società “Colonia russa dell’Italia settentrionale”; un personaggio cosmopolita, che per eredità deteneva i diritti (e i segreti) della produzione della vodka Eridoff, in seguito ceduti dal figlio Nicola al conte Rossi, della Martini & Rossi.
Se l’effigiato è Aleksandr Konstantinovič, allora la veduta urbana alle sue spalle, che Blondel pensa sia Firenze, potrebbe essere invece uno scorcio dei Navigli milanesi. L’unica cosa certa è che un principe Eristoff era tra le persone che la Lempicka frequentava.
Nel ritratto la Lempicka è in grado di restituire la grande eleganza del principe georgiano, il suo contegno impassibile e assorto, e monumentalizza la figura attraverso i volumi della giacca. La città alle sue spalle, ha l’irrealtà di un’immagine di sogno, sfumata come un ricordo, ed è incorniciata dalla tenda verde dai ricchi panneggi.
Nei ritratti mondani dipinti in quel 1925, la Lempicka modera la sua tendenza alla deformazione, i volti hanno caratteri glaciali, amplifica le forme, accentua i caratteri del volto in chiave scultorea, utilizza simbolicamente il paesaggio alle spalle. (M.@rt)
Edited by Milea - 2/8/2021, 09:50
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