Nodo alla gola, Rope, 1948

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view post Posted on 14/5/2011, 10:37     +1   +1   -1
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La commedia da cui è tratto il film
aveva la stessa durata dell'azione,
aveva un andamento continuo,
dal momento in cui si alzava il sipario
fino a quando era calato e mi son chiesto:
come posso tecnicamente filmare questa storia
mantenendo lo stesso andamento della commedia ?
La risposta era evidentemente
che la tecnica del film avrebbe
dovuto produrre la stessa continuità
e che non si sarebbe dovuto fare alcuna interruzione
all'interno di una storia
che comincia alle 19.30 e termina alle 21.15.
Allora mi è venuta questa idea un po' folle
di girare un film costituito da una sola inquadratura.



Alfred Hitchcock



Edited by Milea - 14/5/2011, 11:54
 
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view post Posted on 14/5/2011, 11:53     +1   +1   -1
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Nodo alla gola
( Rope, 1948 )



di Alfred Hitchcock


Dall'omonimo romanzo di Robert Hichens


James Stewart, John Dall,
Farley Granger, Sir Cedric Hardwicke,
Joan Chandler, Constance Collier,
Edith Evanson, Douglas Dick


Riprese: gennaio-febbraio 1948







La trama:

Brandon Shaw e Phillip Morgan, due giovani studenti, uccidono il loro amico David Kentley, strangolandolo con una corda, e ne nascondono il corpo in un baule antico sul quale imbandiscono la tavola per un party. Sta per iniziare una singolare festa, a cui sono invitati anche il padre del ragazzo ucciso e la sua ragazza Janet Walker, che in precedenza aveva avuto una relazione con Brandon.

Brandon ha invitato anche il suo ex professore Rupert Cadell, sperando che egli esponga durante la serata le sue teorie sull'omicidio come privilegio riservato a pochi eletti. Brandon non perde occasione per far battute a doppio senso in modo da dimostrare la sua superiorità intellettuale, sperando che il professore le colga e apprezzi il gesto da lui compiuto. Phillip invece si abbandona all'alcool per tentare inutilmente di nascondere il suo nervosismo: è pentito di quel che ha fatto, ha paura di essere scoperto e, in alcuni momenti, questo fa vacillare la sua sudditanza psicologica nei confronti del disinvolto Brandon.

Mentre tutti gli invitati si interrogano sull'assenza di David, Brandon si diverte a cercare di far cadere Janet nelle braccia del suo ex fidanzato Kenneth. Cadell intuisce che si è consumato un delitto e cerca conferme ai suoi sospetti. Ritornato in casa con un pretesto dopo la fine della festa, il professore porta Brandon a confessare e poi condanna le sue azioni, assicurando i due assassini alla giustizia.

La versione italiana ed il relativo doppiaggio stravolgono il senso dell'omicidio: nella versione originale i due assassini commettono il delitto per il puro piacere estetico di compierlo, mentre nella versione italiana, fin dai primi minuti, il dialogo stravolge questo presupposto, lasciando invece intuire che l'omicidio sia avvenuto senza intenzionalità, ma solo per una fatalità indotta dal cattivo comportamento della vittima verso i suoi assassini. Ciò contrasta comunque con il comportamento di Brandon e Phillip fin dal dettaglio dei guanti che entrambi indossano nel momento in cui David viene strangolato, circostanza che suggerisce la premeditazione.





 
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Il film:

Con ''Il caso Paradine'' (1947) Hitchcok aveva concluso il suo lungo rapporto di lavoro con il produttore David O.Selznick. Dopo dieci film girati in America, il regista era pronto a diventare produttore di se stesso, come del resto avevano fatto o si avviavano a fare, proprio in quel periodo, altri suoi colelghi americani.

Accettando la proposta del produttore inglese Sidney Bernstein, una sua vecchia conoscenza, decise di costituire con lui una casa di produzione, la Transatlantic Pictures; oltre a consentire a Hitchcock di fare film al di qua e al di là dell'Atlantico, a suo piacimento, la nuova società gli garantiva soprattutto completa indipendenza, artistica ed economica.
Per quanto riguardava la distribuzione, Hitch si accordò con la Warner Bros.

Il primo film della Transatlantic Pictures fu dunque ''Nodo alla gola'', tratto da un'opera teatrale di Patrick Hamilton del 1929. Erano almeno dieci anni che Hitchcock progettava di fare un film da questa commedia, che si ispirava al famoso caso Leopold-Loeb: due studenti di Chicago, legati tra loro da una relazione omosessuale, avevano ucciso un loro compagno per il puro gusto di uccidere e di manifestare la loro superiorità rispetto alla gente ''comune'' ( la vicenda è stata anche alla base di ''Frenesia del delitto''di R.Fleischer, del 1959, e di ''Swoon'' di T.Kalin, del 1991 ).

L'azione teatrale si svolgeva in tempo reale, dalle 19.30 alle 20.15, all'interno di un appartamento; non nuovo a sfide del genere ( ''I prigionieri dell'oceano'', del 1943, si svolge interamente su una scialuppa di salvataggio ), Hitch pensò di sottolineare ulteriormente la continuità dell'azione filmando l'intera vicenda in un'unica inquadratura, senza stacchi di montaggio.
Bernstein si mostrò perplesso, ma Hitchcock riuscì a convincerlo. ( Mar L8v )



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view post Posted on 17/5/2011, 19:38     +1   +1   -1
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Un meccanismo perfetto:


La versione cinematografica non si discostò molto dall'opera teatrale, di cui furono mantenuti anche alcuni dialoghi ( proprio questi ultimi subirono dei tagli da parte della censura, che richiese l'eliminazione di qualche frase relativa all'omosessualità dei due protagonisti ).

La vicenda fu ambientata a New York, in un attico con vista sui grandiosi grattacieli di Manhattan.
Naturalmente girare l'intero film in un unico piano sequenza fu un vero e proprio tour de force, anche per un regista come Hitchcock, per il quale calcolare le riprese al millimetro ancor prima che iniziassero era già un abitudine.

Di più: poichè un caricatore della macchina da presa poteva contenere al massimo 300 metri di pellicola ( per una durata di circa dieci minuti ), dovevano necessariamente esserci degli stacchi e della giunte di montaggio.

Come raccontò poi a Truffaut, Hitch risolse ingegnosamente il problema ''facendo passare un personaggio davanti all'obiettivo per oscurarlo proprio nel momento preciso in cui la pellicola del caricatore finiva. Così c'era un primissimo piano sulla giacca di un personaggio e all'inizio della bobina successiva si riprendeva ancora col primissimo piano della giacca''.

Quello che Hitch - per alimentare il mito di ''Nodo alla gola'' - volutamente omette di dire è che non tutti i raccordi sono ottenuti a questo modo: a causa di motivi tecnici relativi alla proiezione del film, l'espediente di cui parla Hitchcock non era sempre possibile e per ben cinque volte infatti sono presenti veri e propri stacchi di montaggio. ( Ne scriverò più in là ).

Ad ogni modo quello che conta è l'intenzione del regista fra l'altro ampiamente pubblicizzata - di realizzare un unico piano-sequenza.

Naturalmente questa modalità di ripresa imponeva il massimo affiatamento della troupe, per evitare costosi rifacimenti di intere bobine; gli attori, oltre a sapere la loro parte alla perfezione, dovevano ricordare esattamente come e quando muoversi, così come gli operatori e tutti gli altri tecnici.



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Dato che il suono era registrato in presa diretta ( ma secondo una testimonianza di James Stewart fu poi necessario doppiare i dialoghi ), tutti quelli che lavoravano sul set dovevano evitare il minimo rumore; a tale scopo era stato fatto costruire un pavimento speciale ( si noti poi che nella colonna sonora del film, a parte l'inizio e pochi secondi nel finale, la musica ''extradiegetica'', esterna al racconto, è del tutto assente; quella che si ascolta - il piano di Philip, i ballabili suonati dal giradischi - è ''interna'' alal storia ).

Dopo dieci giorni di prove con la macchina da presa, gli attori e l'illuminazione ( anche questa molto importante, visto che l'azione comincia nel tardo pomeriggio e si conclude dopo il tramonto, con le luci al neon della pubblicità che cominciano ad accendersi ), si passò alle riprese vere e proprie, che durarono ventisette giorni.

Nove di questi furono spesi a rifare cinque bobine: in proiezione Hitchcock si era infatti reso conto che il colore arancione del tramonto risultava, a causa dell'imperizia dell'operatore, troppo intenso e volgare.

Già perchè oltretutto, si trattava per Hitch del primo film a colori ( e con questa novità infrangeva la tradizione che voleva i film noir rigorosamente in bianco e nero ); grazie alla sua consueta previdenza il regista aveva ottenuto dalla Technicolor di far stampare immediatamente la pellicola a colori man mano che veniva girata, in modo da vedere i risultati prima del termine delel riprese ( di solito la prima copia era stampata in bianco e nero e solo successivamente a colori ).
Tanta attenzione al colore e all'illuminazione non era naturalmente finalizzata solo a una rappresentazione realistica dell'ambiente: le variazioni cromatiche sono infatti in stretto rapporto con il climax emotivo della vicenda.

La grande fatica del regista e dei suoi collaboratori venne infine premiata da un discreto successo di pubblico e di critica, anche se l'accoglienza ricevuta da ''Nodo alla gola'' non fu entusiastica come Hitchcock si sarebeb aspettato. ( Mar L8v )



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L'orrore del delitto:

A quale ammiratore di Hitchcock, a quale cinefilo non sarebeb piaciuto assistere alle riprese di ''Nodo alla gola'', vero e proprio spettacolo esse stesse ?

La macchina da presa, gli attori, i macchinisti addetti a spostare le pareti del seto, dovevano muoversi con la precisione e la sincronia di una compagnia di ballo. E' naturale che la particolare modalità di ripresa sia l'aspetto del film che si cita più frequentemente quando si parla di ''Nodo alla gola''.

Come osserva Truffaut, un film del genere ''è la realizzazione di un sogno che ogni regista deve accarezzare in un certo periodo della sua vita, il sogno di poter legare le cose in modo da ottenere un solo movimento''.
E la continuità della ripresa, rimanda anche allo svolgersi ininterrotto della pellicola, al fluire senza sosta delle immagini, al ''farsi'' e all'''essere'' del cinema.

Ma sull'uso del paino sequenza in ''Nodo alla gola'' sono possibili anche altre interpretazioni: la macchina da presa ''lega'' come una corda ( il titolo originale del film è Rope, ''corda'' ), tutti i personaggi del dramma - compreso lo spettatore che proprio grazie lla macchina da presa ''entra'' nell'appartamento come un altro invitato -, avvolge i colpevoli fino a immobilizzarli, come essi avevano fatto con la loro vittima.

E il funambolico esercizio di abilità tecnica del regista, il suo ''camminare sulla corda'' corrisponde a quello tentato da Brandon nell'organizzare la sua atroce e assurda messa in scena; e se è crudele e terribile godere di un assassinio e desiderare addirittura un pubblico per questo, forse Hitch suggerisce che egli stesso si sente colpevole, come colpevole è Rupert: certo Hitchcock non uccide, ma non fa anch'egli del delitto uno spettacolo, che avvince e persino diverte ?



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E tuttavia rimane uno dei pochissimi registi capaci di avvertire e comunicare l'orrore del delitto che rappresentano.

In ''Nodo alla gola'' l'orrore è nell'urlo di David fuori campo, nel gesto di Brandon che sente il cuore cessare di battere ( com'è terribilmente facile uccidere ! ); è nel respiro affannoso degli assassini, nei loro lineamenti stravolti, nella vergogna di Philip all'accendersi della luce; è nei guanti indossati dai complici, nella cassapanca-sarcofago imbandita da questi epigoni di Atreo, nella corda impudicamente ostentata e riutilizzata da Brandon; è nell'assurda banalità della conversazione e dei gesti che hanno luogo mentre David è lì, morto; è nelle mani Impure di Philip, il pianista nel suo desiderio che sia stato tutto un incubo ( in quel momento, quanto lo vorrebbe anche lo spettatore ! ); è nelle risposte addolorate dell'anziano signor Kentley al discorso di Brandon, nella sua ansia e nella sua pena per il figlio; è, infine, nello sguardo pieno di orrore di Rupert alla scoperta del corpo di David e nelle parole che pronuncia con angoscia e rabbia: ''è scomparso un essere umano, che avrebbe potuto vivere e amare''. ( Mar L8v )



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Nubi di vetro filato:

Qualceh curiosità sul set di ''Nodo alla gola'': ''Avevamo costruito la scenografia di un appartamento costituita da un'entrata, un soggiorno e una parte della cucina. Dietro la finestra, che lasciava intavedere New York, avevamo uno sfondo costituito da un modellino di forma semicircolare a causa dei movimenti della macchina da presa; questo modellino occupava una superficie tre volte più grande di quella della stessa scenografia, per l'effetto della prospettiva. Tra i pezzi di grattacielo e la parete dello sfondo avevo delle formazioni di nubi fatte di vetro filato. Ogni nube era mobile e indipendente. Alcune erano appese con fili invisibili, altre erano posate su delle pertiche; erano sistemate in una forma semicircolare. C'era un 'piano di lavoro' speciale per le nuvole e tra una bobina e l'altra si spostavano da sinistra a destra, ciascuna con una velocità differente''. - Alfred Hitchcock - ( Mar L8v )



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