Nodo alla gola, Rope, 1948

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Lottovolante
view post Posted on 17/5/2011, 19:38 by: Lottovolante     +1   +1   -1
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Un meccanismo perfetto:


La versione cinematografica non si discostò molto dall'opera teatrale, di cui furono mantenuti anche alcuni dialoghi ( proprio questi ultimi subirono dei tagli da parte della censura, che richiese l'eliminazione di qualche frase relativa all'omosessualità dei due protagonisti ).

La vicenda fu ambientata a New York, in un attico con vista sui grandiosi grattacieli di Manhattan.
Naturalmente girare l'intero film in un unico piano sequenza fu un vero e proprio tour de force, anche per un regista come Hitchcock, per il quale calcolare le riprese al millimetro ancor prima che iniziassero era già un abitudine.

Di più: poichè un caricatore della macchina da presa poteva contenere al massimo 300 metri di pellicola ( per una durata di circa dieci minuti ), dovevano necessariamente esserci degli stacchi e della giunte di montaggio.

Come raccontò poi a Truffaut, Hitch risolse ingegnosamente il problema ''facendo passare un personaggio davanti all'obiettivo per oscurarlo proprio nel momento preciso in cui la pellicola del caricatore finiva. Così c'era un primissimo piano sulla giacca di un personaggio e all'inizio della bobina successiva si riprendeva ancora col primissimo piano della giacca''.

Quello che Hitch - per alimentare il mito di ''Nodo alla gola'' - volutamente omette di dire è che non tutti i raccordi sono ottenuti a questo modo: a causa di motivi tecnici relativi alla proiezione del film, l'espediente di cui parla Hitchcock non era sempre possibile e per ben cinque volte infatti sono presenti veri e propri stacchi di montaggio. ( Ne scriverò più in là ).

Ad ogni modo quello che conta è l'intenzione del regista fra l'altro ampiamente pubblicizzata - di realizzare un unico piano-sequenza.

Naturalmente questa modalità di ripresa imponeva il massimo affiatamento della troupe, per evitare costosi rifacimenti di intere bobine; gli attori, oltre a sapere la loro parte alla perfezione, dovevano ricordare esattamente come e quando muoversi, così come gli operatori e tutti gli altri tecnici.



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Dato che il suono era registrato in presa diretta ( ma secondo una testimonianza di James Stewart fu poi necessario doppiare i dialoghi ), tutti quelli che lavoravano sul set dovevano evitare il minimo rumore; a tale scopo era stato fatto costruire un pavimento speciale ( si noti poi che nella colonna sonora del film, a parte l'inizio e pochi secondi nel finale, la musica ''extradiegetica'', esterna al racconto, è del tutto assente; quella che si ascolta - il piano di Philip, i ballabili suonati dal giradischi - è ''interna'' alal storia ).

Dopo dieci giorni di prove con la macchina da presa, gli attori e l'illuminazione ( anche questa molto importante, visto che l'azione comincia nel tardo pomeriggio e si conclude dopo il tramonto, con le luci al neon della pubblicità che cominciano ad accendersi ), si passò alle riprese vere e proprie, che durarono ventisette giorni.

Nove di questi furono spesi a rifare cinque bobine: in proiezione Hitchcock si era infatti reso conto che il colore arancione del tramonto risultava, a causa dell'imperizia dell'operatore, troppo intenso e volgare.

Già perchè oltretutto, si trattava per Hitch del primo film a colori ( e con questa novità infrangeva la tradizione che voleva i film noir rigorosamente in bianco e nero ); grazie alla sua consueta previdenza il regista aveva ottenuto dalla Technicolor di far stampare immediatamente la pellicola a colori man mano che veniva girata, in modo da vedere i risultati prima del termine delel riprese ( di solito la prima copia era stampata in bianco e nero e solo successivamente a colori ).
Tanta attenzione al colore e all'illuminazione non era naturalmente finalizzata solo a una rappresentazione realistica dell'ambiente: le variazioni cromatiche sono infatti in stretto rapporto con il climax emotivo della vicenda.

La grande fatica del regista e dei suoi collaboratori venne infine premiata da un discreto successo di pubblico e di critica, anche se l'accoglienza ricevuta da ''Nodo alla gola'' non fu entusiastica come Hitchcock si sarebeb aspettato. ( Mar L8v )



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