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Henri Rousseau detto "Il Doganiere" Il barroccino di papà Junier 1908 Olio su tela 97X129cm Musée de l'Orangerie - Parigi
Gli evidenti errori di prospettiva, nelle fughe della strada, nelle ruote e nell'abitacolo del barroccino e nella sistemazione dei personaggi rigidamente frontali, conferiscono al dipinto una freschezza e un'immediatezza che eludono il grigiore intellettualistico delle pitture corrette sotto tutti i profili formali ma spoglie di ogni sentimento sincero.
Questo era il traguardo ultimo che la pittura moderna cercava di raggiungere.
Tale è anche l'effetto dell'arte di Rousseau, che suggestionò i più acuti critici e artisti come soffici; questi, negli scritti sul Doganiere, raccolti nel libro "Trenta artisti italiani e stranieri" del 1950, scrisse: "E' la pittura degli uomini semplici, dei poveri di spirito, di coloro che non hanno mai visto i baffi di un professore. Imbianchini, muratori, ragazzi, verniciatori, pecorai, mezzi pazzi e vagabondi. Già ! Così ho nella testa tutta una stramba galleria d'opere che nessun filisteo vorrebbe avere in casa sua, ma fra le quali la mia fantasia si riposa, si svaga e si compiace più di quel che si potrebbe credere...Ed è appunto questa potenza di sentimento malgrado tutto ( cosciente o casuale, che importa ? ) che conta per me. Io trovo in tali opere l'espressione nuda e cruda di un'anima disadorna ma sincera, priva di armonia ma penetrata di realtà".
Il dipinto contiene la carica sentimentale di cui parlava Soffici; è un ritratto collettivo dei vicini di casa di Rousseau, la famiglia Junier, che gli chiesero di essere ritratti insieme a lui ( Rousseau è l'uomo col cappello ) a testimonianza degli affetti familiari e a ricordo dell'amicizia con il pittore.
Fanno parte di questo gruppo anche gli animali domestici: la giumenta Rosa, cara al signor Junier, addestratore di cavalli , e tre cani.
Il gruppo venne variando gli elementi per realizzare l'imemdiatezza di un'istantanea. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 19/8/2021, 09:37
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