|
|
|
Edouard Manet
La lettura
1865-1873 (?)
Olio su tela
61X74cm
Musèe d'Orsay
Nel 1863 Manet aveva sposato l'allora poco più che trentenne insegnante di pianoforte olandese Suzanne Leenhoff, con la quale viveva dal 1860, ma che conosceva dal 1849.
L'artista ha rappresentato la moglie con un abito leggero e vaporoso di mussola bianca, seduta su un divano dello stesso colore.
Bianche e trasparenti sono anche le tende, attraverso le quali si scorge un balcone.
Due anni prima il pittore americano James McNeill Whistler, amico di Fantin-Latour, aveva fatto scandalo insieme a Manet al Salon des Rèfuses, con un dipinto che rappresenta una ragazza in piedi, da allora noto come "Sinfonia in bianco".
Non si sa se il pittore francese volesse rendere omaggio al collega con la sua tela, ma è probabile che pensasse al ritratto di Whistler, nell'orchestrare la rappresentazione della moglie.
Nel 1852, Suzanne aveva avuto un figlio, Lèon, che vivrà con entrambi, portando sempre però il cognome della madre e chiamando Manet, la cui paternità non è mai stata accertata, il suo padrino.
La differenza stilistica che intercorre tra i due personaggi del dipinto, lascia pensare che l'artista abbia ritrovato l'opera in un momento successivo, introducendo la figura di Leon che legge e probabilmente, a equilibrarne la massa scura, la pianta sulla sinistra.
La stesura mossa e vibrante, insieme alla luminosità che emana dal dipinto, fa dell'opera una delle prove più precocemente vicine all'Impressionismo.
Manet ha costruito il viso della moglie con attenzione minuziosa e insolita dovizia di disegno, ma ne rende la volumetria attraverso il chiaroscuro, staccandolo dal resto del corpo tramite la collana nera.
Un orecchino, pur quasi invisibile tra alcune ciocche di capelli sfuggite all'acconciatura, contribuisce a incorniciare il volto, mentre le foglie della pianta paiono replicare la posa della mano destra, abbandonata sul bracciolo del divano. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 22/8/2021, 18:36 |
| | |
