La cantante di strada, Edouard Manet, 1862

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view post Posted on 3/3/2011, 20:41     +3   +1   -1
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Edouard Manet
La cantante di strada
1862
Olio su tela
175X118,5cm
Museum of Fine Arts - Boston



L'idea per il dipinto, realizzato in studio, venne a Manet, secondo il racconto di Proust, da una passeggiata in uno dei quartieri demoliti e ridisegnati dai nuovi boulevards del barone Haussmann. L'artista fu colpito da una donna che usciva da un modesto cabaret, sollevando il vestito e tenendo una chitarra.



Chiese alla cantante di posare per lui, ma al suo rifiuto, ritrasse Victorine Meurent, all'epoca sua modella prediletta.

Al motivo di ispirazione iniziale, Manet ha aggiunto la piccola e splendida natura morta di ciliegie entro una carta spiegazzata, che Victorine, con uno sguardo stanco e perso nel vuoto, si porta alla bocca.

Alle sue spalle, oltre una porta verde, si scorge l'interno fumoso del locale; la tela è giocata su un'armonia di tinte basse, terrose, impreziosite dal giallo e rosso della natura morta e dalla profilatura nera della giacca della protagonista.

Manet scelse di ritrarre a grandezza naturale un soggetto popolare, conferendogli la statura di un ritratto ufficiale, circostanza che ovviamente attirò su di lui la malevolenza della critica.

L'artista fu tacciato di aver smarrito la retta via imboccata con "Il guitarrero"; Mantz riteneva che nel dipinto "duro, sinistro", le forme si perdessero; Zola, al contrario, nel 1867, esalterà la cromia "dolce e bionda", apprezzando proprio le qualità plastiche dell'opera e la sua austerità.

Quest'ultima caratteristica irritava la critica tradizionalista, che scorgeva nella tela una rappresentazione volgare, non temperata dal patetismo tipico di analoghe scene contemporanee.

Zola osservò accuratamente che Manet trattava le proprie figure alla stregua di natura morte, prestando attenzione più al gioco delle forme e dei colori, che all'anima dei suoi personaggi.

In effetti il pittore, più che dai risvolti sociali, pare attratto dallo studio delle qualità formali dell'opera, influenzato forse dalle figure bidimensionali, trasformate in sagome, delle stampe giapponesi. ( Mar L8v )








Edited by Milea - 18/9/2021, 13:57
 
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