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Crocifissione con donatore, dal 1483
olio su tavola, 73,5x61,3
Bruxelles,Musée Royaux des Beaux-Arts
Si tratta di una delle rare opere di Bosch in cui si fa palese la tradizione fiamminga, per l’uso di colori tenui e sfumati, il paesaggio che si apre in lontananza, la composizione generale. L’iconografia è piuttosto convenzionale: ai lati del Cristo morto in croce si posizionano la Madonna e san Giovanni (a sinistra), san Pietro -riconoscibile per le chiavi del Paradiso- e un donatore inginocchiato (a destra), ma niente affatto banale.
I protagonisti si relazionano tra loro in maniera armonica, quasi colloquiale, con un sottile rimando di sguardi: san Pietro intercede direttamente a favore del suo protetto presso san Giovanni che, a sua volta, lo raccomanda alla Vergine.
E’ stato notato come questo dipinto, piuttosto che lo strazio tipico del momento, prevalga un’atmosfera di serenità, quasi di speranza per il futuro dell’umanità.
Non manca, nelle ossa e nel teschio sparsi sul terreno, un riferimento all’etimologia di Calvario, collegato al cranio umano, in particolare quello di Adamo, che si riteneva essere sepolto proprio in quel luogo, fornendo un’appropriata linea di progressione della vicenda del peccato alla redenzione.
Un morbido paesaggio digradante verso il fondo lascia intravedere una città caratterizzata da case basse a tetti spioventi, sormontate dalla massiccia mole della cattedrale: potrebbe forse trattarsi di una veduta di ‘s-Hertogenbosch.
Il tema del paesaggio sarà sviluppato dall’artista all’interno di numerosi composizioni, raggiungendo l’apice nella magnifica veduta dell’Adorazione dei Magi. (M.@rt)
Edited by Milea - 25/8/2021, 09:36 |
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