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La Messa di san Gregorio
Olio su tavola, 138x72 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado
Ante esterne del trittico dell’Adorazione dei Magi
E’ sempre stato arduo stabilire un legame tematico esistente tra l’episodio raccontato sulle ante esterne e il contenuto del Trittico dell’Adorazione. Per qualche studioso il legante sarebbe il sacrificio, rispettivamente di Cristo e dei Magi; il tema è poi stato spesso interpretato come prefigurazione dell’eucarestia, che in effetti è il soggetto rappresentato all’esterno. Altra affascinante lettura è quella alchemica: la transustanziazione sarebbe metafora della trasformazione della materia.
Sulle ante chiuse è rappresentata a grisaille (cioè sfumature a monocromo, come tipico delle opere fiamminghe del genere, che doveva contrastare con lo sfolgorare dei colori del trittico aperto) la messa di Bolsena: papa Gregorio Magno si è inginocchiato davanti all'altare su cui sta celebrando la messa. L’episodio fa riferimento a una leggenda: durante una messa celebrata da Gregorio (540-604) nella Basilica romana di Santa Croce, Cristo apparve a un diacono incredulo della reale presenza di Cristo nell’ostia. San Gregorio è raffigurato in profonda meditazione di fronte al Cristo morto, collocato sul suo sarcofago stesso.
Fa da cornice all’imago pietatis la raffigurazione delle scene di Passione, disposte dal basso all’alto e da leggere da sinistra a destra : preghiera sul Monte degli Ulivi, Cattura di Cristo, Cristo dinanzi a Pilato, Flagellazione, Incoronazione di spine e la Via Crucis (rappresentata efficacemente come una salita da destra verso sinistra) e culminante nella Crocifissione, rappresentata con una notevole inventiva spaziale sulla cuspide dell'altare che viene fatta coincidere con il monte Calvario, sullo sfondo scuro che è particolarmente adeguato a rappresentare la nera desolazione dell'evento tragico). La centina è come sfondata, occupata dalla Crocifissione, nella quale fa la sua apparizione qualche creatura diabolica, altrimenti assente dal resto del trittico. Nel cielo attorno alla croce si vede un angelo in volo e un diavolo, con un baluginio rosso sulla testa, che trascina via l'anima capovolta di Giuda Iscariota: lo si vede impiccato sul bordo destro del monte, mentre con un uomo lo indica ad un bambino.
Alla Messa partecipano altri personaggi, inginocchiati o affioranti con curiosità dalle due quinte tirate ai lati dell'altare. Si riconoscono due personaggi in abiti contemporanei e con una coloritura naturale, probabilmente i due committenti. La committenza, riferita alle famiglie Bronckhorst e Bosschuyse, non trova tuttavia conferma nella presenza dei differenti stemmi nobiliari apposti dietro i rispettivi committenti, Pietro e Agnese, negli scomparti laterali interni. Esami recenti hanno confermato che si tratta di aggiunte sulla superficie pittorica originale. (M.@rt)
Edited by Milea - 25/8/2021, 09:29 |
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