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Madonna del Rosario, 1604
olio su tela 364,5x249,5 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum
Caravaggio,dopo la rissa del 1606, in cui Ranuccio Tomassoni perde la vita, è un omicida, un latitante ferito che cerca di sfuggire alla giustizia pontificia. Dopo un periodo di convalescenza presso i feudi laziali dei Colonna, l’artista esce dai confini dello Stato della Chiesa. Sempre grazie ai Colonna (la famiglia che si rivela la più assidua protettrice dell’artista fin dagli anni lombardi), Caravaggio trova rifugio, e anche immediato successo, a Napoli.
La grande pala della Madonna del Rosario - mai collocata su un’ altare e nel 1607 venduta per 400 denari al pittore fiammingo Louis Finson per conto del duca di Mantova, ma ben presto portata dal pittore stesso ad Anversa, da cui in seguito è passata dalle collezioni imperiali asburgiche - viene abitualmente riferita ai primissimi tempi del soggiorno napoletano del pittore.
Peraltro, i documenti antichi che parlano dell’esecuzione di pale d’altare di Caravaggio a Napoli non paiono precisamente riferibili a questo dipinto, che per il momento mantiene ancora alcuni aspetti non chiariti, a cominciare dall’identità del committente che, all’estrema sinistra, si volta verso di noi.
Lo stile del dipinto è molto diverso rispetto alla più sfumata e intimista pennellata delle opere eseguite da Caravaggio a Napoli: la sua corretta datazione andrebbe anticipata intorno al 1604, ma è davvero inconsueto che un’opera tanto monumentale non abbia lasciato traccia nei documenti.
Sovrastata da un teatrale drappo rosso, la scena costituisce una interessante elaborazione in chiave realistica di una pala d’altare di esplicito carattere devozionale, legata al culto domenicano.
La Madonna indica a san Domenico, fondatore dell’ordine dei Domenicani, in una posizione di grande rilievo, subito alla sua destra, la preghiera del rosario, cui alludono esplicitamente le corone distribuite dal santo ai fedeli.
Sul lato opposto san Pietro Martire, altro importante esponente dell’ordine domenicano, riconoscibile dalla ferita sulla testa, indizio del supplizio, indica Maria e il Bambino.
Nel dipinto i frati domenicani sono presentati come intermediari tra le preghiere dei fedeli, che si protendono verso san Domenico, e la Madonna.
La tipica devozione domenicana nei confronti della Madonna aveva preso forma nella preghiera del Rosario, basata su una sequenza di Ave Maria, intercalate con il riferimento a quindici “misteri” legati alla vita e al culto di Maria. Il rosario si è diffuso in Europa soprattutto dopo la battaglia navale di Lepanto ( 1571), vinta dalla flotta cristiana su quella turca.
Rispetto agli altri altri personaggi della grande pala d'altare, la Madonna e il Bambino appaiono meno vivi e naturali, tanto che alcuni critici hanno pensato che siano parzialmente di mano di Caravaggio. (M.@rt)
Edited by Milea - 10/8/2021, 20:53 |
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