I file di Wikileaks: IL MONDO TREMA !

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Lottovolante
view post Posted on 16/12/2010, 14:02 by: Lottovolante     +1   -1
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Wikileaks, la vera malattia di Castro:
''Rischiò di morire su un aereo''.




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Il ''Lìder maximo'' è condannato da una diverticolite del colon.

L’emorragia iniziale all’intestino, la lunga degenza, i «capricci» del "lìder maximo", la sostituzione del suo medico personale, «esiliato» con un incarico «di basso livello» in un luogo sconosciuto. Ecco, con le rivelazioni di Wikileaks, i particolari della misteriosa malattia che quattro anni fa ha colpito Fidel Castro e che, in alcuni dispacci americani anticipati dal quotidiano El Pais, viene «smascherata». Una malattia che, secondo un cable del 2007, avrebbe dovuto portare e porterà il leader maximo a perdere tutte le sue facoltà, fino alla morte.

Fidel castro «non morirà immediatamente, ma perderà progressivamente le sue facoltà e diventerà man mano più debole fino alla morte». È quanto si legge in un dispaccio del 16 marzo 2007 intitolato «Quanto è credibile il ritorno di Fidel Castro?» e inviato dalla «Sezione degli Interessi degli Stati Uniti all’Avana». Nel dispaccio viene riportato un documento medico consegnato alla sede diplomatica due giorni prima da una fonte il cui nome è celato. Nel testo sono contenuti alcuni particolari sull’aggravamento delle condizioni del leader cubano che, «su un aereo partito da Holguin e diretto all’Avana, ebbe la sua prima emorragia intestinale».

Il 16 marzo 2007 - si legge in un cablogramma firmato Michael Parmly - la sede statunitense riceve un documento stilato da «un rispettabile medico cubano in pensione» secondo il quale Castro «non morirà immediatamente, ma perderà progressivamente le sue facoltà e diventerà man mano più debole fino alla morte».

Una prima emorragia - racconta il dispaccio - colpisce Castro su un volo interno Holguin-L’Avana che, «non essendoci medici a bordo», è costretto ad «un atterraggio d’emergenza». Al leader viene diagnosticata una «diverticolite del colon con emorragia e una perforazione dell’intestino crasso». Lo staff medico propende per un intervento di «colostomia» ma Castro, «capricciosamente», rifiuta.

Le sue condizioni però peggiorano. Un primo intervento fallisce, un secondo individua «una fistola» nell’addome che impedisce una digestione regolare al leader il quale per mesi «viene alimentato con siero». Intanto, il capo del suo staff medico, Eugenio Selman, è sostituito dallo spagnolo Luis Garcia Sabrido, e declassato «a un incarico di basso livello».

La fistola viene trattata con «apparecchi coreani, senza grande successo». Per i diplomatici Usa «nessuno, neanche Castro, può dire con certezza» quanto resta al leader. Ma la sua sopravvivenza «ha un effetto raffreddante e ritardante sulla società cubana», scrive Parmly che qualche giorno dopo, in un dispaccio del 19 giugno, si sofferma anche su Raul Castro, attuale presidente cubano e fratello di Fidel. Il giorno prima, muore la moglie Vilma Espin. Raul, benchè «insieme al fratello sia un omicida di massa e un leader crudele, ha sempre avuto la fama dell’uomo di famiglia». E con le disgrazie subite, «è depresso», conclude il dispaccio dall’Avana.
 
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