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Edward Hopper Nighthawks ( Nottambuli ) 1942 Olio su tela 76,2X144cm The Art Institute - Chicago
Hopper dichiarava di amare molto questo dipinto, che gli era stato suggerito da un ristorante all'incrocio di due vie del Greenwich Village.
In un'intervista a Katherine Kuh dichiarò che probabilmente era il suo modo di pensare la notte: "Solitaria e vuota ?" chiese la donna. "Non mi sembra particolarmente solitaria. Ho semplificato molto la scena e ho ingrandito il ristorante. Probabilmente inconsciamente ho dipinto la solitudine di una grande città", aggiunse l'artista. Ma il dato immediatamente evidente è il gioco dei colori nella fredda luce artificiale che inonda il locale.
L'opera, nonostante il gran numero di interpretazioni che si possono dare, risulta fortemente impregnata di ambiguità...non è certamente il "Salone delle illusioni perdute" come illustrava un poster raffigurante Humphrey Bogart e James Dean quali avventori del locale. Il tema è più verosimilmente il fascino della notte...la cui oscurità è rischiarata dal neon del bar che proietta la sua luce, attraverso la grande vetrata, negli interni dei vicini negozi chiusi. La posizione angolare del locale permette uno sguardo dall'esterno all'interno e poi di nuovo all'esterno; l'ampia vetrata apre la visione al suo interno e ci permette di cogliere interamente la scena, "interpretata" da quattro personaggi: il barman che serve gli ultimi tre avventori, un uomo solitario visto di spalle e una coppia chiusa in un apparente mutismo.
Charles Burchfield dichiarò che "i posteri impareranno di più sulla nostra vita dall'opera di Hopper che non da tutte le analisi sociologiche, i commenti politici o gli sguaiati titoli di giornale di oggi".
Guardiamo ''Nottambuli'' con quella evocazione della vasta solitudine della città, come appare agli ultimi sbandati...questo quadro è un commento incredibilmente penetrante alla nostra vita... ( Mar L8v )
Edited by Milea - 27/8/2021, 09:07
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